79.L'Amore Non Basta.

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Pov's Futura.
Mi fa male la testa, mi sento stordita. Faccio fatica a svegliarmi nel letto dell'ospedale ma quando lo faccio mi ritrovo nella stanza Rosa. Cerco di chiamarla ma non so se riesca a sentire la mia voce. Alza la testa dal telefono e quando mi vede sveglia fa un balzo dalla sedia e si avvicina a me. Sorride incredula, il suo respiro è affannato.

"Dov'è papà?" le chiedo.

"È qui fuori ai distributori. Era l'unico modo per fargli mangiare qualcosa perché non ha lasciato un attimo questo posto." mi spiega.

Subito dopo arriva anche lui; entra nella stanza a passo lento ma quando si accorge che sono sveglia, il suo umore cambia.

"Vita mi, ti sei svegliata! Come ti senti? Adesso chiamo il dottore." è agitato, ma non arrabbiato come immaginavo.

Riesco soltanto ad annuirgli. Si vede che è stanco morto per me. È esausto ma nonostante tutto mi è rimasto vicino.

Esce a chiamare subito il dottore e un attimo dopo li vedo entrambi. Il dottore mi fa una visita rapida, accertandosi che io stia in perfette condizioni.

"La ragazza sta bene, preferisco tenerla ancora per un'altra notte sotto osservazione. Poi sarà libera di andare." ci spiega il dottore.

"Va bene, grazie dottò." mio padre gli è riconoscente e poi fa un sospiro di sollievo.

"Menomale che è tutto apposto, bambolì. Io e tuo padre dobbiamo darti una bella notizia." mi dice poi Rosa.

Mi devo ancora riprendere e non connetto ancora bene, ma muoio di sentire questa bella notizia che hanno da darmi.

"Rosa è incinta, vita mi. Diventerai una sorella maggiore." mi annuncia papà.

Caccio un sorriso di stupore, seguito da un sogghigno. Non riesco a credere che a breve la nostra famiglia si allargherà. Loro alla fine sono riusciti a crearsi qualcosa nonostante le loro mille diversità non glielo permettevano. Mi chiedo se anche io e Ciro un giorno ci ritroveremo come hanno fatto loro e passeremo il resto della nostra vita insieme.

Papà è entusiasta, chiama immediatamente Paola per avvertirla del mio risveglio e dirle che sto bene. Per farlo si allontana un attimo e io ho l'opportunità di chiedere a Rosa di Ciro. Non mi sembra giusto farlo davanti a mio padre dopo che è stato lui a causare la mia quasi morte.

"Rosa, sai qualcosa di Ciro?"

"No, piccerè. Sono due giorni che non si fa vedere."

"Quindi è venuto a vedere come stavo?" chiedo.

"Sì, ma non si sta facendo vedere più. Non lo so perché."

"Va bene." mi limito a dire solo questo.

Penso che sia giusto che parliamo, perché l'ultima volta che ci siamo visti ed io ero cosciente non è finita bene. Voglio chiarirgli una volta e per tutte che non voglio stare con lui. Lo amo, è vero... ma amo molto di più mio padre e penso che adesso ci meritiamo davvero un po' di pace. Ci siamo fatti del male a vicenda e dopo essere scappata ho dimostrato di non aver imparato niente e mi sento in colpa. Sarei potuta morire e so per certo che mio padre non avrebbe retto anche la mia morte.

Papà ritorna da noi e dico sottovoce a Rosa se può un attimo uscire dalla stanza perché voglio parlare sola con lui.

"Dove vai?" le chiede papà.

"Esco un attimo." gli risponde, capisce la situazione e sa che è meglio per noi se la chiariamo.

Appena Rosa esce dalla stanza papà rivolge subito l'attenzione su di me e lo vedo davvero contento del fatto che io mi sia svegliata ma io mi sento terribilmente in colpa.

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