All'alba di un nuovo giorno mi sono preparata per andare a scuola, poi ho mandato un messaggio a Martina per chiederle se oggi si facesse viva a scuola. Mi ha subito risposto con un sì e io mi sono risollevata. È un bene che venga a scuola e non ci pensi a qualunque cosa sia successa con Peppe, è un bene che venga a scuola e stia con me. Voglio farla stare meglio perché se lo merita.
Stamattina è mio padre ad accompagnarmi a scuola e mi rende felice che ogni tanto ha tempo di farlo. Sono felice che io e mio padre siamo uniti.
Arrivo a scuola e vedo in lontananza Martina con lo sguardo rivolto al telefono e le cuffie alle orecchie. Saluto mio padre, scendo dall'auto e la raggiungo.
"Ciao amò." le sorrido.
"Ciao, ti stavo aspettando." mi dice.
"Tutto bene?"
Alla mia domanda subito inspira poi mi fa un sorriso forzato annuendo.
"Sì, ma non riesco a smettere di pensare a quello che mi ha detto Peppe ieri."
"Cosa ti ha detto?" le chiedo, ma fa fatica a parlarne. -"Martina, ti prego parlami." la supplico a raccontarmi quello che è successo.
"È tutto così complicato. Adesso non mi sembra il luogo adatto." la sto innervosendo per questo aspetterò il momento giusto.
"Va bene, allora entriamo in classe?" le chiedo.
Annuisce, quindi entriamo. Prendiamo posto e le lezioni cominciano. Passano subito le cinque ore, poi usciamo.
"Ti va di venire a mangiare da me? Mia madre a casa non c'è."
"Certo, magari potremmo anche parlare."
Annuisce e andiamo a casa sua a piedi. Avviso mio padre e poi pranziamo.
"Adesso vuoi dirmi cosa è successo? Siamo sole."
Posa la forchetta e la lascia cadere sul piatto. Si gratta la fronte poi comincia a parlarmene.
Non sono sorpresa che Peppe gli abbia detto tutte quelle cose brutte. Non è la prima volta, ma forse ha esagerato.
"Tu pensavi che mi avesse picchiato per stare così male. Ma le parole fanno più male degli schiaffi. Io non riesco a non pensarci. Ti rendi conto... io per lui non sono mai stata niente."
"Che stronzo."
Mi ha inoltre detto che hanno fatto l'amore, ma vederla così male non mi da il coraggio di rimproverarla. Penso che l'avrà già capito da sola. Non capisco però perché l'ha fatto. Lei sta con Nadia. Cosa le dirà adesso?
"Devo dirti un'altra cosa."
"Dimmi."
"Io e Nadia non stiamo più insieme già da un bel po'. Scusa dovevo dirtelo, ma tu eri così presa dai casini della tua famiglia."
"Non preoccuparti, sono felice lo stesso che tu mi abbia parlato di Peppe e di Nadia. Però mo' non stare così, non ce la faccio a vederti a così."
"Lo so, neanche io voglio stare così. Sto soffrendo Futù... io non me lo meritavo."
Ha ragione. Non se lo merita. Ha dato anima e cuore per poi essere ripagata così. Le abbiamo sempre detto che non era quello giusto per lei ma quando una persona è innamorata non vuole e non sente nulla. Improvvisamente nel mondo ci sono solo loro due e nessuno più conta.
"Lo ami ancora?" le chiedo.
"Non più, ero seria quando gli ho detto che lo schifavo. Però ci sono andata al letto insieme perché in qualche modo lo volevo. Non importa quante persone arriveranno dopo di lui, io e lui saremo sempre connessi in qualche modo."
"È stato il tuo primo amore, sono sicura che troverai un'altra persona che ti farà provare la stessa cosa."
Scuote subito la testa come per dirmi no. È convinta che nessuno più le farà provare ciò che Peppe le ha fatto provare. Un po' è perché magari non vuole più nessuno, e un po' perché come ha detto lei, ci sarà sempre un po' di lui in lei.
"Lo sai ho lasciato Nadia perché non voglio più nessuno Futù. Mi fanno schifo le relazioni. Adesso voglio solo pensare a me."
"Corri troppo. Sei appena uscita da una relazione dopo tanti anni e nonostante la rabbia ti dice di voler voltare subito pagina, non succederà mai. Lo penserai sempre e non ne uscirai mai.
Prova invece ad andare piano e piangi ininterrottamente, prova a pensarlo ogni tanto e ricorda il male che ti ha fatto. Solo così riuscirai andare avanti."
"Sei sicura?"
"Tu prova, poi fammi sapere."
"E se non funziona?"
"E se non funziona allora funzionerà più in là. Ma deve funzionare."
"Grazie, non hai detto neanche una parola sul fatto che sono andata al letto con lui." ridacchia nervosamente per sdrammatizzare.
"Vuoi che ti rimproveri?" scherzo.
Il che lei ride di nuovo e scuote la testa. Mi alzo dalla sedia e corro ad abbracciarla. Questa è la prima volta che Peppe non ci fa litigare. Anzi, ci ha unito di più. E sarò pronta a darle tutti gli abbracci che vorrà ogni volta che me lo chiederà. Sarò sempre affianco a lei ogni volta che ne avrà bisogno, perché so che per lei è lo stesso.
Finiamo di mangiare, sparecchiamo e facciamo i compiti. Improvvisamente mi arriva un messaggio da parte di Naditza.
"Non riesco a tenertelo segreto. È una femmina!!!" mi si illuminano gli occhi di gioia.
Nad e Fili stanno per avere una bambina e sono la prima a cui lei lo ha detto. Sono troppo felice ed emozionata. A breve arriverà una cuginetta.
"Cosa c'è?" mi chiede Martina vedendomi sorridere al messaggio.
"Degli amici di mio padre stanno per avere una bambina... sono la prima a cui ha detto che aspettano una femmina."
"Beh congratulazioni a loro. Io pensavo ti avesse scritto Ciro."
"Magari! Ora che ci penso io non ho il suo numero. Quando uscirà a permesso me lo devo far dare. Così almeno saprò di più su quando uscirà a permesso e potrò vederlo."
"Quindi ti piace proprio eh." ride.
Sorrido istantaneamente e mi passo una mano tra i capelli arrossita.
"Non me lo sarei mai aspettata. Però è così."
"Tuo padre lo sa? Paola lo sa?"
"No e non devono saperlo."
"Non può essere così per sempre."
"Sto aspettando il momento giusto, anche se vorrei portarlo con me al matrimonio di Nad."
"Se uscirà a permesso quel giorno perché no. Magari tuo padre lo conoscerà."
"Il problema è che c'è anche Paola. Lei lo conosce già e non per una buona cosa."
"Allora parlane con loro prima del matrimonio."
"Sì, adesso vedo. Speriamo bene."
Sono arrivata ad un buon punto con Ciro. Arrivarlo a portare ad un matrimonio per farlo conoscere a tutti è un gran passo. Voglio che mio padre lo conosca e voglio che Paola lo veda di buon occhio. Martina ha ragione, dovrei parlare con loro prima del matrimonio ma non è facile. Prima voglio aspettare il prossimo permesso di Ciro poi vedrò se dirglielo o meno.
Passano le ore e passa anche il pomeriggio. Prima di ritornare a casa passo a casa di Nad e Fili per far loro un saluto. Ad aprirmi è proprio Nad, appena mi vede abbraccia.
"Ciao piccolì, entra."
"Nad, ho visto il messaggio e sono voluta passare da te. Sono troppo contenta non riesco a crederci."
"Nemmeno io. Finalmente mi so tolta un pensiero. Morivo troppo dalla voglia di dirtelo."
Improvvisamente vedo arrivare anche Filippo che subito mi saluta calorosamente con un abbraccio.
"Ciao Filì, Nad mi stava dicendo della bambina."
"Ah te lo ha detto che è una bambina. Sono troppo al settimo cielo Futura." hanno entrambi un sorriso sincero e stampato in faccia.
Entrambi si guardano e posso notare i loro occhi pieni d'amore. Non so perché ma mi passa per la testa Ciro. Spero che un giorno anche noi possiamo arrivare a questo senza che nessuno ci ostacoli.
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29|01|2023
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