24 Ottobre 2002 (Nona parte)
Beatrice entrò come una furia sbattendo la porta e trascinando Serena per un braccio, e si bloccò come sconvolta all'ingresso vedendo il Lupo Bianco in piedi accanto a me. E questo la salutò con ironia: - Ciao piccola Lupa, sei sempre più silenziosa.-
Beatrice lasciò il braccio alla ragazza dai capelli neri ed inspirò a pieni polmoni guardando prima me e poi Stefano, in cerca di chissà quale conferma nei nostri occhi e dopo pochi attimi prese a gridare indispettita: -Ciao un corno! Che diavolo ci fate qua?! Come mai sei invischiato con l'alleva maiali?! E per quale dannatissimo motivo non sento il tuo odore?!-
Il sorriso che aveva fatto capolino sul volto del giovane si spense un poco e il suo sguardo ambrato virò dalla ragazzina a Serena che si stava allontanando prudentemente, aderendo il più possibile alla parete.
La biondina la fermò: - Dove credi di andare? Che gli è successo? Perchè è così sciupato?-
A quelle parole Stefano fece qualche passo avanti e dichiarò con fare autoritario:- Bea sono cose che non ti riguardano, tu e Alice dovete andarvene ora.-
Lo sguardo celeste della lupa virò prima su di me, ancora sconvolta dal precedente scambio di parole e poi sul suo Alpha, decisamente diverso da come lo ricordava, e ribattè:- Di qui non ci muoviamo finchè non capisco che sta succedendo.-
-Bea è un ordine.- fece lapidario Stefano con gli occhi improvvisamente neri come la pece.
La ragazzina lo fissò furiosa qualche secondo e poi accadde una cosa inaspettata, un ringhio le attraversò la gola e a quel suono la volontà del Lupo Bianco venne meno e lo sguardo di Stefano tornò del colore dell'ambra, decisamente turbato.
Ormai avvezza alle dinamiche del Branco della Neve, fui certa che qualcosa fosse profondamente cambiato. Quasi mai era stato contraddetto dai suoi sottoposti e certamente nessuno gli aveva mai ringhiato contro, possibile che anche questo fosse dovuto al suo aspetto sfinito?
La biondina tornò preoccupata a fissare Serena: - Cosa gli hai fatto? Il suo Alpha è decisamente indebolito, come il suo fisico... - e dando sfogo libero ai suoi pensieri aggiunse guardandolo: -E lasciatelo dire, i capelli corti ti stanno malissimo. -
Stefanofece per ribattere indispettito, ma Serena tossendo agitata dichiarò:- Forse tu e Alice dovreste sedervi, così che io vi possa spiegare.-
Io ancora stordita da quella situazione obbedii e Bea si avvicinò a me, senza abbandonare il suo cipiglio sospettoso. Ero certa che si stesse ponendo le mie stesse domande: come avevano fatto i due ad incontrarsi? Per quale motivo Stefano sembrava essersi rifugiato in quella fortezza vicino al paese delle streghe? E cosa gli era successo per ridursi in quello stato in pochi mesi?
Pronte a valutare qualunque spiegazione la giovane ci avrebbe rifilato, venimmo interrotte quanto prima dall'oggetto delle nostre domande. -Serena guai a te se parli!- fece furioso Stefano, indispettito dall'aver perso il controllo sulla conversazione di quel pomeriggio e continuò preoccupato afferrandole un braccio:- Sai bene cosa rischiamo...-
A quel punto Serena, con ritrovato vigore, si scrollò la sua mano di dosso e come se fosse abituata a tenergli testa gli rispose seccata:- Io non ho paura di quello che vedo.- e prendendo fiato continuò decisa: - Finora abbiamo fatto come hai voluto tu e nulla è andato come doveva, da adesso si cambia.-
Il giovane De Leonibus, come furioso per quelle parole, ci diede le spalle tornando a fissare preoccupato la tempesta fuori dalla feritoia e Serena, avvicinandosi, prese a spiegarci: - C'è qualcosina di me che non vi ho detto e premetto subito che mi dispiace molto avervi mentito e spero possiate perdonarmi.-
Io sbuffai di fronte a quell'incipit adulatorio e ribattei:- Il fatto di essere una strega, una veggente e la futura apprendista che verrà presentata a Stregoria direi che era più di "qualcosina".-
Bea alle mie parole sgranò gli occhi sconvolta e passò turbata lo sguardo da lei al suo Alpha in cerca di conferme.
Serena prese a intrecciare nervosa le dita tra i capelli:- Oh... detta così sembra più grande di quel che è. Se sapete già questo c'è poco da aggiungere...le mie visioni degli ultimi mesi mi hanno condotto da Stefano, che...- fece una pausa come per scegliere le parole più giuste:-...aveva bisogno di aiuto, per questo siamo qui.-
-Tu non lo puoi aiutare se sei una strega.- ringhiò Beatrice e poi si corresse:- ...anzi un'aspirante Apprendista.-
- Chi meglio di un'aspirante strega può aiutare un aspirante stregone?- ribattè Serena provando a sorridere.
Ci fu un secondo di silenzio in cui lo sguardo azzurro e gelido di Beatrice li travolse e poi la sua voce risuonò come una sentenza:- I Lupi non possono usare il Potere, le due nature sono incompatibili.-
Sentii Stefano sbuffare e con poche falcate si parò davanti a Bea, tese la mano destra davanti a lei e schioccando le dita dalle bende si erse una fiamma rossastra crepitante che annerì il palmo della mano:- Ti basta? -
Per qualche istante tutte fissammo la sua mano ammutolite e sconvolte, le fiamme ardevano senza che lui si lamentasse del dolore, lambendo la mano e le dita forti, tingendo di nero le bende che la ricoprivano fino a consumarle del tutto, lasciando la pelle scoperta che emanava un bagliore rossastro.
Beatrice si alzò di scatto spaventata e Stefano chiuse immediatamente il pugno, facendo cessare le fiamme.
- Siete folli! Siete due folli incoscienti! Tutta questa storia di Lupi e Potere è folle.- gridò come terrorizzata. Sapevo perfettamente come la pensava Beatrice al riguardo, come l'intera famiglia Botina, e non mi stupì di vederla preoccupata per il suo Alpha e amico, certa che quell'interesse lo avrebbe portato alla morte.
Ormai fuori di sé, rivolgendosi verso Serena l'ammonì:- Tu non hai idea di quello in cui ti stai cacciando, non hai idea di quello di cui saranno capaci quelli dell'Alto Consiglio quando sapranno che hai aiutato un mannaro, che hai usato il tuo Potere su di lui, non si fermeranno perchè sei una ragazzina. -
- Io non ho usato il mio Potere...è lui che usa il suo! Ho solo provato a mostrargli come controllarlo!- si giustificó Serena forse impensierita dalle possibili conseguenze.
Stefano puntò i suoi occhi su Beatrice e confermò con tono più pacato: - E' vero Bea, è come dice lei...sta provando ad aiutarmi e un po' sono migliorato ma...-
Il suo sguardo per un secondo virò su di me che lo guardavo sconvolta da tutte quelle informazioni, da tutto quello che gli stava accadendo, non riuscendo ancora a metabolizzarlo.
La piccola lupa scosse la testa:- Non lo controlli, non puoi controllarlo! State letteralmente giocando con il fuoco e con la tua vita e questo è il risultato!- gridò indicando le braccia bendate, probabilmente segno che si era ustionato.
Serena lo guardò più curiosa che preoccupata, come se pensasse tra sè e sè:- E' chiaro che il fuoco sia il suo elemento, pensavo che facendogli vedere come incanalarlo sarebbe riuscito ad usare nuovamente le mani e gli incubi sarebbero cessati...-
Bea aggrottò la fronte e, come in risposta, Stefano toccò le sbarre di metallo alla finestra e questa divenne incandescente e si piegò all'istante, come gli capitava a volte nelle ultime settimane tra le montagne.
- Da quando ci abbiamo provato, da quando incanalo nella fiamma il mio Potere, il miocorpo è come consumato, il mio odore è sparito...- ammise affranto il giovane De Leonibus e guardandomi intensamente aggiunse: -E anche il mio Lupo è diventato molto silenzioso.-
-Non si scherza col fuoco! Rischi molto di più che indebolire il tuo Lupo!- ringhiò nervosa Beatrice, alzandosi infastidita.
- Be' tu sicuramente ne sai di più di noi nel mischiare il tuo essere licantropo e il tuo sangue da strega.- osservò ingenuamente Serena, forse cercando di trovare una soluzione al problema del ragazzo.
Beatrice se possibile la guardò ancor più con odio e sibilò:- So che si va vicino alla morte e nel mio caso per annegamento perchè non controllavo il mio elemento.- Poi rivolgendosi al suo alpha lo accusò:- Che ti sei messo in testa?! Non ti bastava essere l'Alpha del Branco della Neve? Perchè logorarti tra la polvere, perchè questa fissa per il Potere? Hai delle responsabilità, che stai evitando per...per...giocare a fare lo Stregone!-
Serena tacque imbarazzata e a quel punto Stefano parlò a fatica:- Bea non è un gioco, non è un mio desiderio controllarlo, è una necessità se voglio tornare a vivere in pace e la mia unica possibilità per ...- il suo sguardo cadde su di me, ma si interruppe improvvisamente, come se ci fossero cose in tutta quella faccenda che non voleva raccontare.
La biondina inspirò profondamente:- Anche se fosse vero, anche se questo non fosse totalmente in contrasto con la tua natura animale, quali che siano le motivazioni rischi di morire bruciato! Un Apprendista è sempre seguito da uno Stregone guida che controlla il suo stesso elemento, o rischia di perderne il controllo. - e gettando un occhio di sufficienza su Serena dichiarò:- E lei svolazza come mio fratello, non può aiutarti...forse l'unico sarebbe l'Egemone, ma ti ammazzerebbe per averlo solo pensato. -
Lo sguardo offeso di Serena la attraversò:- Come fai a sapere quale sia il mio...?-
-La tempesta che soffia su questo lato della scogliera non va nella stessa direzione della pioggia che scendeva dalla montagna, alterazioni di questo genere si associano alla vicinanza di uno Stregone dell'Aria e so per certo che mio fratello non è qui.- fece Beatrice indicandosi il naso e dimostrando, come sempre, di saperne più degli altri.
Quelle parole sembrarono colpire Stefano che si voltò verso Serena nervoso, chiedendo spiegazioni:- Questa storia dello Stregone guida non me l'avevi detta e nemmeno che l'Egemone controllasse il fuoco...-
-Non ne sapevo nulla e a me una guida non è mai servita...- si giustificò la giovane dai lunghi capelli neri.
-Perchè sei anche una Veggente!- la rimbeccò Beatrice come se fosse ovvia la differenza - Questo ti aiuta a incanalare il Potere perché inconsciamente lo controlli già nelle tue visioni.-
La ragazza a quelle parole sgranò gli occhi e, riflettendo ad alta voce si girò verso il Lupo: - Quindi non è controllando il fuoco che fermerai le visioni, ma controllando le visioni che otterrai il Potere sul fuoco.- Ed estraendo una familiare collana dalla tasca esclamò:- Sapevo che questa ti avrebbe aiutato!-
Se fino ad allora ero stata spettatrice di quella discussione surreale, in cui a malapena riuscivo a realizzare tutto quello che stava succedendo, vedere d'un tratto il bagliore metallico dell'amuleto rubato nella Fucina di Furio Botina mi riscosse. Come se da quello dipendesse la mia vita, mi alzai di scatto, lanciandomi su Serena e togliendoglielo dalle mani:- No! -
I tre nella stanza si voltarono a guardarmi confusi ed io stringendolo al petto dichiarai:- Questo non potete usarlo. È un oggetto molto pericoloso, è mortale per chi non è uno Stregone...e anche per chi non è un veggente. Va restituito ai legittimi proprietari.-
-Come lo sai?- chiese Serena incuriosita.
Beatrice mi guardò confusa, Stefano invece alzò infastidito un sopracciglio e rispose acidamente: - "Potter" ovviamente...vedi Serena a lei non nega spiegazioni. -
Un rossore inaspettato tinse le guance della giovane:- Magari se lo coinvolgessimo, se gli dicessimo la verità ci aiuterebbe...-
-Ci ho già provato, lo sai...- fece il Lupo Bianco seccato e guardandomi furioso aggiunse: - O questo non te l'ha detto il tuo "amico"?-
- Ma io l'ho visto! L'ho visto che ci aiutava...- continuò Serena.
-Devi fare attenzione a non confondere quello che vedi nel futuro e i tuoi sogni da ragazzina.- fece lapidario il Lupo Bianco. E solo allora mi accorsi del colore scarlatto della sua pelle e del silenzio che seguì quell'affermazione ed entrambe significavano una sola cosa: Serena aveva una cotta per Marco.
In quell'istante Beatrice prese dalle mie mani la collana metallica, la osservò un secondo e poi spaventata la lasciò cadere:- Voi siete matti! Voi siete tutti matti! Hai rubato un amuleto dalla Fucina del nonno! Hai insegnato a incanalare il Potere a un mannaro! L'hai quasi fatto uccidere! Io mi tiro fuori!-
Sempre più furiosa e sconvolta si avvicinò alla porta e indicando la strega dichiarò:- Tu puoi star certa che non la passerai liscia...- e rivolgendosi a Stefano aggiunse:- Non so quale sia il tuo dannato problema, ma sappi che non ti seguirò, nè ti aiuterò in questo suicidio. Almeno uno di noi due deve restare fedele al Branco.-
E detto questo si allontanò furiosa sbattendo la porta e lasciandoci tutti basiti, ad eccezione di Stefano che guardando il punto in cui era scomparsa con rabbia dichiarò: - Beatrice è proprio una Botina.-
Ciao a tutti! Ben ritrovati :)
Cosa ne pensate di questo capitolo? Come vi sembra questa seconda parte di Wizard? Spero vi piaccia tanto quanto mi entusiasma scriverla XD
Come sempre sono in grande ritardo nelle pubblicazioni ma questa volta ho un buon motivo: sto revisionando WOLF per poterlo pubblicare come libro cartaceo :) Spero la cosa vi possa interessare!
Tra l'altro sto aggiungendo diversi episodi in più e mi chiedevo, voi quale aspetto di WOLF avreste voluto vedere più approfondito? In quale frangente avreste voluto vedere cimentarsi Alice e Mr.Indifferenza? Fatemelo sapere!
A presto!