Capitolo 3

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*Regina Ambris*
Aliris
Mi sveglio nella mia stanza, con addosso i vestiti di ieri sera. Mi alzo dal letto e mi avvicino allo specchio. Ho proprio un aspetto orribile. Mi preparo un bagno caldo, tolgo i vestiti e ci rimango dentro per almeno un'ora. Le bolle di sapone sono certo più interessanti che vagare per il castello. Una volta finito indosso un vestito leggermente più pesante di quello che indossavo la sera scorsa, fa freddo quindi aggiungo un mantello morbido ed esco in giardino. C'è Gandalf seduto in un angolo in disparte, come sempre, quindi mi avvicino a lui con passo leggero e mi siedo.

"Buongiorno Gandalf" dico entusiasta "Credo che oggi sia proprio una buona giornata, ma dimmi" si interrompe per aspirare un sorso di erba pipa "Cosa ti turba?" lui sapeva già che avevo qualcosa da chiedergli da ieri sera, quindi senza farmi problemi rispondo " Ho trovato degli antichi manoscritti sulla leggenda di un elfo, della mia razza, che fu così forte da sconfiggere un'intero esercito in poco tempo, ma..." mi fermai "i Menersi, non sono mai stati così potenti, ammetto che con la pratica si possano fare cose molto più grandi di far crescere una pianta, ma questo potere mi sembra esagerato." Gandalf si ferma a riflettere "Mia cara, non dare mai per scontati i tuoi limiti, si può sempre andare oltre. Su questa storia posso dirti che non è una leggenda, ma è un fatto. Molti, tra i pochi che ne conosco l'esistenza, dicono che non è l'unico e che nasceranno altri con poteri straordinariamente forti. Io penso che dentro la barriera magica non scopriremo mai chi ha il dono ma...." si ferma e si guarda intorno, come se fosse stato toccato da uno spirito "...è da giorni che ho un brutto presentimento. Dovrò andare a fare una chiacchierata con lo stregone Verde." Così dicendo si alza dal posto, mi saluta e si dirige verso la sala del trono, per salutare mio padre prima di partire. Rimango tranquilla a guardare l'orizzonte per molto, tanto da non accorgermi nemmeno che il sole sta per nascondersi dietro le alte colline. Mi alzo e vado da mia madre, che è seduta accanto al fiume che passa per il giardino del palazzo. Mi siedo appoggiando le ginocchia sull'erba fredda e guardo i piccoli pesci nuotare contro corrente. "Tesoro, cos'hai?" Mi chiede mia madre con voce dolce. "Niente, mi domandavo solo se papà smetterà mai di presentarmi principi che si credono i re del mondo" A questa frase ride e poi mi guarda dritto negli occhi con il suo meraviglioso sorriso "Tesoro, lo fa perché li piace vederti rispondere con sicurezza e rifiutarli mettendo al primo posto i tuoi sentimenti. Ogni volta viene da me tutto fiero per dirmi testualmente le tue risposte, e mi dice anche che sarai una regina magnifica." Dopo ciò si alza e si accomoda il vestito, mi da un bacio e torna dentro il castello dopo avermi dato la buonanotte e avermi detto di non tornare troppo tardi.
Sospiro guardando la luna piena che illumina il bosco, il freddo diventa sempre più pungente quindi entro nel castello e mi dirigo verso la mia stanza. Prima passo a controllare Aranel, è da ieri che non la vedo. Quando apro la porta della sua stanza la trovo seduta che guarda fuori dalla finestra sul letto. Mi avvicino a lei e mi siedo al suo fianco "Cosa succede? Perché non dormi?" "Non riesco a dormire, fa freddo" Sospiro e le propongo di dormire con me, al che risponde con un sorriso. Una volta nella mia stanza Aranel si fionda sul mio letto e si accomoda tra le coperte, mentre io mi metto un'altro vestito per dormire. Subito dopo mi metto accanto a lei, che mi abbraccia cercando calore. "Vorrei vedere cosa c'è oltre la barriera, ci sono sicuramente moltissime persone con qui parlare" Mi dice mentre io rimango a pensare "Si, ma ci sono altre persone che non vogliono parlare con noi perché pensano che siamo cattivi" le rispondo tentando di spiegare la situazione un'altra volta "Lo so, ma non dobbiamo per forza parlare con loro, possiamo andare da quelli che ci vogliono bene" Sorrido alle parole di mia sorella, che in fondo hanno una goccia di verità. Non credo che tutto il mondo esterno voglia trucidarci, ci devono essere persone di bene, con un cuore gentile. Rimango a pensare per poco dato che la vista viene offuscata dal sonno, e chiudendo gli occhi cado nell'abisso dei sogni.

Due settimane dopo:
Sono sveglia da almeno due ore, è quasi mezzogiorno e mi affretto, per non dire che corro, verso la cima della collina. Si avvicina la primavera, il freddo lascia spazio ai raggi del sole per scardale la terra. Appena arrivo col fiatone, mi fermo ad ammirare il castello, non lo avevo mai guardato attentamente, è veramente stupendo a quest'ora. Il mio sguardo viene chiamato verso l'est e vedo Barbalbero avvicinarsi al castello, c'è qualcosa che non va. Torno il più velocemente possibile ma sono molto lontana e quando entro per le porte stanca per la corsa vedo la mio padre preoccupato e mia madre pallida, con il volto preoccupato. Io, presa dal panico, mi avvicino a loro "Ma cosa è successo, ho visto Barbalbero avvicinarsi al castello ma ero troppo lontana per avvisare in tempo. Cosa ha detto, perché siete così preoccupati? Mi state facendo spaventare" Dico tutto d'un fiato. Mia madre si avvicina a me e mi abbraccia, con le lacrime agli occhi. "Ci hanno trovati". A questa frase il cuore mi si ferma, non ci posso credere "Come hanno fatto? Non è possibile..." Poi realizzo "Gandalf. Gandalf pima di andare via mi aveva detto che aveva un cattivo presentimento " Guardo mio padre, che sospira e poi parla "Combatteremo, non lasceremo che ci rovinino la nostra pace" Dice con il tono più deciso che riesce a fare, provando ad essere forte, ma noi siamo inferiori di numero e per più che i poteri possano essere utili non riusciremo mai a vincere. "Io vengo in prima fila" dico, sicura delle mie abilità acquisite negli anni di pratica, aspettando il consenso di mio padre "Non se ne parla, tu devi occuparti di Aranel" A queste parole rimango sconvolta "Ma perché, sono un buon soldato. Lo hai detto tu stesso!" "Si, ma tua sorella ha bisogno di te". Non ribatto, ha ragione, mia madre sarà al suo fianco e Aranel non può rimanere da sola. Sospiro e con il capo faccio cenno di approvazione. Mi ritiro con e lacrime agli occhi e vado verso la stana di Aranel. Poco prima di salire le scale faccio un'ultima domanda "Quando arriveranno?" "Fra tre giorni" a questa risposta mi sento mancare il fiato, salgo le scale, mi asciugo le lacrime ed entro nella stanza di mia sorella. "Hey, vuoi venire con me a dormire?" Le chiedo a bassa voce, e in pochi secondi mi raggiunge alla porta. Ci dirigiamo verso la mia stanza al buio. Mi accomodo nel letto stringendola tra le braccia posando un leggero bacio sui suoi morbidi capelli.

Crystallized Heart||Legolas Greenleaf||Where stories live. Discover now