6.Il Primo Pezzo Del Puzzle.

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Sono passate settimane e io ancora non riesco ad abituarmi a questo stile di vita, inizio a pensare che nessuno ne sarà mai in grado. La notte dormo poco e non mangio quasi niente. Il caldo sta cominciando a farsi sentire nonostante siano solo gli inizi di maggio.

A volte la notte piango, mi sento in colpa delle mie azioni e non vorrei. I troppi pensieri mi stanno uccidendo e sento che ho bisogno di Paola e di mio padre.

Maddalena come ogni mattina apre le nostre celle e ci fa alzare dal letto ma è ormai da giorni che io sono già in piedi prima che lei venga a svegliarci. Mi fermo ad osservare il mare dalla finestra, che in qualche modo mi fa sentire libera e mi fa dimenticare di tutto.

"Futura tu come sempre sei già sveglia." mi dice Maddalena.

"E chi dorme la notte, Maddalè!"

Non mi risponde, perché continua a svegliare le ultime ragazze. Vedo arrivare Nadia nella nostra cella sempre con un sorriso stampato in volto.

"Ciao Nad." la saluta per prima Martina.

Io le faccio un cenno di testa. Sono giorni ormai che loro due passano molto tempo insieme e grazie a Nadia, Martina è più serena. Sono felice per lei, ma c'è questo pizzico di gelosia che mi fa odiare Nadia ogni volta che è intorno a Martina.

Vorrei essere io quella che la fa sorridere nei momenti più bui e quando ne ha bisogno ma adesso pare che lei non ha più bisogno di me, perché adesso ha Nadia.

"We we piccerelle, vestitevi che vi porto giù a fare colazione." ci dice Maddalena.

Io e Nadia siamo già pronte, manca solo Martina.

"Pigrona, manchi solo tu." dico riferendomi a Martina.

Lei ride,si alza dal letto per vestirsi e infine va in bagno per darsi una controllatina veloce ai capelli.

Scendiamo giù insieme alle altre ragazze per fare colazione e io ovviamente, anche oggi, mangio poco. Sto iniziando a perdere l'appetito.

"Futura, la direttrice ti vuole parlare." mi sussurra Liz all'orecchio.

Mi alzo e mi guardo intorno prima di andare.
Tutti se ne sono accorti che Paola convoca solo me in privato.

Esco fuori accompagnata da Liz e raggiungo il suo studio. Io mi siedo e come sempre Liz si mette in disparte.

"Perché volevi vedermi?" le chiedo.

"Domani è il nove maggio,Futura."

Aggrotto le sopracciglia confusa e la guardo in attesa che continui a parlare perché non sapevo cosa intendesse.

"Domani ti do un permesso speciale, ti verrà a prendere tuo padre e ti porterà dove è giusto che ti porti."

"Non capisco, perché un permesso speciale proprio domani?"

"I tuoi genitori diciassette anni fa si sono sposati proprio domani."

Rimango in silenzio per un attimo, mio padre me ne aveva accennato qualche anno fa. Come ho fatto a dimenticarmi una data così importante?

"Va bene, ma cosa diranno le altre ragazze quando non mi vedranno? Se io ho avuto il permesso e loro no..."

"Tranquilla, ho già provveduto a tutto."

"Ok, ora posso andare?" le chiedo.

Lei mi sorride e annuisce.

Apro la porta ed esco,Liz mi raggiunge e mi porta in cella dove c'erano Nadia e Martina.

"Guarda chi è tornata! Ma com'è che la direttrice ti cerca sempre?" mi dice Nadia.

"Non è vero, ma che dici?" cerco di negare tutto ma si sa che è difficile mentire a Nadia, scoprirebbe la verità subito.

Vado nel bagno della cella per evitare la conversazione e mi guardo allo specchio. Sospiro, poi apro il rubinetto del lavandino e mi sciacquo il viso per rinfrescarmi. Mi guardo di nuovo allo specchio e prestando più attenzione noto che da dietro lo specchio si intravede una pezzo di una qualche fotografia qualunque. Curiosa, la prendo con estrema facilità e quando realizzo che ho in mano un'ecografia mi scappa una risatina.

Ad aver lasciato l'ecografia deve essere stato sicuramente quel ragazzo di nome Carmine, ricordando la scritta sul muro.

La giro e noto una scritta.

Ho sempre saputo dentro di me che stava per nascere una femmina. Amore di papà, spero di darti la parte migliore di me e un futuro che io non ho mai avuto. Sei la speranza di un futuro che sta per venire per me e per tua madre Nina. Ecco perché ho voluto che ti chiamassi Futura, perché per me e per tua madre sei una rinascita di vita.  -Carmine.

Ho cominciato a piangere. Sono delle parole bellissime. Solo dopo ho realizzato tutto. La scritta sul muro, Carmine. La madre si chiama Nina e la bambina dell'ecografia si chiama Futura. Questa è la storia della mia famiglia. Ho vissuto settimane qua dentro con la verità sotto al naso e non me ne sono mai accorta. Non ci sono persone al momento che me lo possono confermare ma io ne sono convita.

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08|01|22
lasciate una stellina per il prossimo capitolo.⭐️

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