Capitolo 2

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*Re Celeborn*
Aliris

Finalmente oggi è il giorno dell'Hirsid. Mi sveglio con la luce del sole che si riflette sui miei occhi e non appena gli apro mi affretto a prepararmi per l'evento. Avevo già scelto il vestito, mi è stato regalato da Arwen l'ultima volta che è venuta con lord Elrond, che è come se fossero mio zio e mia cugina. Il vestito è di un tono salmone con una accentuata scollatura e le maniche in tule dello stesso colore con dei fiori di tela ricamati nel bordo superiore, è stato fatto interamente a mano e lo apprezzo moltissimo.

Sciolgo i miei capelli dalla treccia che avevo fatto la sera prima, gli pettino e dopo aver finito di sistemarmi scendo a vedere come stanno andando i preparativi. Mentre percorro le grandi scale in direzione della sala del banchetto, mio padre passa affrettato, mi guarda di scatto e continua la sua corsa; poi si ferma e si gira di nuovo, come per verificare cosa ha appena visto. Mi guarda con occhi dolci e si avvicina a me abbracciandomi.

"La mia piccola bambina è diventata una donna" mi dice guardandomi dritto negli occhi, mi posa un leggero bacio sulla fronte e continua verso la cucina. Lui è sempre stato molto attento ai dettagli, specialmente nell'Hirsid. Continuo per la mia strada, senza allontanare i pensieri su tutto quello che devo chiedere a Gandalf, e quando entro nel grande salone rimango a bocca aperta. Le grandi finestre illuminano l'intera stanza grazie ai raggi del sole e tutti i tavoli sono già stati addobbati. Non ci sono parole per descrivere quanto sia stupendo questo posto.

Una volta uscita dalla mia stanza vado a vedere se Aranel è pronta. Esco nel giardino e la noto seduta vicino al fiume con dei fiori tra le mani cercando di fargli galleggiare, sicuramente lo ha visto fare alla mamma e adesso vuole provare anche lei.

L'Hirsid incomincia al calare del sole, quando diventa di un tono arancio. Mi avvicino a mia sorella, e mi siedo al suo fianco, Il giorno passa di fretta, data la quantità infinita di cose da fare. Sto giocando con Aranel nel fronte del castello. La inseguo tra i grandi alberi, tenendo il vestito per non rovinarlo. Sono molto vicina a lei tanto che la afferro e poi cadiamo in ginocchio per terra tra risate.

Ad un certo punto da dietro gli alberi si intravedono dei cavalli entrare nel regno, la grande barriera è stata aperta per far entrare gli Istari. I quattro si avvicinano verso le stalle per lasciare i cavalli. Così dopo aver guardato Aranel corriamo verso di loro per salutare Gandalf. Appena oltrepassiamo le porte mia sorella va subito ad abbracciarlo. "Oh salve principessa Aranel, è da tanto tempo che non ci vedevamo. Aliris mia cara, vedo nei tuoi occhi allegria e dubbi, come sempre. Non preoccuparti, avremo tempo per chiarirli tutti, intanto andiamo a ricevere gli ospiti" Le parole di Gandalf riescono sempre a riflettere i miei pensieri. Lo saluto e andiamo subito dentro il palazzo.

Una volta dentro mi perdo tra la folla, anche se questo evento si fa da quando avevo 200 anni ancora non conosco tutti, e forse è meglio così, sono amicizie di mio padre e non solo, anche soci che non dovrebbero essere qui ma che hanno ricevuto l'invito ugualmente. Sento le porte aprirsi e mi giro velocemente sperando che sia qualcuno che conosco, e il destino vuole che sia Arwen. Passo velocemente tra gli elfi e appena sono davanti a lei faccio un inchino che lei ricambia, ci guardiamo dritto negli occhi e poi scoppiamo entrambe a ridere. Non siamo mai state così antiquate, mi abbraccia fortemente e mi fa mille complimenti per il vestito. "Vedo che questa volta avete invitato tutti i re e commercianti di razza elfica" Mi dice, anche lei sorpresa dalla quantità di persone. "Si, non me lo aspettavo neanche io, e non mi piace troppo stare tra tutta la gen...aspetta...dov'è finita mia sorella?" Domanda retorica, appena dico tali parole la iniziamo a cercare entrambe. Qualche minuto dopo mentre la cerco, tra la folla sento il suo respiro veloce, ha paura. Non le piace stare tra gente che non ha mai visto. Appena la squadro passo come se nulla fosse, mi inchino leggermente e la prendo in braccio, poi continuo a camminare verso la finestra. Esco nel balcone e faccio per ripoggiarla a terra ma non vuole, quindi provo a calmarla sedendomi. Arwen attraversa la porta e si siede accanto a me, sorridendo ad Aranel. "Che è successo?" Le chiede con voce dolce per rassicurarla "Mi sono persa" dice singhiozzando.

"Si è spaventata...a proposito, parlami di Aragorn!" Dico ricordando la nostra ultima conversazione. Lei subito arrossisce e mi risponde a fatica "C'è poco da dire, io lo amo e la cosa più importane è che vengo ricambiata." Mi guarda negli occhi e vedo una luce diversa in essi, è veramente incredibile l'effetto di questo sentimento, a me sconosciuto. Vorrei trovare la persona giusta, non uno di tutti quei principi che mio padre trova, tutto per migliorare l'economia del regno o per espanderlo. Al meno posso vantarmi di dire che non mi obbliga a sposare qualcuno che non amo. A riportarmi alla realtà e mia sorella, che dopo aver pronunciato il mio nome, invano, circa tre volte, scendo dalle nuvole. Vedo Arwen che ride, lei ha capito ciò a cui stavo pensando ed io non posso fare altro che ridere insieme a lei.

Veniamo interrotte da mio padre, che si schiarisce la gola vicino a noi. "Aliris, per favore, accompagnami che devo presentarti qualcuno." La mia espressione cambia subito, non è educato dire di no ad ogni elfo che si propone di sposarmi ma io non sono ne un premio ne la chiave per ottenere un regno, e questo l'ho reso chiaro un po' di tempo fa a mio padre, ma lui ci prova lo stesso. Che dire, lo seguo senza rivolgerli la parola. Poco dopo mi ritrovo davanti un elfo molto più alto di me, con occhi gialli e capelli marroni che mi squadra dall'alto. Partiamo male, mi guarda come se fosse superiore a me, e poco dopo mi rivolge la parola "Principessa Aliris, io sono Eredon, principe e futuro re di Meridei. Combattente più forte del mio popolo..." continua a parlare ed io mi perdo nei miei pensieri, il suo tono non mi piace. Continua a elencare tutte le sue qualità, "... posso darvi qualunque cosa lei desideri" finisce il suo discorso con un ghigno che mi fa reagire subito "La ringrazio per la sua presenza nel mio palazzo in questa splendida serata. Al momento non ho intenzione di vendere il mio corpo a nessuno, ma grazie per la sua generosa offerta. Buona serata, e mi auguro si goda il ballo" Ho finito il discorso con non poca rabbia. Una volta concluso il mio discorso mi giro e vado da mia sorella, che è molto più importante in questo momento. Adesso spero che mio padre non mi presenti un altro principe squilibrato. Poco prima di arrivare al balcone, dove Arwen sta giocando con mia sorella, mi fermo. Mi giro e vado fuori, esco dal castello e mi siedo nel pavilion, mi siedo per terra e guardo il cielo stellato. Il mio vestito non è abbastanza per fermare il freddo, così entro nel castello dopo essere stata fuori per almeno mezz'ora. E mi ritrovo davanti mio padre, che mi guarda senza riflettere emozioni. "Mi dispiace per il tuo principe ma io non sposero qualcuno che non amo" dico subito sapendo già cosa mi sta per dire, ma la sua reazione mi sorprende. Mi abbraccia, e poco dopo mi chiede scusa. Non riesco a portare rancore, molto meno a mio padre. Dopo ciò entro di nuovo nel salone e mi ritrovo davanti mio zio. Lord Elrond, mi sorride dolcemente e mi abbraccia, lo saluto come sempre e poi mi dirigo verso la gente che balla. Vicino vedo il re Thranduil, in disparte con un calice di vino in mano. Mi avvicino a lui e quando sono al suo fianco, nemmeno mi guarda, sa già chi sono. "Buonasera principessa, come si passa la serata?" Mi chiede portandosi il calice alle labbra. "Stava andando tutto molto bene, fino a quando non è arrivato uno dei soliti spasimanti" alla mia risposta ride "Mia cara il tuo cuore è di cristallo, come quello della mia regina. Non aspetti altro che l'amore, ma devi essere paziente, arriverà solo quando meno te lo aspetti" A queste parole rimango in pensiero. Io non ho mai smesso di aspettare, ma non so come smettere. E' più forte di me pensare a quel sentimento ogni giorno. "Ok, può bastare. Intrattieniti, vai a ballare, cerca tua sorella, trova qualcuno con qui ballare, ma non perderti nei pensieri. La serata è ancora lunga e devi divertirti" Mi dice, ed io vado subito nella folla a ballare, la parte più bella dei festeggiamenti è quando tutti si divertono al ritmo della musica. La serata passa molto di fretta e per le tre del mattino ogn'uno dei presenti se ne va, fanno un ultimo inchino al re e alla regina e poi abbandonano la città. Oltrepassando la barriera magica. Gandalf è già nella sua stanza, ormai ha tutto ciò di qui ha bisogno qui, dato che rimane spesso per insegnarmi la magia e io non vedo l'ora di chiedergli molte altre questioni sul mito del guerriero. Ma il sonno vince contro le mie forze, prima di andare nelle mie stanze, passo per quella di Aranel, per controllare se dorme.

Arwen prima di andare via mi ha dato una spilla, è dorata con un fiore bianco molto strutturato e complesso, mi ha detto che è un segno di buon auspicio e di tenerlo sempre con me.

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