Middle Ground Chronicles - SE...

By alesstar

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✨VOLUME 1 - Saga del Middle Ground - autoconclusivo -- -- Chi sarebbe tanto sprovveduto da preferire a una n... More

ambientazione, personaggi e storyline
1 . Tu chi sei?
2 - Sensi di colpa
3 - So cosa fare
4 - Un favore personale
5 - Binario 10
7 - La barriera elettromagnetica
8 - La convocazione
9 - In trappola
10 - Potenza della mente
11 - Eldorado
12 - Evasione
13 - Vadis
14 - Scoperte
15 - A caccia
16 - Io ti conosco!
17 - Somnum Nunc!
18 - Codice infranto
19 - Strane usanze, strane conoscenze
20 - Nemici o amici?
21 - Una donna bellissima
22 - Lui viene con noi
23 - Una lite di coppia
24 - Ti rubo un bacio
25 - Verità sconcertanti (parte 1)
26 - Verità sconcertanti (parte 2)
27 - Maledetto figlio della fortuna
28 - Ti svelo un segreto
29 - Enigma
30 - Ragione o Sentimento
31 - Morire per lei
- RICAPITOLIAMO -
32 - Noi eravamo
33 - La Promessa
34 - Universi Sommersi
35 - La Caverna di Platone
36 - Il Vecchio Mondo ( part.1)
37 - Il Vecchio Mondo ( part. 2)

6 - L'antidoto Rosa

151 16 10
By alesstar



Evan Morgan Vento


-11 giorni al Middle Ground


Dovrei essere da ore alla ricerca di Era 10, la prima scelta della mia lista, invece sono venuto a cercare l'unico amico che abbiamo tra i Gran Maestri dell'esecutivo, Urano 2, che da minuti infiniti mi sta affumicando i sensi con la condensa del suo fiato sputato fuori con forza dal calumet. Urano è ermetico più di sempre, e finora non ha mai aperto gli occhi per rivolgermi uno sguardo. Se ne sta qui, davanti alle mie domande insistenti affondato nello schienale di un divanetto che ormai ha disegnato la sua sagoma rilassata in modo quasi fastidioso.

Mormora ironico: «Ti ha messo fuori gioco con un siero multiorgasmico, eh? Che ragazzina sfrontata e perversa.»

Ringhio basso: «Non è divertente. Ho buttato il paio di pantaloni che preferivo.»

«Potevi slacciarli.»

Invidio la consapevolezza e la rassegnazione di questi gran Maestri dell'esecutivo, non si scompongono davanti a nessuno, sembrano aver visto tutto e non temere nulla. Ma se continuerà con questo atteggiamento omertoso finirò col mostrargli che la paura esiste. Continuo a fissarlo per momenti che sembrano ore. «L'impulso è stato così repentino» sussurro in preda alla rabbia «e così violento... che non sono riuscito a trovare la lampo.»

Si fa beffe di me e della mia tensione caricandosi indifferente quantità di graminacee in gola, e ora la sua risata aumenta di tono. «È per via dei tuoi poteri, su di te ogni stimolazione sensoriale indotta, tende a raddoppiare l'effetto. Ma i pantaloni potevi lavarli.»

Sbuffo. «Non ho neanche un alloggio, figurati una lavatrice.»

Per la prima volta orienta su di me un'occhiata a mezz'asta. «Come hai fatto a farti declassare?».

Emetto un lungo respiro annoiato: «Sono abituati alle mie infrazioni, ma stavolta ci sono andati giù pesante, mi hanno tolto anche l'alloggio. Immagino che fosse pianificato. La fuga di Selina li ha messi in allarme e sanno che l'unico che può recuperarla sono io...»

«Lo hai fatto, in effetti, e prima di quanto si aspettassero» m'interrompe flemmatico. «Ma te la sei fatta sfuggire.»

«Un inconveniente, ma presto catturerò quella strega...»

Emette un risolino divertito. «La chiami strega perché è brutta e cattiva... o perché ti ha stregato?»

Perdo un solo battito. E non trattengo un impeto di orgoglio: «Tu sai dov'è diretta. Dimmelo, Urano. Dobbiamo aiutarla. Se la troveranno sarà condannata...»

«Non sei il solo a cercarla, Morgan.»

La sua risposta mi rimescola. «Chi la cerca? Cosa ha fatto? Tu lo sai?»

«Purtroppo, mio caro amico di mille bevute, la questione è spinosa.»

Sbotto: «Cosa vorrebbe dire? Vuoi spiegarmi o no?».

Improvviso come un lampo che squarcia la notte, apre occhi perfettamente lucidi - il veggente che è in lui si è ridestato - e osserva qualcosa nel vuoto. «Hai trenta secondi per sparire. Stanno arrivando.»

Salto in piedi, so che non sta bleffando, e subito mi dileguo, veloce come il vento.

#

Mi controllano. Sono pedinato. Pedinatori dilettanti, ma al loro comando. Devo mostrarmi collaborativo. Mi dirigo verso la rogna numero 10 che tre cacciatori semplici e in sei giorni non sono riusciti a cogliere in flagranza. E la piccola traditrice, recidiva, ogni pomeriggio evade dai laboratori per andare a incontrare qualcuno che non è stato ancora identificato. Risolta questa consegna tornerò sulle tracce di Selina. Non può essere andata lontano. Al suo segmento l'accesso alle informazioni non è permesso, non ha idea che esista qualcosa al di fuori di Pangea. Si sarà nascosta da qualche vecchia conoscenza. Mi viene in mente il suo amico fotografo, come si chiamava? Rives 11, se non sbaglio. Uno che vive nel distretto, segmento sette. Dovrò raggiungerlo e poi portarla via prima che i controllori ne intercettino la diserzione. La domanda è perché rischiare la vita. Cosa le prende. Cosa può aver spinto una biologa d'eccellenza a diventare una fuggiasca condannata al destinamento?

Non impiego molto a raggiungere Sardia, la zona per lo smaltimento dei rifiuti chimici in cui molti Crescenti infoiati vanno a sbronzarsi di nascosto e a farselo succhiare a rotta di collo. Sono solo ragazzi, e non hanno molti svaghi al dormitorio. Questi vicoli bui rappresentano la zona morta, le sommità degli edifici si toccano al punto che il passaggio dei droni di controllo è impedito. Ci venivo anch'io da ragazzino, ci ho perso la verginità.

Calo sul viso il cappuccio del lungo impermeabile cerato e m'infilo nel sobborgo. Nessuno fa caso a me. I miei occhi vedono nel buio, i miei passi sono silenziosi e rapidi. Intravedo corpi intrecciati, annuso il sudore, l'eccitazione, l'urgenza di godere, la paura di essere scoperti che accende l'adrenalina sprigionata dalla pelle e mi consente di fiutarli come un predatore. I gemiti di piacere rimbalzano tra le mura di ogni viuzza. Ansimi e sussurri. Parole sconnesse, respiri convulsi. Si sovrappongono. Finché le mie orecchie ascoltano la parola giusta: «Era, sì, così, brava, muoviti così... oh Era... oh...».

La faccia di questo sbarbato impallidisce e il gemito gli muore in bocca non appena sopraggiungo dal buio. Blocca la cavalcata della donna nuda che gli siede sopra, e mi osserva sconvolto oltre la sua spalla. Era si volta di scatto, distingue la mia sagoma nell'ombra e balza fuori da lui. Si mette in piedi all'istante, coprendo col braccio i suoi seni e con la mano la sua intimità. Lui resta a terra, con la schiena addossata al muro, e agita verso di me le braccia: «Sei un cacciatore? Ti prego, non abbiamo fatto niente di male».

La mia voce esce bassa, quasi un sibilo: «Sparisci.»

Non se lo fa ripetere e, vigliacco, senza pensare a lei, agguanta pantaloni e maglietta e scappa via nudo e a piedi scalzi. Al contrario, Era si riveste lentamente, infila le mutandine e la canotta restando di profilo, indifferente ai miei occhi che le scrutano i capezzoli eretti e le forme generose.

«Non stavi godendo» le dico serafico.

Solo ora la sua indifferenza si trasforma in allarme: volta il viso e mi osserva con occhi spalancati.

Avanzo di qualche passo e mi chino per afferrare da terra la sua cintura. Gliela porgo allungando la mano, senza avvicinarmi troppo a lei. «Non hai provato niente.»

Mi strappa di mano la cintura e la infila con gesti meccanici, ma percepisco la sua tensione, ora. Nel tirare su i capelli, dice stizzita: «Tu cosa ne sai di quello che provo?».

«Ho sentito il suo testosterone, la sua eccitazione, persino il flusso del suo sangue. Il tuo cuore invece era quieto, la tua pelle era fredda. Lui ansimava, mentre il tuo respiro era appena sollecitato dal movimento frenetico della cavalcata.»

«Ma come ti permetti!» Ha finito di rivestirsi e mi si piazza davanti temeraria, la schiena dritta e il mento alto: «Dovrebbero essere affari tuoi se godo o no?»

«Voglio sapere cosa hai preso.»

Fa un passo indietro, e sento la sua tensione crescere. «Non funziona così, cacciatore, tu puoi solo riportarmi agli alloggi, non hai l'autorità per...»

Insisto, ma sono gentile: «Se me lo dici, in cambio ti do un'informazione.»

Ora mi osserva con sospetto.

«Entro oggi.» Sfilo il cappuccio e rivelo il mio volto.

Era 10 stavolta fa un balzo indietro e sgrana gli occhi.

Mormora balbettante: «Il Mister? Mi hanno assegnato Evan Morgan Vento? Cosa... come... volete destinarmi per un po' di siero rubato?».

«L'antidoto rosa? È questo che ti sei iniettata?»

Si abbraccia a sé stessa e abbassa gli occhi. «Senta, Mister, io sono una biochimica, e so fare bene il mio lavoro, non mi faccia rapporto, ne ho prodotto solo un po', non si ripeterà, lo giuro...»

Alzo la voce, divento autoritario: «Usi un inibitore del piacere. Perché fai sesso in giro se non lo fai per godere?»

«Non sono tenuta a spiegarlo!»

«Parla!»

Sobbalza.

Ci osserviamo qualche istante. Era 10 spia la strettoia, e sa che le mie spalle bloccano il passo da parete a parete, non può scappare e né sfuggirmi.

In un sospiro rassegnato rivela sottovoce: «Il tizio che ha fatto scappare era il mio lasciapassare per Ingranaggio. In cambio del mio corpo doveva procurarmi un documento falso.»

«Mancano cinque anni, vuoi andare in anticipo in un luogo da cui la gente tende a fuggire?» la provoco.

«Voglio raggiungere il mio compagno. A Ingranaggio si muore facilmente, non posso rischiare di non vederlo più...» Incurva le spalle e fissa il pavimento.

Ripenso alle dita mancanti di quell'uomo e all'anello nuziale che ha incastrato a metà della falange risparmiata dal torchio al macchinario. Ammorbidisco il tono e stavolta la tocco, la mia mano cala sulla sua spalla. «Ares 115 ti sta aspettando, dice che ti ama.»

Mi guarda sconvolta e sento che trattiene l'emozione. Percepisco la sua sincerità. I suoi occhi, anche nella penombra di questo vicolo stretto, si sono gonfiati di lacrime ferme.

«È vivo e sta bene. Non c'è bisogno che commetti un reato per tornare da lui. Se sarai catturata, ti destineranno. E non è questo che lui vorrebbe. Lo rivedrai quando sarà il tuo tempo per partire.»

Ora due lacrime piombano giù rigandole il viso.

«Voglio un po' di quell'antidoto» approfitto della sua debolezza per fare la mia richiesta. «Sto inseguendo qualcuno che ha con sé il siero multiorgasmico e non posso rischiare che lo usi per sfuggirmi di nuovo.»

Pulisce il viso con la manica della maglia e tira su col naso.

«Non le conviene assumere l'antidoto Rosa, Mister. Sugli uomini ha effetti collaterali diversi. Se lo prenderà più di una volta, rischierà l'impotenza.»

Sorrido. «Correrò il rischio.»

Mi basta una sola volta per catturare quella strega.



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