Dark Academy. (Jikook)

By pregosedetevicomodi

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Un'accademia. Sette ragazzi provenienti da tre regni diversi. Amori proibiti, vittorie, sconfitte, scritture... More

Presentazioni.
Proprietร .
Mezzosangue.
Collana.
Proibito.
Inviti.
Persuasione.
Parole.
Bugie.
Starboy.
Cuore.
Senso.
L'ultimo imperatore.
Pioggia.
Storia sulle famiglie.
Il ballo.
Il Potere.
L'unico.
Occhi.
Caffรจ Letterario.
Frantumi.
Lovers.
Destino.
Fortuna.

Oro, Rosso e Blu.

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By pregosedetevicomodi

"I rappresentanti degli studenti sono convocati nell'auditorium centrale." Furono quelle le parole che risuonarono attraverso gli altoparlanti a prima mattina all'interno di tutta l'accademia.
All'inizio della settimana solitamente sembravano sempre tutti più indaffarati e impegnati. Gente che camminava velocemente con i libri tra le mani, persone che ripetevano da sole in vista di un esame...
E anche Jimin non sembrava da meno. Salutò la guardia della sua casata prima di incamminarsi per i corridoi comuni. Con una mano stringeva la tracolla della sua borsa, poggiata sulle sua spalla, mentre l'altra la teneva in tasca. Ogni volta che il biondo camminava all'interno di quelle mura, tutti gli occhi erano puntati su di lui. Il suo aspetto pulito, elegante e armonioso attirava gli occhi di molti; O anche perché in quel momento la voce che risuonava per tutto l'edificio si stava riferendo proprio a lui. Lui stesso rimase sorpreso nell'udire quelle parole; I sei rappresentanti non facevano una riunione dal ballo invernale. 

"Ripeto, i rappresentati degli studenti sono convocati nell'auditorium centrale." quella voce echeggiò ancora una volta negli aggeggi elettronici. 

Quando uscì dalle mura per attraversare i portici esterni, non poté far a meno di notare Yoongi poggiato con la schiena alla parete e la sua solita sigaretta tra le labbra. 
Si fermò, guardandolo. Il fumo intorno a sé gli fece arricciare il naso per il fastidio.
L'altro ricambiò il suo sguardo "Me l'hai portata?" domandò sussurrando, quasi come se la loro conversazione fosse segreta.

"La prossima volta prenditela da solo, non sono il tuo servetto." affermò il biondo, passandogli la spilla in metallo. Quella spilla con il simbolo della casata Blackreal serviva solamente come atto ufficiale durate la riunione che si sarebbe tenuta da lì a poco.

"Non essere nervoso per oggi, vedrai che il principino ha più paura di te di quello che pensi." parlò con la sigaretta tra le labbra, mentre le sue mani erano impegnate ad attaccare la sua spilla sul lato sinistro del petto.

"Lo so che ha paura di me. Mi chiedo ancora come faccia a non piangere quando mi vede." guardò il cielo grigio all'orizzonte. Amava quando era così nuvoloso e fresco. Jimin non avrebbe fatto nulla al principe bianco, non voleva creare altri problemi con lui.
Il fatto che finalmente avesse lasciato stare lui e il suo fidanzato era una liberazione. Lui e Jungkook erano finalmente liberi di stare insieme tranquillamente.

Yoongi inarcò un sopracciglio alle parole del suo amico. "Incredibile la stima che hai di te stesso." ridacchiò.

"Lo so che per te è incredibile, la poca stima che tu hai invece nei confronti di te stesso per andare dietro a quel manipolatore." In realtà Jimin non aveva tutti i torti; Nonostante Yoongi continuasse a passare del tempo con Taehyung, la pensava esattamente come il biondo.
Senza aspettare una risposta, il più piccolo tra i due iniziò a camminare verso il grande auditorium. 
L'altro, lo seguì, senza dire niente, facendo poi un tiro alla sua sigaretta. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Aveva ragione. Ma era più forte di lui, Yoongi non riusciva a far a meno di quel principe.

"Questo non sopporto di te, sembri prendere tutto alla leggera Yoongi." Affermò continuando a guardare dritto davanti a sé. "Come fai a stare con lui nonostante le cose che ha fatto?"

"Potrei chiedere le stesse identiche cose a Jungkook. Come fa a stare con te nonostante quello che tu hai fatto a lui?" La domanda era retorica ovviamente, e Yoongi stesso sapeva perché non potesse fare a meno di Taehyung. 

Jimin si girò di scatto verso di lui, il suo sguardo immediatamente accigliato. "Che cosa?!" si avvicinò immediatamente a lui e lo prese per il colletto. "Che cosa hai detto? Tu non devi neanche nominare il suo nome!" Non aveva mai detto quelle cose a lui, sicuramente aveva ficcato il naso nelle sua faccende con i suoi poteri spirituali. 

"La verità." A Yoongi non faceva paura il suo amico. Lo sapeva che non gli avrebbe fatto niente. Lo guardò con superbia, aveva toccato perfettamente il suo tasto dolente. Si soffermò a guardare i suoi occhi scuri; Era davvero arrabbiato, e il più grande era sicuro della sincerità dell'altro. Sapeva che i sentimenti che provava nei confronti di Jungkook erano speciali, erano intensi e soprattutto veri. 

"Min." 

A quella voce immediatamente Yoongi si voltò, ghignò non appena vide il ragazzo in pedi alla sua sinistra, gli occhi ombreggiati di rosso lo fecero deglutire. 
"Sei sempre al posto giusto nel momento gusto." disse, sogghignando. 

Non appena anche Jimin si voltò verso di lui, gli occhi di Namjoon tornarono neri. A lui non poteva ancora dimostrarli. 
Il primo ovviamente si chiese cosa diavolo ci facesse quel Yellowreal nella vicinanze, la sua casata era da tutt'altra parte.

"Abbiamo la riunione, muoviamoci o rischieremo di arrivare in ritardo." affermò il Yellowreal prima di incamminarsi.

Yoongi guardò il suo migliore amico e Jimin ricambiò lo sguardo. "Non è finita qua." borbottò il secondo, lasciandolo andare. 

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"Ho convocato la riunione con i rappresentanti degli studenti per organizzare i giochi sportivi accademici." Iniziò il preside Bluereal.
 All'interno dell'accademia vi erano ben tre presidi, uno per ogni casata. I tre, un uomo e due donne, erano seduti al centro dell'auditorium, mentre tutti i rappresentanti li circondavano disposti a ferro di cavallo. "Come sapete i giochi prendono inizio subito dopo il ballo invernale, tenutosi ormai più di due settimane fa. Lo scopo della riunione di oggi è proprio quello di decidere i giorni, quali saranno i giochi di quest'anno e il premio in palio." continuò l'uomo.

"Deciderete insieme i vari itinerari, ma ogni casata porterà a termine un compito specifico." prese parola la preside Yellowreal, sistemando dei fogli che aveva davanti a sé. "Alla mia casata di appartenenza lascerò scegliere i giorni in cui si terranno i giochi."

Hoseok guardò il suo collega Namjoon con la coda dell'occhio. Era sicuramente il comito meno impegnativo e di questo si sentì grato. 

"Sono d'accordo. La vostra casata l'anno scorso ha scelto il premio in palio." questa volta parlò la preside dei Blackreal. "Possiamo farlo noi quest'anno, con Min e Park non sbaglieremo sicuramente."

A quelle parole Taehyung serrò la mascella, spostando il suo sguardo su Jimin. Lui, almeno per il momento, avrebbe continuato a pensare che quel Blackreal gli aveva portato via Jungkook. Nonostante più di una prova diceva il contrario. Ma pensava che se i due non si fossero mai conosciuti starebbero stati tutti meglio.

"Alla nostra casata dunque spetta scegliere i giochi?" prese parola Seokjin, sorridendo ai tre presidi.

"Esatto." gli rispose quello della sua casta di appartenenza. "Inoltre, Jimin, Taehyung e Namjoon voi creerete anche i manifesti da attaccare in giro per l'accademia."

"Secondo quale criterio avete scelto proprio noi tre?" Il biondo inarcò un sopracciglio, mentre scriveva qualcosa sul foglio davanti a sé. Non sapeva se rimanendo troppo vicino a Taehyung sarebbe riuscito a mantenere il controllo.

"Siete i rappresentanti più piccoli di età." rispose il Bluereal facendo spallucce. "Di solito non abbiamo criteri troppo particolari" ridacchiò. "Semplicemente prendiamo la strada più semplice."

Jimin gli sorrise, alzando la testa dal suo foglio. "Perfetto, la ringrazio."

Yoongi si voltò verso Namjoon, seduto proprio alla sua destra. "Infondo, perché dovremmo combattere per le cose che ci spettano di diritto?" gli sussurrò una domanda, che piuttosto di curiosità gli sembrò retorica.
Il Yellowreal aggrottò le sopracciglia, confuso da quelle parole.

Il Blackreal prestò nuovamente attenzione alle autorità, ridacchiando sotto i baffi.

"Entro la fine della settimana abbiamo bisogno della bozza dell'itinerario e anche dei manifesti. Settimana prossima ci saranno le approvazioni."  

-----------------

Per Namjoon non era difficile riuscire a mantenere le sue faccende private. Aveva sempre vissuto la sua vita nella riservatezza più assoluta, alla fine aveva preso dai suo genitori che di professione facevano gli agenti segreti. 
L'unico con cui condivideva qualcosa in più era Seokjin. 
Lui era il primo che aveva conosciuto all'interno di quella accademia e ricordava benissimo quel quattordici di febbraio, durante i giochi accademici. 
Kim Namjoon, una matricola, non aveva mai visto un principe azzurro dal vivo. Questa tipologia di principi era molto rara dal momento in cui costituivano la vera essenza reale, e infatti l'eleganza e la bellezza di Seokjin non aveva niente a che vedere con gli altri. Si sentì quasi onorato di trovarsi una persona talmente unica davanti a sé. 

E il principe rimase sorpreso quando il Yellowreal gli chiese di andare a prendere qualcosa da bere insieme.

"Non fraintendermi." ridacchiò il più piccolo, stringendo il suo libro di storia al petto. "Voglio solo scambiare due parole con te." 

Seokjin spostò il suo sguardo sulle fossette del ragazzo, trovandole estremamente carine. Quel ragazzino era più basso di lui, e trovava molto dolce il modo in cui lo avesse invitato.
Infatti quando parlarono si rese conto che in realtà quel Yellowreal era semplicemente un ragazzino molto curioso; diceva di non aver mai conosciuto un principe azzurro, ed aveva letto tante storie fantasy su di loro. 
Il Bluereal fu felice di sapere quelle cose. Namjoon fin da piccolo si rivelò un ragazzo estremamente intelligente, tanto che stupì persino il principe stesso che di cultura non ne aveva mica poca.

Da quel giorno i due furono inseparabili. Gli altri membri del gruppo arrivarono successivamente: Namjoon conobbe Hoseok durante le lezioni del semestre successivo, Seokjin conosceva già Taehyung essendo entrambi amici di famiglia e infine Jungkook, messo nella stessa stanza del principe bianco. 

Nonostante il gruppo si fosse ormai allargato, Seokjin e Namjoon continuarono ad avere le loro conversazioni più intime e profonde. Entrambi si sentivano capiti l'un l'altro, per questo si definivano migliori amici i due. 
Ma, c'era di più.

Dopo la riunione i due infatti andarono da soli al caffè letterario. All'interno di quella sala c'erano poche persone a causa dell'orario mattutino, che solitamente era dedicato alle lezioni.
Si sedettero uno di fronte all'altro, dopo aver preso il loro caffè. Con le tazzine fumanti iniziarono a bere tranquillamente.

"Devo parlarti." Affermò il Yellowreal. "Avrei dovuto parlartene prima." lo guardò, poggiando successivamente la tazzina sul tavolo in legno.

Seokjin sogghignò, scuotendo la testa. 

"Cosa?" domandò l'altro. Non riusciva ad interpretare quel gesto.

"Sono due anni più grande di te e sono il più grande qui tra tutti, ho una certa esperienza con i rapporti sociali. Pensi davvero che io non mi sia accorto di niente?" si portò nuovamente la tazzina alle labbra.

Lo sguardo di Namjoon cadde sul suo pomo d'Adamo, che si muoveva ogni volta che l'altro deglutiva. No, in astuzia non poteva fregare Seokjin, il suo hyung più grande.

Il principe poggiò l'oggetto sul tavolo, mettendosi comodo sulla sedia. "Hai dimenticato chi sono?"

L'altro scosse la testa. "No."

"L'atteggiamento di un principe è quello di rimanere calmo e pacato. Lasciar scorrere la situazione..."

Namjoon lo ammirava da sempre, anche in quel momento. Si mordicchiò il labbro inferiore. "E poi Taehyung dorme da te adesso, no?" 

"Paradossalmente, il destino non può farlo dormire lì con Yoongi." 

'Già, paradossalmente' pensò il Yellowreal. "Hoseok?" domandò ancora.

"Lui..." sorrise il principe, solo al pensiero. "Lo ha sempre saputo, prima di noi, prima di tutti."

"Che cosa?!" Namjoon sgranò gli occhi alla notizia. Non poteva essere, non solo Taehyung e poi Seokjin, adesso anche Hoseok. Avevano tutti finto per tutto quel tempo? Perché lo avevano fatto? Perché avevano continuato a far finta di niente?

"Che domande fai? Lui è un Yellowreal."

"Non è per quello che sapeva la situazione prima di tutti, non è così?!" Namjoon stava iniziando a perdere le staffe. Strinse la mano in un pugno.

"Perché te la predi tanto?" Lo guardò dritto negli occhi dove questa volta apparve un luccichio severo. "Mantieni la calma." gli sussurrò.

L'altro rimase in silenzio, quasi ipnotizzato. Sentiva solamente la musica classica che echeggiava nelle sue orecchie, proveniente dagli altoparlanti. 
Il suo sguardò poi si posò sulle figure di Jimin e di Jungkook, che proprio in quel momento entrarono all'interno di quella sala. Li guardò tenersi per mano. 
Sorrise quando il corvino, con il suo dolce sorriso fece segno con la mano per salutarlo. Lui ricambiò, e con la coda dell'occhio vide Seokjin fare la stessa cosa. 

"Sanno tutti che il cattivo della situazione non è Jimin." sussurrò il principe, poggiando poi la testa sulla sua mano. "Jungkook è davvero più felice con lui. Il cattivo c'è l'abbiamo proprio sotto le nostre mani."

Namjoon continuò con il suo silenzio, anche quando vide il mezzosangue avvicinarsi a loro. 

"Ragazzi." sorrise. "Come state?" Prese posto accanto al Yellowreal. "è da un po' che non ci vediamo." 

Seokjin ricambiò il sorriso. "Jungkook! Sono contento di vederti." Ed era vero. Poteva solo immaginare quanto avesse sofferto dopo la litigata con Taehyung. Sapeva quando sensibile potesse essere. "Posso rubarti del tempo? Volevo parlarti." gli domandò successivamente. 

Lo sguardo del mezzosangue parve interrogativo. Da quando aveva litigato con Taehyung lui e gli altri si vedevano molto meno rispetto a prima; aveva paura che potesse parlargli della loro discussione.
Jungkook era fermo sulle proprie idee, non avrebbe fatto marcia indietro per perdonarlo un'altra volta. 
"Se devi parlarmi di Taehyung sì, decisamente mi rubi del tempo."

Seokjin scosse la testa, "No, non ti parlerò di lui. Non mi metterò in mezzo sulla vostra questione. Piuttosto..." avvicinò il viso al suo, non smettendo di guardarlo negli occhi. "Voglio parlarti di me." Subito dopo quelle parole negli occhi del principe apparve un luccichio azzurro, luminoso e quasi accecante.

Il Mezzosangue sgranò gli occhi guardandolo. Spostò lo sguardo su Namjoon che era alla sua sinistra che intanto sorrise, mentre anche i suoi occhi tramutarono in rosso. Jungkook sentì dentro di sé il potere Blackreal riaffiorare. 
"Ma che sta succedendo?" domandò, confuso, mentre i suoi stessi occhi iniziarono a brillare di oro. 

"Jungkook, è ora di sapere tutta la verità sulla nostra storia."

#Spaziome.
Perfetto, adesso potete dare spazio alla vostra immaginazione! 
Scherzi a parte, come vi è sembrato il capitolo?
Ci vediamo al prossimo!

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