<<Come ti sei permessa!>> le ginocchia cedono ed io, per via di un forte dolore al petto, mi raggomitolo in me stessa.
Questa mattina mi sono svegliata nel mio letto. Non ricordo cosa sia successo questa notte dopo che Kevin mi ha stretto tra le sue braccia. So solo che ho pianto, per un tempo indefinito e che, per questo motivo, nel momento in cui ho schiuso le palpebre, ho avvertito le tempie pulsare.
Perché Kevin sia rimasto nella mia camera, seduto a terra, con il capo sul letto e la sua mano a stringere la mia, questa notte, mi è ancora un mistero. Entrambi siamo stati svegliati da Daniel il quale, con un'espressione dura sul volto, ha guardato male prima me e poi il rosso.
“Riddle tuo padre vuole vederti” È stata questa la frase che ha pronunciato prima di chiudersi la porta alle spalle.
Ed ora eccomi qui. Nel suo studio. Da sola.
Serro le labbra, non emettendo alcun suono. Lascio che gli occhi si riempiano di lacrime e che, quest'ultime, mi scorrano sul volto.
È questo ciò che mi merito, dopo aver ferito Draco questa notte.
<<Pensavi che non ne sarei venuto a conoscenza?>> Voldemort mi urla contro, con la bacchetta puntata verso il mio corpo accasciato.
Mi sta cruciando e non è una novità.
<<Ho videocamere dappertutto e non c'è giorno, ora, minuto e secondo in cui io non le controlli>> si china alla mia altezza e mi afferra il mento prepotentemente, affinché i nostri occhi si incrocino.
Ho la vista annebbiata dalle lacrime ma, il ghigno di vendetta che ora gli solleva gli angoli della bocca, non mi è indifferente.
No, no, no, no.
Abbandona il mio corpo velocemente, smette di infliggermi del male e, senza darmi modo di realizzare cosa sta facendo, esce dalla stanza.
<<No!>> lascio il pavimento, tirandomi su a fatica e raggiungo la porta. Provo ad aprirla, ma con scarsi risultati.
Mi ha chiuso a chiave dentro.
<<Papà!>> batto le mani, con insistenza, sulla superficie di legno, avvertendo il capo pesante.
Sta raggiungendo Draco e Mattheo nello scantinato.
<<Cazzo, cazzo, cazzo!>> mi porto le mani tra i capelli facendo avanti e indietro nella stanza.
Ho sbagliato tutto. Tutto.
Le lacrime tornano ad invadere le mie guance ma il bisogno di salvarli, di proteggerli, è innescato nel mio animo.
Senza pensarci ulteriormente, inizio a frugare nei vari cassetti della scrivania di Voldemort, alla ricerca di un qualcosa che potrebbe aiutarmi.
Una bacchetta entra nella mia visuale e la afferro, con le mani che tremano.
<<Alohomora>> sospiro di sollievo, nel momento in cui, la porta si spalanca e, facendo mente locale, cerco di ripercorrere gli stessi corridoi intrapresi questa notte, per raggiungere Draco e Mattheo.
Cammino spedita verso la grossa scalinata che mi porterà da loro avvertendo le urla del biondo farsi sempre più vicine.
Corro verso la stanza in cui sono imprigionati, con il fiato in gola e le mani che tremano, trovando Voldemort dinanzi il corpo di Draco, con la bacchetta puntata contro la figura di quest’ultimo.
Mattheo continua ad urlare contro nostro padre, divincolandosi dalla presa delle corde, mentre Draco si contorce per il dolore che nostro padre gli infligge.
Ed è, in questo preciso istante, che io…io perdo la ragione.
<<Expelliarmus!>> un fascio di luce rossa lascia la mia bacchetta e raggiunge il corpo di Voldemort. L'arma di quest'ultimo si schianta contro il muro e, in breve tempo, l'attenzione di mio padre, di mio fratello e dell'amore della mia vita, è tutta su di me.
Voldemort gira il capo verso la mia figura, con estrema lentezza, e solleva gli occhi. Dallo sguardo che mi riserva, comprendo che mi ha appena dichiarato guerra.
<<Ti sei appena messa in un grosso guaio, Alyssa>> mi sussurra, cupo, aprendo la mano. La bacchetta lo raggiunge in un attimo.
<<Mostrami ciò che sei in grado di fare, papino>> lo derido, leccandomi il labbro alla vista del suo volto contratto dalla rabbia.
Che il duello abbia inizio.
<<Stupeficium!>> urla e, prima che l'incantesimo mi colpisca, pronuncio:
<<Protego!>> schiva la sua stessa formula magica, nel momento in cui gli si contorce contro, e inizia a scagliare nella mia direzione una serie di maledizioni senza perdono a cui, con estrema fatica, riesco a fuggire.
Voldemort punta la bacchetta contro il terreno e, in un attimo, un violento terremoto mi fa perdere l'equilibrio e mi fa battere il capo contro la parete.
È l'incantesimo Dominusterra.
Gemo di dolore, portandomi la mano sulla zona del capo che ho battuto, e lo guardo dirigersi verso il mio corpo con un ghigno sul volto.
Se pensa di aver vinto, si sbaglia di grosso.
<<Nubilabus!>> un fitto banco di nebbia magica si espande nell'aria e lo disorienta. Dunque, ponendo in secondo piano la stanchezza, generata dal combattimento, che man mano avverto espandersi nel mio corpo, ne approfitto per tirarmi su.
<<Pousikus!>> punto la bacchetta verso l’alto, facendola ruotare varie volte e infine la sposto verso il mio obiettivo: mio padre. Una raffica d'aria lo colpisce e lo trascina indietro.
<<Impulsus!>> descrivo un piccolo cerchio nell'aria e lui cade a terra.
In un attimo gli arrivo vicina e, senza alcuna esitazione, gli punto la bacchetta contro.
<<Mi hai rovinato l'infanzia>> sussurro, avvertendo gli occhi pizzicare.
<<Mi hai rovinato l'infanzia portandomi via l'unica persona a cui più tenevo ed hai osato fare del male alle persone più importanti della mia vita solo per il piacere di distruggermi>>
<<È finita per te, Voldemort>> prova ad afferrare la bacchetta per difendersi, poiché ha capito che faccio sul serio e che per lui non c’è più speranza, ma…
<<Alyssa! Dietro di te!>> urla Mattheo. Tuttavia, non ho il tempo di voltare il capo, che la mia bacchetta vola e vengo, ben presto, disarmata da uno dei quattro mangiamorte che riempie la stanza.
Ora…ora sono fottuta.
Voldemort approfitta della mia distrazione per rimettersi in piedi e sovrastarmi con la sua altezza.
<<Sei un vigliacco, Voldemort!>> gli punto il dito contro.
La guerra era solo tra noi due.
<<Sarò anche un vigliacco ma…ho vinto, Alyssa>> ride. Ride di gusto, sollevando la bacchetta. Incrocio il mio sguardo con quello allarmato di Draco.
<<Sectumsempra!>> vengo schiantata contro la parete e un forte dolore al fianco mi devasta.
<<Alyssa!>> urlano all'unisono Draco e Mattheo.
Abbasso il capo verso il mio corpo. La maglia è grondante di sangue.
Poggio una mano sulla ferita e faccio pressione su essa, mugolando.
Mio padre si dirige verso Draco. Solleva la bacchetta ma, proprio quando sta per pronunciare l'incantesimo, forti suoni invadono lo scantinato.
Ben presto i quattro mangiamorte cadono a terra e, dalla soglia della porta, compaiono Kevin, Pansy, Blaise e Silente.
Il respiro mi si mozza in gola alla vista dei miei amici e la vista mi si offusca, un pó per le lacrime e un pó per il forte dolore.
Gli occhi di mio padre si intrecciano minacciosi con quelli del preside ed, in sottofondo, avverto i richiami di Draco e Mattheo.
<<Alyssa!>> Pansy corre nella mia direzione, seguita da Blaise e Kevin.
Quest'ultimo si toglie la felpa e, scostandomi delicatamente le mani, la poggia sulla mia ferita esercitando una forte pressione per fermare l'emorragia.
Gemo e socchiudo gli occhi per il dolore ma le mani di Pansy si posano ai lati del mio viso, madido di sudore.
<<Non farmi brutti scherzi, Alyssa, non ora che ti ho trovata>> sollevo con estrema fatica gli angoli della bocca, ansimando per il dolore che avverto anche ad un singolo movimento.
Guardo alle loro spalle Voldemort e Silente lottare tra di loro, mentre i suoni della stanza si fanno sempre più lontani dalla sottoscritta.
<<Portiamola ad Hogwarts. Madame Chips la curerà>> pronuncia Blaise ma io gli afferro il braccio, ancor prima che mi prenda tra le sue braccia, e scuoto il capo.
<<No…non andrò via senza Draco e Mattheo>> tossisco, avvertendo delle fitte al fianco.
<<Stai perdendo troppo sangue, Alyssa. Loro ci raggiungeranno lì>> scuoto il capo ma, nonostante ciò, Kevin cerca di prendermi tra le sue braccia per sollevarmi e portarmi via.
<<No…non voglio>> sussurro, con la voce spezzata dalle lacrime, cercando di divincolarmi dalla sua presa.
Mi resta poco tempo.
<<Pansy…>> intreccio i miei occhi con i suoi e cerco, in qualche modo, di farle capire che avverto il bisogno di restare qui e di non allontanarmi.
Sospira, lotta contro se stessa, e alla fine cede:
<<Va bene, aspettiamoli qui>> sussurra, lasciando libere le lacrime.
Lei sa.
<<Ma Pansy…>> Blaise prova a farle cambiare idea ma lei lo ammonisce.
<<Se io fossi nella stessa situazione di Alyssa e al posto di Draco e Mattheo ci fossi tu, neanche io vorrei andar via>> deglutisco, avvertendo la gola secca, alle parole della mora.
Lo sguardo di Kevin mi penetra la pelle. Vorrei dirgli di non guardarmi così, vorrei dirgli che anche portandomi via ora non mi salverò, vorrei dirgli che lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto ma…non ne ho più le forze.
La mora mi prende la mano e la stringe forte nella sua e, con il viso impastato di lacrime, mi sorride.
Il rosso serra i pugni e poi, di scatto, si alza. Corre nella direzione di Voldemort e si getta sul suo corpo. Mio padre, distratto da Silente, cade a terra e Kevin, a cavalcioni sul suo corpo, inizia a riempirlo di pugni.
<<Kevin…>> sussurro, con il fiato in gola.
Ma cosa sta facendo?
Il rosso gli assesta una serie di colpi, uno dopo l'altro, senza dare a mio padre la possibilità di difendersi.
Blaise lo raggiunge e, afferrandolo per le spalle, cerca di sollevarlo dal suo corpo. Kevin scalcia, cercando di liberarsi dalla sua presa ed urla qualcosa che non giunge al mio udito.
Chiudo gli occhi e, dopo qualche secondo, li riapro. Silente punta la bacchetta contro il corpo inerme di mio padre e pronuncia un incantesimo che gli colpisce il petto senza ulteriori indugi.
Gli occhi mi si fanno troppo pesanti e provo a serrare le palpebre ma la voce di Pansy mi risveglia.
La mora mi guarda profondamente ed io ne approfitto del fatto che siamo sole, per chiederle un ultimo favore.
<<Promettimi…>> sussurro, spezzata dal dolore.
Lei scuote il capo.
<<Non affaticarti, Alyssa>> singhiozza, spezzata dal crudo destino che mi spetta.
<<Promettimi…che ti prenderai cura di loro>> deglutisco, cercando di captare quanto più ossigeno dall'aria.
<<Non puoi…>> le afferro la mano e la blocco.
<<Promettimelo>> annuisce, tirando su col naso.
<<Te lo prometto>> mi sussurra ed io sorrido. Sorrido, dopo tanto tempo, avvertendo una gioia immensa scalfire la mia anima.
“Non vivrò con la paura
di morire,
piuttosto lotterò.
E se non dovessi farcela,
morirò, con un grande
sorriso sul volto, e la gioia
di aver vissuto e
di essere arrivata fin qui.
Questa è una promessa.”
~Alyssa Riddle
Spazio autrice:
La storia NON è finita! Mancano pochissimi capitoli, però. Forse due, epilogo compreso, se i piani non vanno a monte. Fatemi sapere le vostre supposizioni: cosa succederà ad Alyssa? Vi leggo, sempre. A presto,
Anna<3