Crystallized Heart||Legolas G...

By Nedesy_Pr_Ivy

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[Nella storia seguo fedelmente la trama della trilogia del signore degli anelli con un unico cambiamento; l'a... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Avviso
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41

Capitolo 35

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By Nedesy_Pr_Ivy

L'alta statura di Lord Elrond incombe di fronte alla porta, e il suo viso contratto in un'espressione seria mi suggerisce che non è venuto per salutare. Mi alzo dal letto per accoglierlo e mi avvicino a lui, "Benvenuto, zio. Cosa ti porta qui?" Chiedo mentre mi analizza da testa a piedi "Tuo padre vuole che torni. E' andato su tutte le furie quando ha scoperto che ti ho premesso di andare in guerra. Devi tornare con me e scegliere uno sposo, solo in questo modo tuo padre si calmerà. Al momento non è la miglior persona con cui parlare" Senza attendere risposta si guarda attorno, osservando la piccola stanza.

"Non andrò da nessuna parte. Molto meno a questo punto. Sono sopravvissuta a battaglie e mi sono fatta valere e rispettare in mezzo a centinaia di uomini. E adesso mi chiedi di abbandonare il mio posto perché mio padre non sopporta l'idea che la sua adorata erede sia in guerra? Mi mancano da morire, mia madre, mio padre e mia sorella, ma non posso certo abbandonare il mio posto adesso" Dico a testa alta, cercando di sembrare il più matura possibile. 

"Mia cara, non mi pento di averti permesso di andare, e vedo che la tua avventura ti ha cambiata nel modo migliore. Ma devi venire con me, non hai scelta, dovrai far ragionare tuo padre e fargli capire le tue ragioni. Non c'è nulla che io possa fare" Detto ciò si gira ed esce. Un'unica lacrima fredda mi percorre la guancia, non sarò mai sufficientemente forte per fare ciò che desidero. La mia vita sarà sempre nelle mani di qualcun altro...

Ho raccolto le poche cose necessarie per il viaggio, la mia armatura, la spada e l'arco. Vado verso la tenda del re Theoden, sia per salutarlo che per chiedergli dove siano Aragorn, Gimli e Legolas. Sposto la tela per entrare e vedo il re preoccupato, seduto su una poltrona di forte allo specchio. "Buona sera mio re" Dico cercando di chiamare la sua attenzione. Di scatto cerca di nascondere il fantasma che perturba i suoi pensieri e mi saluta "Buona sera principessa, sei pronta per andare?" Si alza in piedi "Spiacentemente si"  "Hai fatto molto, sei stata un'eccellente guerriera e di sicuro non sarà semplice affrontare le prossime battaglie senza il tuo aiuto, ma il dovere chiama, e tu devi rispondere. Mi dispiace molto che tu non possa salutare i tuoi compagni, ma stai certa che riferirò i tuoi saluti" 

Mi lascia senza parole per qualche secondo, mentre di dubbi si fanno strada nella mia mente "Perché non posso salutarli? Volevo giusto chiederti se sapevi dove fossero." Il suo volto impallidisce "Loro...sono andati a caccia e non torneranno fino a domani mattina" La sua voce poco sicura e i suoi occhi che fissano il vuoto smascherano subito la sua bugia. Cosa può essere venuto in mente a quei tre a quest'ora della notte? Perché mai se ne andrebbero senza dirmi una parola? Ma più importante, dove sono? Sto per contestare quando mi rendo conto di essere in presenza di un re, non posso semplicemente accusarlo di mentire. 

Sento la voce di mio zio chiamarmi dall'esterno, ormai è ora di andare. Mi volto senza rispondere e mi dirigo verso il mio cavallo. "Possiamo andare" Dico quasi in un sussurro a Lord Elrond, mentre incominciamo a galoppare a passo veloce verso nord. Diverse lacrime scorrono sul mio viso, silenziose e fredde, mentre solo la luce fiocca della luca ci illumina la lunga strada. 

"Andiamo verso Deletria o verso Gran Burrone?" Chiedo dopo due lunghe ore di silenzio "Deletria è stata riconquistata da tuo padre e ricostruita in tempi eccezionali. Gli uomini avevano distrutto e incendiato case e il palazzo era l'unica cosa che non hanno toccato. Ci dirigiamo verso il tuo popolo, riporterai la speranza e la salvezza a tutti i tuoi sudditi" "Non se Sauron vince la guerra, in quel caso il mio ritorno porterà solo morte" 

Penso a come reagiranno i miei compagni quando scopriranno che sono stata costretta ad abbandonarli. Chissà? Magari saranno felici di non dover combattere più con una donna... incredibile come i pensieri possano ferire. Mi chiedo cosa penserà Legolas, non riesco nemmeno a immaginarlo. Porto un vuoto dentro, così pesante da far scorrere le lacrime con più frequenza. Molti pensano che il pianto sia liberatorio, che dopo un po' ci si senta meglio, ma in realtà è solo un modo per non far consumare l'animo, per far uscire quel dolore che, se rimanesse dentro, sarebbe fin troppo arduo da portare, addirittura impossibile.

--- 

Ci ritroviamo di fronte all'enorme barriera invisibile e porto il cuore stretto nel petto. Il sole sta per tramontare e le poche foglie secche hanno un colore aranciato. Questi alberi, che mi hanno vista crescere, quest'odore caratteristico di muschio fresco e acqua di lago che mi riempiono i polmoni. L'essere a casa non si sente come avevo immaginato, non mi sento piena di nuovo, ne serena come avrei voluto. La barriera si apre davanti ai miei occhi, dandomi i brividi e facendomi rivivere il passato con un déjà-vu.

Passo tra i cittadini che si inchinano mentre, a passo d'uomo, superiamo la folla. Tutte queste facce e case che conosco mi guidano verso il castello. Più brillante che mai, pieno di vita e finta pace. Le guardie all'entrata si spostano e ci accolgono, portando i cavalli nelle stalle per farli riposare. Appena entro sento il calore di casa avvolgermi, ogni cosa sembra uguale, le pareti più luminose e le finestre più grandi, i pavimenti come specchi e i fiori d'inverno sui vasi che decorano l'ambiente. "Tuo padre ti aspetta nella sala del trono" Dice mio zio mentre va dalla parte opposta. Lo osservo andare verso i giardini fino a quando la sua figura scompare dietro all'enorme porta.

Con un profondo respiro mi avvio verso i miei genitori, sorpasso i lunghi corridoi con apparente sicurezza senza mai distogliere lo sguardo dalla porta di legno verde. Altre due guardie, dopo essersi inchinate, aprono le porte che rivelano i due maestosi troni su cui sono seduti mia madre e mio padre. Non sono passati nemmeno due mesi e mi sento come se non li vedessi da cento anni. Mia madre mi guarda incredula, e si avvicina di fretta avvolgendomi in un abbraccio pieno di nostalgia e preoccupazione. Mio padre invece mi guarda come se avesse visto uno spirito, mi esamina con lo sguardo cercando ferite o segni di battaglia, e suppongo veda solo una piccola cicatrice all'altezza dell'occhio sulla guancia destra. 

"Quante volte ti ho detto che non eri pronta per combattere?" Mi chiede con sguardo serio e furente "Non mi sembra di non essere stata all'altezza" rispondo fredda. E' incredibile che dopo un mese e mezzo che non mi vede la prima cosa che faccia al vedermi sia arrabbiarsi. "Non è possibile che accogli tua figlia in questo modo!" Dice mia madre irritata dal comportamento del Re. "Sei testarda esattamente come tua madre" Ignorando le critiche della moglie sorride divertito dalla propria costatazione e mi abbraccia finalmente. 

"Sei a casa e questo è ciò che importa, adesso non c'è tempo da perdere. Dobbiamo andare a prendere tua sorella a Gran Burrone e poi faremmo una festa in onore del tuo ritorno..." Le parole di mia madre le muoiono in bocca al vedere la mia espressione immutabile. "Sono tornata a casa contro la mia volontà. La mancanza di questo posto era infinita, ma non è dove devo essere in questo momento. Molti non sanno che sono andata via e hanno bisogno di me" Dico quasi per convincere me stessa delle mie parole. 

Una risata isterica abbandona le labbra del Re mentre mi guarda con fare di sfida "Pensi veramente che ti permetterò di tornare a combattere una battaglia che è gia persa? Credi che permetterei a mia figlia di andare via, di nuovo, a morire?" "Non era una domanda padre. Riprenderò la stessa strada che ho percorso per arrivare qui domani a mezzo giorno. Da sola o con il tuo appoggio, mi vedrai partire quando il sole sarà sul punto più alto" Sono sorpresa dalla mia arroganza, ma in questo caso non ho molte opzioni. Ho bisogno di tornare. 

Il contatto visivo con mio padre è quasi impossibile da reggere ma la rabbia aiuta molto. "Così sia, partirai da sola" Se ti vuoi sacrificare per quelle stesse persone che hanno messo il tuo popolo in catene, lo farai da sola. Adesso puoi andare" Detto ciò, con estrema ira si gira e si avvia verso la porta sul retro per uscire senza degnarmi di uno sguardo. 

Mi avvio verso le mie stanze e mi chiudo dentro; l'odore delle lenzuola pulite mi entra per le narici. Le tende bianche riflettono la poca luce degli ultimi minuti del tramonto, e finalmente un po' di pace mi fa sospirare. Cammino lentamente fino allo specchio di fronte al letto e mi ci siedo di fronte, guardando il mio riflesso, il riflesso della persona che in un mese ha fatto cose che non avrebbe mai immaginato di fare nemmeno in cento anni.

Ho combattuto con coraggio, ho perso persone a me care, ho vissuto la guerra in tutti i suoi aspetti e pur sapendo che mi aspetta solo sconfitta e morte voglio tornarci. Ormai una parte di me è rimasta in quel campo, più specificamente in qualcuno, mi manca l'aria al pensiero di non rivederlo più. Se dobbiamo perdere, voglio essere al suo fianco, fino al mio ultimo respiro. 

🎀🎀🎀
Eccolo finalmente il capitolo 35! Spero vi piaccia! Se volete avere più informazioni su quando posterò i prossimi capitoli, su altre storie e idee per nuovi libri, andate su ig a seguire @Nedesy_Pr_Ivy!
Spero abbiate avuto un buon Natale! Al prossimo capitolo!

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