Capitolo 12

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Dopo aver abbracciato Arwen mi prende la mano e mi conduce con se verso il castello

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Dopo aver abbracciato Arwen mi prende la mano e mi conduce con se verso il castello. La luce del sole inizia a scomparire lentamente, il castello si illumina sotto l'ultimo bagliore di luce, come se fosse una complessa scultura in vetro che fa rimbalzare su di se i raggi che la colpiscono. 

Gli alberi sono molto più alti di quelli di Deletria, anche se meno verdi. Mia madre mi diceva sempre che non era possibile che io distinguessi il verde delle foglie ma in realtà è evidente. Alcune sono di un verde più scuro e puro, come quelle del mio regno, altre un po' più chiare che sembra si vada a mescolare col giallo, queste mi hanno sempre dato una sensazione di prigione anche se a vederle dal vivo è tutta un'altra storia. 

Lo sfondo di questo meraviglioso paesaggio è occupato da grandi montagne, nelle quali predomina il grigio e il bianco che vanno a contrapporsi all'ambiente naturale e colorito in fondo. Sulla punta si vede moltissima neve che rende il paesaggio ancora più contrastante.  

Arwen si ferma e si gira verso di me, facendomi quasi inciampare sui mie passi. Mi guarda dritto negli occhi con un'espressione completamente opposta a quella allegra di prima. "Prima che entriamo nel castello devi sapere una cosa" Mi dice mentre deglutisce rumorosamente e continua il suo discorso. "Le cose sono cambiate, e molti temono che diventino come erano una volta. Ti prego, non chiedermi di dirti di più, le mie conoscenze sull'argomento sono ampie ma non ho il permesso di confessarti niente." Dopo ciò io rimango sconcertata cercando di capire le sue parole e rispondere da sola a ogni domanda che sorge spontanea, mentre lei si gira e mi continua a tirare verso il castello.

Ci ritroviamo davanti alla grande porta che ci conduce all'interno di un salone identico alla sala di accoglienza di Deletria. Rimango sbalordita dal ritrovare davanti a me un paesaggio che rispecchi così bene casa. Vedo che si avvicina a me mio zio Elrond, si avvicina a me col suo solito sorriso aprendo le braccia per avvolgermi. Sospira guardandomi dopo qualche secondo e rimane a pensare mentre si perde tra le mie iridi verdi. "Domani arriverà qualcuno che ritieni molto importante, ci sarà anche con lui uno Hobbit." A queste parole inizio a pormi non poche domande, perché mai uno hobbit dovrebbe abbandonare la contea, tutti i libri dicono sempre che sono esseri molto poco devoti al cambiamento o ai lunghi viaggi, le piace rimanere nella loro contea, piccola e accogliente. Non pensavo che oltre a fumare erba pippa, mangiare e coltivare, tra le loro passioni ci fosse anche quella di visitare gli elfi.

Lord Elrond mi guarda, senza riflettere alcuna emozione, come se sapesse già che non avrei capito molto, ma non sembra nemmeno avere la predisposizione di spiegarmi niente. Si gira e se ne va lentamente, sospirando e alzando la testa per fissare il tetto, quasi rassegnato al fatto di non potermi o di non volermi dire niente. 

La luce nella sala si spegne sempre di più, lasciando alla luna il compito di illuminare leggermente le acque del fiume che si vede dalle grandi finestre. Arwen attira la mia attenzione facendo cenno con le mani di seguirla. Erodin è stato portato nelle stalle e i nostri bagagli sono stati portati nella nostra stanza. 

Crystallized Heart||Legolas Greenleaf||Where stories live. Discover now