Make me crazy [b.w.s.] (IN RE...

By a_yo_soy_asi

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Una volta la tua vita era semplice: gli amici, due fratelli, i genitori, la scuola, i ragazzi... Poi, d'un tr... More

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Capitolo 3
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Capitolo 6
Capitolo 7
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Capitolo 9
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Capitolo 12
Capitolo 13
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AGGIORNAMENTI
DON'T CARE: VOLUME II MAKE ME CRAZY
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5 ANNI

Capitolo 1

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By a_yo_soy_asi

Aggiornato.

Mi sveglio e mi ritrovo fra le braccia di mio fratello Tristan.

Stanotte non riuscivo a dormire così è venuto a farmi compagnia e ci siamo addormentati insieme. Lo sveglio stampandogli un bacio sulla guancia, si stiracchia e mi sorride.

- Buongiorno, sorellina. - mi dice lui con dolcezza.
- Giorno anche a te. - ricambio il saluto. Si alza e si accorge di essere in boxer, ma io non sono da meno: sono senza la maglietta con il mio reggiseno nero e i pantaloncini bianchi. Questa notte ha fatto caldo e di conseguenza abbiamo dormito così.

Infilo una canotta rosa e mi avvio con mio fratello verso la cucina per fare colazione, dove saluto Connor, James e Ale, i miei migliori amici. Viviamo tutti insieme ormai da un anno e non mi dispiace affatto, a parte gli orari del bagno. Si vive meravigliosamente liberi dalle ramanzine dei genitori ma anche Tristan ci si mette ogni tanto, essendo più grande, e non lo sopporto: so di essere abbastanza matura da gestire la mia vita.

Mi siedo e la mia amica mi porge la colazione pronta: meno male che ci ha pensato lei perché non mi andava molto di prepararmela per conto mio. Dovete sapere che sono molto pigra. Da quando sto dialogando con qualcun altro? Sono solo i miei pensieri ... Ok, mi manca qualche rotella. Comunque, uova con bacon e toast sono la carica giusta per cominciare bene la giornata. Mangiando, mi rendo conto che James e Connor sono in boxer mentre mio fratello ha avuto la decenza di indossare una maglietta.
- Una maglietta no? - chiedo loro. Sbuffando, si alzano e vanno ad indossare qualcosa. Loro sanno benissimo che non devono contraddirmi: sono molto testarda. Tornano entrambi con una t-shirt bianca, accontentandomi sempre. Io sono la più piccola di casa ed è scocciante ma a volte ha i suoi privilegi. Non sono quella che detta ordini perché quello è Tristan ma anch'io ho questa caratteristica in comune con lui: tale fratello tale sorella. Ma non era "tale padre tale figlio"?

- Ora va bene? - mi chiede James scocciato. Lui è sempre stato il mio migliore amico ed io gli voglio tutto il bene del mondo, come ad Ale, ma a volte sa essere davvero odioso.

- Grazie. - ringrazio sorridendogli.

Ad un certo punto, mentre bevo il mio succo, una vista paradisiaca arriva davanti ai miei occhi: Bradley in boxer. Beh, lui in questa mise non mi dispiace: torso nudo che io posso vedere e andare in paradiso. Ho sempre avuto una cotta stratosferica per lui ma credo sia abbastanza evidente. Ho sempre cercato di tenerla nascosta ma a volte è difficile sopprimere i propri sentimenti, soprattutto quando bisogna condividere la casa con colui che si ama. Che poetessa che sono! Mi sto montando la testa ... Gli sorrido.
- Buongiorno. - saluta stiracchiandosi sedendosi sulla sgabello. Com'è bello con quel suo fascino, senza la maglietta. Di certo io e lui ci sposeremo e avremo quattro figli. Com'è bello sognare ma aprire gli occhi fa davvero male.

- Di lui senza maglietta non ti lamenti, eh? - si lamenta James facendo il broncio. Mi alzo verso di lui lasciandogli un bacio sulla guancia.

- Geloso, Jems? - rispondo ridendo - Comunque stavo per dirglielo, eh.

- Cosa? - chiede Bradley, ancora un po' addormentato. Oh che cucciolo quando si stropiccia gli occhi!

- Potresti metterti una maglietta? Non dovresti girare per casa solo con i boxer - mi lamento cercando di essere realistica il più possibile, anche se una parte molto grande di me spera che mi contraddica e che rimanga così com'è adesso.

- Perché? Cos'hai contro i boxer? Fa caldo oggi - ribatte.
- Beh, quindi? Ti sembra che io ed Ale siamo in reggiseno? - commento, indicando la mia migliore amica. Lui mi viene vicino cingendomi i fianchi provocandomi un brivido che mi percuote la schiena.

- Non che mi dispiacerebbe, Evans. - sussurra al mio orecchio facendomi diventare completamente rossa. Le sue braccia circondano la mia vita ed io non potrei sentirmi più protetta di così. Mi stampa un bacio sulla guancia. OK, posso morire felice.

Brad è sempre stato un bellissimo ragazzo, devo ammetterlo. Certo, non è molto alto, ma i suoi occhioni castani e i ricci che gli ricadono sulla fronte lo rendono magnifico. E' abbastanza muscoloso e ha uno stile che mi fa impazzire. Sì, si vede che sono cotta.

- Mi cambio solo perché me lo dici tu. - sussurra ancora. Perché è maledettamente così bello?

Ah, non vi ho ancora detto nulla di me: mi chiamo Mary Evans, ho 17 anni, capelli castano chiaro mossi e gli occhi azzurri. Sono magra con una terza di reggiseno, ma non sono particolarmente alta, anzi, abbastanza bassa per la mia età. La mia migliore amica invece è alta, capelli castano chiaro lisci, un corpo da favola e cotta del mio migliore amico James da un bel po' di tempo. Non credo di piacere a molti ragazzi, sono complicata, sensibile, profonda ed intelligente ma la testardaggine è prevalente su ogni cosa. Comunque, se vi sembra familiare il mio cognome, è perché sono la sorella di Tristan Evans, batterista della famosa band The Vamps. Il mio migliore amico, James McVey, ne è il chitarrista e futuro fidanzato della mia migliore amica, ne sono certa. Connor Ball è il bassista e anche lui mio grande amico. Infine c'è Bradley: basta pronunciare il suo nome ed io sento il cuore battermi all'impazzata. E' troppo evidente che provo dei sentimenti molto forti verso di lui ma non credo lo sappia. E' il cantante e anche chitarrista. Spesso scrive i testi da solo ma la maggior parte delle volte è una collaborazione di tutti quanti. Le loro canzoni sono molto belle. Cos'altro posso dire su di me ... Amo l'armonia delle Little Mix, Ed Sheeran e il suo sound soft, la grinta di Demi Lovato, lo stile retrò di Meghan Trainor, il rap di Macklemore e Machine Gun Kelly, il rock dei Green Day, le canzoni dei Beatles, delle canzoni orecchiabili di Katy Perry e basta, penso. Giusto, ovviamente, i The Vamps. Il mio strumento preferito è il piano, ma suono anche la chitarra e il violino. Amo cantare anche se in pochissimi lo sanno: cantavo in pubblico una volta, poi ho smesso. "Ma questa è un'altra storia e va raccontata un'altra volta". Questa frase di Ende della Storia Infinita la uso sempre. Bah... Sento i passi di Bradley andare verso la camera. Lo guardo uscire dalla cucina.
- Ti piace tanto, eh? - mi chiede James strizzando l'occhio. Gli lancio un'occhiataccia.
- Fatti gli affari tuoi e anche se fosse non lo direi a te, no? - ribatto - Andiamo, Ale, dobbiamo andare a scuola.
Annuisce e così ci dirigiamo in camera per cambiarci. Finisco di vestirmi e qualcuno bussa alla porta della mia camera.
- Entra, è aperto. - rispondo.
La mia amica entra nella mia stanza.
- Mi presti il top nero? Quello con le balze. - mi chiede. Do un'occhiata al suo abbigliamento: ha le zeppe e degli skinny jeans con sopra la maglietta del pigiama. Gliela passo al volo e subito la indossa.
- Sei una grande fan dei colori! - le dico sorridendo.
- Ma dai? - ribatte ironica scoppiando a ridere.
Ci scambiamo il nostro solito "ti voglio bene" particolare e ci abbracciamo, prima di finirmi di preparare. Prendiamo le borse e usciamo dalla camera pronte per la scuola.

- NOI ANDIAMO! - urlo affinché il messaggio possa essere captato da tutti. James arriva prima che noi possiamo uscire.
- Vi serve un passaggio? - ci chiede.
- Sì, grazie. - risponde Ale arrossendo un poco. Prende le chiavi e ci accompagna a scuola. Arrivati, lo ringraziamo ed entriamo in classe. Ovviamente Ale parla un attimo con James prima di seguirmi e entrare in classe, come al solito. Io la chiamo Angel perché è come un angelo entrato nella mia vita, ha fatto molto per me.

La professoressa di biologia, Murray, per nostra fortuna, non è ancora arrivata o ci saremmo beccate una bella ramanzina che preferirei evitare. E' molto brava come insegnante ma anche molto esigente. A volte pretende troppo dai suoi alunni, da me in particolare, dato che studio sempre.

- Sei proprio cotta di James, eh? - le chiedo.
- E tu di Bradley. - ribatte.
- Oh Brad. - dico sognando ad occhi aperti. Scoppiamo a ridere mentre cerchiamo due posti vicini, come a nostro solito. Finite tutte le lezioni arriviamo a casa. La scuola è stancante e spesso noiosa ma senza essa non sapremmo leggere, scrivere e parlare correttamente. Credo che si capisca che sono una ragazza studiosa e che si lamenta anche se arriva alla sufficienza. Se so di poter dare di più, perché dovrei accontentarmi? Ho voti alti e una media impeccabile della quale non mi lamento. A vedermi non sembrerebbe ma, sì, sono una secchiona. Gli altri ti prendono in giro per questo ma in realtà sono solo gelosi perché sono solo particolarmente brava.

Le mie materie preferite sono ovviamente inglese e la sua letteratura; francese per la musicalità della lingua anche perché è la lingua dell'amore e grazie a questa ho conosciuto la mia seconda migliore amica, Léa; italiano per la varietà dei vocaboli e la raffinatezza delle parole e infine storia dell'arte. Dimenticavo, sono innamorata della storia, la amo alla follia. E' fra la mie materie preferite assieme alle letteratura straniera dato che trovo limitata quella inglese. Scienze ed io non andiamo per nulla d'accordo, ma credo sia una caratteristica comune alla maggior parte degli adolescenti.

- HOLAAAAAA! - urliamo spalancando la porta e buttando lo zaino a terra vicino la porta d'ingresso. La nostra delicatezza è molto conosciuta in famiglia. Connor viene a salutarci e ci informa che se vogliamo c'è una merenda pronta: se non mangio entro dentro cinque secondi addento la mia migliore amica. Entriamo in cucina e Bradley si siede accanto a me. Sento le farfalle nello stomaco. Perché questo ragazzo è sempre in grado di scombussolarmi? Mi stampa un bacio sulla guancia prima di ingurgitare quella buona torta al cioccolato preparata da James, il nostro cuoco provetto. Mi porgono il piatto e iniziamo a chiacchierare tutti insieme.
- Com'è andata a scuola? - chiede mio fratello.
- Odio scienze. - risponde Ale.
- Io potrei suicidarmi. - ribatto.
- Come mai? - mi domanda Bradley guardandomi negli occhi. Io mi sento sciogliere ma trattengo le mie emozioni mettendo in bocca la fetta di torta
- Caroline è la mia compagna di un progetto di scienze... - spiego mentre mastico. Ale mi lancia un'occhiata per il parlare a bocca aperta ma non m'interessa molto: non mi fanno impazzire le regole del protocollo sociale, non le sopporto.

- Chi è Caroline? - chiede Connor. Perché devo parlare di lei? La odio e a stento la sopporto a scuola, perché dovrei parlarne anche a casa?

- La diva della nostra scuola. Una rompipalle popolare che prende in giro gli altri, ma soprattutto Mary e me - risponde la mia amica.
- Beh, presentatemela così le spacco la testa. - dice Bradley. Rimango un po' sorpresa dalla sua reazione ma trovo così dolce e attraente la sua preoccupazione per me. Scusate, per me e Ale.

- Non lo faresti. Purtroppo è una vostra fan ed ha una cotta stratosferica per te - commenta Ale parlando con Bradley. Caroline non sa veramente cosa significa provare sentimenti per Bradley William Simpson, ma io sì, dalla prima volta che l'ho visto.
- Lei non è cotta di te, è ossessionata da te. - dico correggendo la mia migliore amica - Secondo lei vi fidanzerete, perderà la sua "verginità" inesistente dato che la dà a tutti, vi sposerete e andrete a vivere insieme in una villa con piscina a Beverly Hills. Dopodiché avrete due figli: il maschio si chiamerà Taylor e la femmina Hanna. Ha un futuro pianificato nei minimi dettagli, diciamo.
Alza un sopracciglio perplesso dal mio discorso.
- E tu cosa le hai risposto? - mi chiede lui.
- Io le ho detto che non ti piacciono le oche e ha ribattuto dicendomi che non ti conoscevo veramente come lei. Allora le ho detto che vivo con te e tutta la band ma lei non mi ha creduto ed ora mi prende in giro più di prima. E' una lunga vecchia storia, anche se ormai tutti sanno che sono la sorella di Tris.

Non mi piace dire in giro che sono la sorella di Tristan Evans, altrimenti dovrei sorbirmi tutte le ragazze della scuola chiedermi un autografo o roba simile. In questo caso l'ho detto perché ero stanca delle sue convinzioni stupide, e perché Bradley è solo mio. Lui mi mette una mano sulla spalla e al suo contatto un brivido percuote la mia schiena, di nuovo - Domani dovrà anche venire qui per il progetto ed io non ne ho assolutamente voglia

- Domani mattina ti accompagno io a scuola con la moto, ti va? - mi propone sorridendomi. OH CERTO CHE SI' TESORO! OK, mi manca qualche rotella, lo ammetto.

- CHE?! MOTO?! TU E MARY?! Non se ne parla - ribatte mio fratello.
- Guarda che non facciamo nulla di male, tranquillo. - commento io, mentre io e Bradley scoppiamo a ridere. Il nostro rapporto è strano e non so se siamo proprio amici. C'è capitato di baciarci, ma nessuno dei due ha espresso chiaramente i suoi sentimenti e le sue intenzioni, perciò stiamo a questo punto da un bel po' di tempo, ma in fondo non mi dispiace.

- Non preoccuparti, Tristan. Ci pensa prima Caroline. - dice Ale ed io, lei e Bradley cominciamo a ridere.

Poco dopo vado in camera con la mia migliore amica e iniziamo a studiare. Essendo quasi in tutti gli stessi corsi, abbiamo quasi tutte le stesse materie, compiti ed insegnanti. I corsi diversi che frequentiamo sono quello di francese, che lei non fa, greco e latino, che non frequenta, spagnolo, che non studio. Studiamo troppo per i miei gusti ma tutto per i bei voti, perfino a non vedere più Bradley. No, aspetta, non esageriamo, Bradley è più importante. Ad un certo punto, dopo un bel paio d'ore, Ale interrompe lo studio per una pausa. Andiamo in cucina e troviamo James frugare per la cucina. Ma che sta combinando? Ale lo guarda e arrossisce un poco. Com'è cotta di lui ... Oh, l'amore!

- Che cerchi? - gli domanda. Si volta e rivolge ad Ale uno sguardo dolce.
- Oh... Ciao, Ale - sorride e lei diventa rossa, come al solito. Come sono dolci! Voglio lasciarli soli, è ora che abbiano una bella conversazione. So che sono perfetti l'uno per l'altra.
- Io devo cercare una cosa sul PC in camera, torno subito.

Invento la prima scusa che mi viene in mente per lasciar loro un po' di privacy. Esco e James mi lancia uno sguardo come per ringraziarmi, ricevendo un sorriso in risposta. Però vorrei tanto sapere cosa si dicono, così mi nascondo dietro la parete per origliare. So che non si dovrebbero spiare le persone ma devo sapere cosa accade lì dentro. Ho il diritto in qualità di migliore amica, vero?

- Cosa stavi cercando prima che ti interrompessi? - sento Ale che domanda al suo amore segreto.
- Cercavo il mio plettro... Quello giallo - spiega lui.
- In cucina? - accenna una risata.
- Non riesco a trovarlo... -
Sento degli strani rumori e dopo James che urla di gioia.
- TROVATOOOOOOOO !!! - successivamente sento dei passi e il suono della sua voce diventa più dolce e basso rivolto alla mia amica - Vuol dire che sei il mio portafortuna -. Scommetto che ora lei è diventata rossa come un peperone... Non si sente più niente, ma rimango lì in attesa di un nuovo rumore o di una voce.

Bradley's P.O.V.


Esco dalla camera e vado in salone per guardare un po' di TV ma cambio direzione quando vedo Mary origliare fuori dalla cucina. E' nascosta dalla parete ed è davvero buffa nel modo in cui si sta impegnando. Mi avvicino a lei di soppiatto e arrivo dietro la sua schiena a pochi centimetri da lei.
- BU! - le urlo nell'orecchio. Lei salta sul posto e si volta. Quando mi vede diventa rossa dalla rabbia come se stesse arrostendo.

- Bradley! Mi hai spaventato! - mi rimprovera dandomi un pugno sulla spalla.

- Ahia!

- Chi stai origliando? - le chiedo. Lei mi trascina lontano da lì e mi porta in camera sua. Chissà perché tanto mistero... Mi siedo sul suo letto. La osservo attentamente mentre chiude la porta dietro di sé e mi guarda.
- James ed Ale in cucina. Ho detto tutto - spiega alzando le braccia al cielo.

- Cosa?! Non dirmi cazzate.

- È vero!
- Beh, vorrei origliare anch'io a questo punto.
- Non puoi, hanno diritto alla loro privacy.
- Tu puoi ed io no?
- Certo che io posso. Sono la migliore amica di entrambi, tu di uno solo - incrocia le braccia e mi guarda con aria di superiorità. È così carina quando si comporta così... Le dà un'aria così carina e adorabile ... Perché questa ragazza è in grado di scombussolarmi?

- Dovrebbe essere roba piccante - commento.

- Forse... - dice sospirando.
- Cos'hai sentito fino a prima?
- Non molto... Lui non trovava il plettro, è arrivata lei, dopo un po' McVey ha trovato l'oggetto perduto e le ha detto di essere il suo portafortuna.
- E ora magari stanno scopando sul tavolo della cucina - dico ironico.
- Deficiente - ribatte mettendosi a ridere. Si siede accanto a me e mi tira un pugno sulla spalla.
- Se continui così a fine giornata sarò pieno di lividi...

- Scusa ... - dice lasciandomi un piccolo bacio sulla guancia. Mi accarezza sul punto in cui mi aveva colpito. OK, è vero, sono innamorato di lei. Non posso negarlo. È da molto tempo che vorrei confessarle ciò che provo, ma l'idea che possa rifiutarmi mi terrorizza. Non voglio soffrire per amore, non mi piace. Diciamo anche che non ho mai trovato il momento giusto per dirglielo ma arriverà, prima o poi.
- Mi dispiace ma ora devo cacciarti perché tra poco arriva Ale e inizierebbe a pormi delle domande alle quali non voglio rispondere. E devo finire di studiare - mi spiega sfogliando il suo libro di francese. Una cosa che mi fa impazzire di lei è quando parla in francese. Il suo accento perfetto, la sua pronuncia, la sua erre moscia ... Sono quelle cose di lei che mi fanno letteralmente impazzire. Legge qualche riga e dopodiché chiude il libro.
- Finito di studiare - esclama poggiando il libro sulla scrivania.
- Come hai già finito? - le chiedo un po' sorpreso.
- C'est facile. - sorride nuovamente. Vorrei baciarla in questo istante, ma non posso.
- Ah, devo comunicarti una notizia - le annuncio sorridendo. Si avvicina a me e mi guarda incuriosita. Quasi mi stavo dimenticando di comunicarle quest'importante notizia.

- Dimmi tutto.
- Ci sarà un evento di beneficienza fra un po'a Londra. Ci saranno molti artisti.

- Sì, lo so.

- Beh... - mi alzo e la guardo sorridendo - Noi The Vamps siamo stati invitati.
- OH MIO DIO È FANTASTICO, BRADLEY !!! - urla contenta e corre verso di me e mi abbraccia forte. Sento il mio cuore esplodere e vorrei restare così per sempre. Si distacca da me e inizia a tempestarmi di domande.

- Perché non me lo avete detto prima? Perché Tris non mi ha informata? Perché non mi avete avvertito prima?

- Volevo dirtelo io. Tutto qui.

- Quando lo avete saputo?

- Ieri. Ci hanno chiamato e ci hanno comunicato la notizia. - mi alzo e le vado incontro. Mi abbraccia forte e sento il mio cuore battere a mille.

- Wow... Io sono davvero felice per voi.

- Inoltre ognuno avrà un accompagnatore o accompagnatrice e vorrei che tu fossi il mio. - E' rimasta a bocca aperta. Le prendo le mani, lei arrossisce ed è ancora più adorabile quando lo fa.
- Non lo so, io... - si vede quant'è sorpresa e sono contento di questo.
- Ti prego, fallo per me.
Rimaniamo un attimo in silenzio ed io sono in attesa di una sua risposta. Sospira un attimo.
- Va bene... Accetterò l'offerta - la abbraccio forte e la stringo sempre di più a me.

Mary's P.O.V.


Sono davvero felice per il gruppo e per il fatto che mi abbia scelto come accompagnatrice. Mi sento benissimo fra le sue braccia. La porta si apre e noi ci distacchiamo: James deve sempre interrompere i momenti più belli.
- Interrompo qualcosa? - chiede lui facendo il finto tonto.
- Figurati, tu non disturbi mai - rispondo ironica. Lui alza un sopracciglio. Bradley mi saluta e dice di dover andare. Chiude la porta e rimango con James.

- Che facevi con Ale?
- Tu che facevi con Bradley?
- Mi ha detto dell'evento di beneficienza. Ora dimmi che è successo.
- Beh... Mi serve il tuo aiuto. Un luogo in cui portare Ale fuori.

- Cioè?

- Le ho chiesto di uscire.
Rimango a bocca aperta per la seconda volta di fila oggi.
- OH MIO DIO JAMES MCVEY!

Gli salto addosso come un koala e lui ride. Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi, ne ero certa. L'ho sempre saputo.

- Allora, dove la porto? - mi domanda.
- Ehm ... Devo pensare al luogo perfetto e un vestito.
- Che c'entra il vestito?
- Per l'evento di beneficienza, mi sembra ovvio.
- Perché?

- Sono l'accompagnatrice di Bradley, mio caro.

- E' una notizia incredibile, Mary.

- Lo so. - sorrido con gli occhi a cuoricino.
Mi ricordo una volta che parlavo con le mie care due amiche e Ale ci descriveva il suo appuntamento ideale mostrandoci un depliant di un bellissimo ristorante con la piscina. Vado verso gli scaffali e cerco quel volantino. Sapevo che loro sarebbero usciti insieme perciò l'ho conservato apposta per James. Appena lo trovo glielo porgo

- Dove si trova? - chiede.
- Fuori città. E' scritto tutto sul volantino, è un luogo incantevole -
- Si vede - sorride guardando il volantino.
- Mi serve un consiglio.
- Dimmi.
- Cosa posso fare con Bradley? Ogni volta che sono con lui sembro un'imbecille... - abbasso lo sguardo.
- Sii te stessa. Deve amarti per ciò che sei e tu sei perfetta così. James è il mio migliore amico, mi ha sempre sostenuta e mi ripete sempre che sono perfetta quando non è vero.
- Grazie di cuore, Jems.
- Non ho fatto niente.
Lo abbraccio prima di farlo uscire dalla camera. Ale torna e mi racconta tutta la vicenda come se non la conoscessi e dopodiché finiamo di studiare e arriva l'ora di cena.

Dopo aver mangiato, è ora che io vada: frequento delle lezioni di ballo, ma nessuno lo sa. Ho dei problemi di salute e mio fratello non mi permetterebbe mai di ballare, dunque esco sempre con una scusa diversa. Come ogni giorno della settimana sgattaiolo da casa alle sette, dopo aver cenato. Sono in ritardo, ovviamente. Ho iniziato a prendere lezioni idi ballo per regolare il fiato e tutto il resto e ormai sono diventata piuttosto brava. Il mio insegnante di ballo si chiama Martin, un bellissimo e simpatico argentino di Buenos Aires. La palestra è più o meno vicina rispetto a dove abito perciò ci impiego poco con i mezzi. Martin ed io siamo diventati grandi amici e ormai siamo molto legati. Essendo una persona esterna alla mia famiglia e amici, lui sa tutti i miei segreti perché posso parlare liberamente senza essere giudicata. Arrivo nella sala.
- Sei in ritardo - quella voce col forte accento mi fa sussultare ma non posso non riconoscerla.

- Hola, Martin - ricambio sorridendo. Lui è alto, capelli neri, occhi azzurri, braccia muscolose e incredibili pettorali. Ha ventuno anni e si rade sempre la barba.
- Vado a cambiarmi, torno subito.

- Sbrigati.

Vado in bagno, mi cambio velocemente, coda di cavallo ed entro in sala.
- Eccomi.
- Portato il CD con la base?
Annuisco e frugo nella mia borsa. Gli porgo il CD e la musica parte dallo stereo. Parte Another one bites the dust dei Queen dallo stereo, canzone sulla quale stiamo lavorando.

Lui sa tutto di me, cose che neanche alla mia migliore amica ho detto per la troppa paura di esser giudicata stupida. Iniziamo a ballare ed io mi sento così leggera. Ballare mi fa scaricare, mi svuota la mente, mi sento libera di esprimere me stessa. Non è la mia passione, è semplicemente un hobby. Sono molto migliorata rispetto alle prime volte: all'inizio era goffa. La prima volta che mi rivolsi all'argentino chiedendogli lezioni di ballo, lui mi diede appuntamento qui, quello che di lì a poco sarebbe diventato il nostro posto. Nella prima lezione lui mi chiese di mostrargli ciò che sapevo fare e fu un totale disastro. Rise e dopo cominciò ad insegnarmi degli esercizi e qualche passo. Ormai sono agile e sciolta. Finita la canzone, facciamo una breve pausa. Prendo la mia bottiglietta d'acqua e bevo. Ho sudato un po'. Ci sediamo uno di fronte all'altra.
- Come va con Ellie? - gli chiedo. Ellie è la sua ragazza. Io l'ho conosciuta ed è molto simpatica e bella, oltre a essere una gran ballerina. Lui infatti prepara molte coreografie con lei e sono davvero belle. Sono una coppia fantastica insieme, sono molto uniti: si amano. Se mai mi mettessi con Bradley, vorrei che anche noi fossimo così affiatati come loro.
- Tutto bene, anzi, alla grande. La settimana prossima facciamo un anno insieme ed io sto preparando una coreografia come uno dei regali di compleanno, ma non so con chi provare...
- Ah, capisco. Scommetto che è stupenda.

- Già... Tu hai detto delle lezioni di ballo? Della carriera che vuoi intraprendere?

- No... È sempre un segreto di Stato.

- Neanche la tua migliore amica lo sa?
- Lei sa della carriera che voglio intraprendere ma non delle lezioni. L'importante è che non lo sappia Tristan.

- Perché tuo fratello non può saperlo?

- Perché se sapesse che frequento delle lezioni da ballo private con un bell'insegnante più o meno della mia età mi spaccherebbe la testa... - mento. Non è quella la vera causa. Anche se s'arrabbierebbe anche per questo. Sì, Martin sa tutto, ma non tutto.

- Tu digli che non è con un bell'istruttore ma con una tua amica.

- È meglio lasciar perdere... Aspetterò il momento adatto.

- Riproviamo?

- Sì - sorrido e ci alziamo dal pavimento. Mettiamo sullo sgabello le bottigliette e la base riparte. L'adrenalina scorre nelle mie vene e non posso fermarla. Mi fa dimenticare tutti i miei problemi. Anche se mi piace ballare, la mia passione è il canto: ho ereditato la mia dote da mia mamma che mi ha insegnato anche a suonare il piano. Ho smesso di cantare al divorzio dei miei, da lì canto in segreto. Avevo un gruppo con Léa e Ale, le Pretty Angels, sciolto il giorno dopo della separazione dei miei.

Finita la coreografia sentiamo la porta aprirsi e ci voltiamo. Il cuore batte a mille e sento le gambe tremare.
- Connor... - balbetto abbassando la testa. Mi sta scrutando.
- Il batterista? - chiede il mio maestro di ballo.
- Se fosse stata il batterista ci sarebbero stati guai seri dato che il batterista è mio fratello - spiego al mio amico.
- Che ci fai qui? Non eri da una tua amica? - chiede Connor.
- Ehm... Io... Ho mentito... - abbasso la testa nuovamente e inizio a giocherellare con le mani.
- Lui chi è? - mi chiede ancora.
- Sono Martin, piacere. Le insegno a ballare. - risponde il moro.
- Ballo? - domanda ancora.
Annuisco.
- Forse è ora che andiamo a casa - dice Connor.
- Vado a cambiarmi...
Con i vestiti che avevo appena arrivata, saluto Martin, poi, usciti, Connor mi fa entrare nella sua auto. Il viaggio non è molto lungo, ma abbiamo tempo per chiacchierare.
- Da quanto tempo frequenti le lezioni di ballo?
- Un anno.
- E perché non hai detto niente?
- Perché Tristan si sarebbe arrabbiato e non volevo che foste costretti a mentire a causa mia.

- Di che carriera parlava il tuo amico?
- Da quanto mi stavi spiando?
- Ho sentito la conversazione e ti ho visto ballare.
- Mh ...
- Di che carriera parlava?

Posso fidarmi di Connor?

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