49. Libero Fuori, Imprigionato dentro.

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Sono ritornata a casa e non ho detto niente a mio padre della splendida notizia, perché Nad e Fili vogliono dirgliela personalmente. Mi sono fatta una doccia perché oggi è stata una giornata piena di emozioni e ho bisogno di rilassarmi. Mi ritorna di nuovo in mente Ciro e penso al perché io voglia un futuro con lui. Insomma, non abbiamo mai confermato la nostra storia e io non sono sicura di cosa siamo io e lui. Mi piace e so che io gli piaccio questo è sicuro, ma voglio sapere cosa siamo oltre a scambiarci baci e poesie. Io voglio che lui mi dica che vuole stare con me e che mi vuole bene assai, voglio che la sera mi porti ad uscire e mi venga a prendere col motorino come fanno tutte le altre coppie. Ogni tanto voglio sentirlo più vicino a me se scatta la passione e vorrei ci fossero meno problemi, vorrei che fosse tutto più facile.

Pov's Ciro.
È sera. Sono chiuso in cella già da un bel po' e tra un po' le luci si spengono. Stamattina è venuto mio padre ai colloqui e mi ha detto che ha trovato il modo di farmi uscire già da domani. Ho paura e non so come cambierà la mia vita da domani. Perciò guardo il mare che sbrilluccica in tutta la sua leggerezza e in qualche modo mi fa stare più tranquillo. Mio padre non capisce che non sono come lui e mi costringe a fare il lavoro sporco con lui. Oggi ai colloqui mi ha detto che mi vede più uomo e quindi sono pronto ad uscire e pensa che finalmente io non esiterò a fare tutti quei lavoracci. Io già lo so che come lo stupido acconsentirò perché non ho altra scelta e questo mi porta a pensare a Futura.

In tutta la mia vita non ho mai conosciuto una ragazza come lei e appena l'ho vista ho capito che dovevo conoscerla. Adesso che il nostro rapporto sembra aver fatto un passo avanti io le vorrei chiedere di essere la mia ragazza, ma mio padre me lo impedisce. Tutta la merda che dovrò fare una volta uscito da qua dentro sento che mi farà allontanare da Futura e quindi soffrirò se non potrò stare con lei. In tutta sincerità è da molto che voglio che stiamo insieme come una vera coppia, ma la storia di mio padre me lo ha sempre negato. Io voglio stare con lei ma non posso. Domani uscirò da qui, la andrò a prendere fuori scuola e le parlerò.

Pov's Futura.
La sveglia suona, infastidita mi alzo con i capelli sfatti e il pigiama mezzo tirato su. Ho dormito profondamente stanotte e stamattina non ho tanta voglia di andare a scuola ma devo andare perché i professori devono parlarci dell'esame di stato e non posso perdermi niente se vorrò diplomarmi.

Mi preparo, faccio colazione e mio padre mi accompagna fino a scuola. Vedo Martina e la raggiungo. Entriamo in classe e le cinque ore successive sono passate lentamente e quasi non ne potevo più. Finalmente l'ultima campanella è suonata e di corsa sono uscita fuori.

"Futù ma devi prendere il treno?" scherza Martina per essere uscita di fretta.

Mi scappa una risata.

"Non ce la facevo più Martì, stavo impazzendo. Le ore non passavano."

"Hai ragione oggi è stata proprio pesante. Hai notato che Francesco si stava addormentando mentre la professoressa di inglese spiegava? Appena se ne accorta ha dato un urlo e l'ha fatto cadere dalla sedia."

Entrambe scoppiamo in una grossa risata e il mio sguardo casualmente si sposta verso l'entrata e vedo Ciro che mi guarda, appoggiato al motorino e col casco sotto al braccio. Penso che non può essere possibile che lui sia qui, quindi mi avvicino per accettarmi di aver visto bene. È proprio lui e mi lascio comparire un sorriso in bella vista per la sorpresa totalmente inaspettata. Si è ricordato che gli parlai di dove vado a scuola e oggi ne ha approfittato per farmi una sorpresa.

Poggia il casco sul motorino per avere l'opportunità di abbracciarmi e lasciarmi un bacio come si deve.

"Com'è possibile?" gli chiedo.

"Sono libero Futù, sono uscito di prigione!"

"Ah che bello. Quindi significa che possiamo vederci di più?"

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