Crystallized Heart||Legolas G...

Door Nedesy_Pr_Ivy

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[Nella storia seguo fedelmente la trama della trilogia del signore degli anelli con un unico cambiamento; l'a... Meer

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Avviso
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41

Capitolo 21

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Door Nedesy_Pr_Ivy

Legolas guarda Aliris e con due dita alza il suo viso per guardarla dritto in quegli occhi verdi che per lui sono quasi magnetici. "Dobbiamo andare" La ragazza non parla, si limita ad annuire. L'elfo si alza e la tira con se, portandola via da un posto che non dimenticherà mai più. Si affrettano per le scale coperte da una parete che li protegge dalle frecce degli orchi che ormai sono dal lato opposto del ponte senza possibilità di raggiungerli. Finalmente dopo circa tre giorni Aliris vede la luce del sole.

Escono da una enorme porta che li conduce dall'altro lato della montagna, dove le pietre sono rivestite da un leggero manto di neve. I piccoli hobbit si siedono a terra in un pianto disperato, con quel peso che è noto a tutti coloro che hanno perso qualcuno a cui tenevano. E' come se al posto del cuore avessero messo un'enorme pietra da portare per tutta la vita, ancorata in mezzo al petto, che ad ogni ricordo diventa sempre più pesante.

Aliris cerca di controllare il suo respiro, vuole apparire forte ma non ci riesce. Si copre il viso con le mani cercando di eliminare le lacrime, lasciando solo spazio a quelle nuove. Sospira pesantemente mentre si siede per cercare con tutte le sue forze di non pensare all'accaduto, di dimenticare o forse di non cadere nel mare dei ricordi per non affogare tra quelle onde ormai così alte da riuscire ad abbattere un'intero castello.

Aragorn pulisce la spada e poi si gira verso l'elfo che non riesce a pensare ad altro se non a un modo per farla sorridere o almeno per confortarla, ma poche volte l'è capitato di ritrovarsi in una tale situazione e addirittura mai di voler togliere a qualcuno il forte dolore che si prova. Un principe guerriero, che ha sempre seguito le orme del padre, che gli fu strappato l'amore materno fin troppo velocemente non sa come comportarsi di fronte a una situazione in cui il suo tormento è curare la ferita profonda nel cuore della persona che senza nemmeno volerlo le ha mostrato un mondo di sensazioni completamente estraneo.

"Legolas fagli alzare" Sono le parole che escono dalla bocca dell'uomo. Si avvicina ad Aliris e, inginocchiandosi di fronte a lei, sposta delicatamente le sue mani dal viso. Un'ultima lacrima abbandona i suoi occhi verdi smeraldo. Cade per la sua guancia lentamente, nello stesso modo in cui il dolore si espande nel cuore. Col pollice l'elfo toglie quest'ultima goccia e lei alza lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Così vicini da riuscire a sentire i respiri dell'altro, così vicini da scorgere ogni dettaglio dei loro occhi. I loro volti si avvicinano così lentamente da non scorgere il movimento senza spostare lo sguardo "Stanotte queste colline brulicheranno di orchi. Dobbiamo arrivare ai boschi di lord Lorien" Li interrompe Aragorn, rivolgendosi a Boromir.

Aliris si alza di scatto e si ricompone velocemente andando verso Frodo. Legolas rimane fermo, chiedendosi cosa sarebbe successo se Aragorn non avesse parlato. Si alza poco dopo e va verso Pippino provando a liberare la mente dalle mille fantasie che iniziavano a farsi strada. Aliris si gira di scatto ricordando di aver liberato Erodin e prende velocemente dalla tasca un piccolo ramo concavo. Ci poggia le labbra e fa un suono forte e melodioso simile ad un fischio per pochi secondi, poi lo rimette via. Boromir si avvicina per chiedere quello che è ormai il dubbio di tutti "Cos'hai appena fatto?" "Ho chiamato il mio cavallo. Tra qualche minuto sarà qui" Risponde la ragazza con voce tenue. 

In effetti dopo poco tempo Erodin si vede in lontananza, con il suo pelo nero che corre il più velocemente che gli è possibile per raggiungere la sua padrona. Era da qualche giorno che quel destriero si era incamminato dall'altro lato della montagna, è ben addestrato e principalmente fedele alla principessa con cui è cresciuto. La compagnia riprende la sua strada, questa volta verso il reame di Galadriel. Per tutto il tragitto i due elfi non si dicono una parola e poco prima del tramonto varcano le soglie di quel bosco ormai conosciuto da Aliris. 

Le foglie degli alberi cadono leggere sulla terra e gli alberi stretti iniziano a seccarsi per l'inverno poco rigido a causa della zona molto calda. La corteccia bianca con dettagli verdi degli alberi fa da sostegno per i rami più alti pieni di fogli verdi tendenti sul giallo che si staccano delicatamente ogni minuto.

Gimli sembra terribilmente impaurito dal mettere piede in questo enorme e splendido bosco. Aliris tiene Erodin per le redini a circa cinque metri dal nano, poco più avanti c'è Boromir e a fare strada sono Legolas e Aragorn. "State attenti piccoli hobbit. Dicono che una grande fattucchiera vive in questi boschi. Una strega elfo con poteri straordinari. Tutti quelli che la guardano cadono sotto il suo incantesimo e poi non li si vede più" Aliris avendo sentito queste parole non riesce a trattenere le risate. Gimli si gira non poco irritato e poggia le braccia sui fianchi "Cos'hai da ridere?" chiede alla ragazza che piano piano si ricompone "Beh, questa strega deve essere alquanto potente per farti paura" In quel momento l'espressione del nano cambia "Nessuno e niente riesce a fare paura a un nano" "Si, lo so. Ma non prendertela con gli elfi magici, finora non ti hanno fatto nulla" Dice come risposta la ragazza da lontano camminando insieme al cavallo.

Gimli ormai rassegnato capisce di aver usato le parole sbagliate e si affretta a raggiungere il gruppo. "Beh, questa strega però non mi intrappolerà facilmente ho gli occhi di un falco e le orecchie di una volpe io" Non appena finisce questa frase un arco teso richiama l'attenzione di Aliris, che alza gli occhi dalle radici degli alberi, Gimli ha una freccia proprio di fianco a se pronta ad essere scoccata. Legolas, Aragorn e Boromir sono pronti con arco e spade per difendersi di fronte a circa due decine di elfi armati apparsi dal nulla.

Aliris si affretta ad arrivare da loro, intuendo la situazione. " Il nano respira così forte che avremmo potuto colpirlo al buio" Dice l'elfo che aveva ricevuto la principessa con non poca diffidenza la prima volta "Haldir non mi sembra il caso di puntare le vostre frecce contro i miei compagni" Alle parole di Aliris, l'elfo volta la testa per riconoscere il suo viso e, stupito, fa abbassare le armi. "Molto meglio, grazie" Dice la ragazza, poco dopo si avviano tra le radici degli alberi seguendo Haldir.

Ormai la notte ha conquistato la terra di mezzo. Abbracciando ogni cosa sotto il suo manto scuro. I dieci avventurieri vengono portati all'interno del regno per essere accolti più calorosamente, ed Erodin viene rimesso nelle stalle che lo hanno accolto l'ultima volta. Si ritrovano uno di fianco all'altro, l'elfo si rivolge a Legolas e ad Aragorn in elfico dandole il benvenuto, cosa che fa infuriare il nano che poco dopo si fa strada nel discorso.

---

"Alla faccia della leggendaria cortesia degli elfi. Dì parole che possiamo capire!" " Non usiamo trattare con i nani sin dai giorni scuri" Dice Haldir leggermente infastidito. So bene che da quando siamo arrivati la cosa che più le da fastidio è la presenza di un nano nella compagnia ma credevo avessimo superato il razzismo da un bel po'. Gimli a sua volta, il quale deve sempre avere l'ultima parola, risponde in modo non poco volgare. Devo impegnarmi per non arricciare le labbra in un sorriso. Aragorn si gira verso il nano per richiamarlo e Haldir fa qualche passo verso gli hobbit, fermando il suo sguardo su Frodo " Portate grande malvagità con voi. Non potete proseguire"

Detto ciò si gira per tornare verso le sue truppe ed io faccio un passo avanti per provare dissuaderlo ma vengo fermata da Aragorn "Lascia fare a me" "Pensi che la mia parola non valga. Qui sono rispettata più di quanto immagini" "Non ha nulla a che fare con questo discorso so bene che titoli porti. Vai a riposarti, ne hai bisogno, me ne occupo io" Detto ciò si avvia verso l'elfo e mi lascio scappare un sospiro pesante. Li vedo parlare animatamente a voce bassa, che io sento comunque, dietro alcuni alberi che celano i loro visi con le foglie. Dopo alcuni minuti che sembravano infiniti Haldir torna insieme ad Aragorn "Dovete seguirmi" 

Lo seguiamo per un cammino ormai segnato dalle tante volte che gli elfi ci hanno passato. La luce della luna passa attraverso i rami e le poche foglie rimaste attaccate agli alberi e illumina la strada di poco, a sufficienza per non farci inciampare. Saliamo una piccola collina ritrovandoci davanti al cuore del regno degli elfi sulla terra. Un mucchio di alberi che si distinguono dagli altri per l'altezza si mostra di fronte a noi, sopra una collina verde. Il cielo pulito con qualche nuvola bianca rende il paesaggio paradisiaco e infine vi è il sole, ormai lontano, del quale si vede solo il bordo arancione, ormai non ci schiarisce più la strada.

Arriviamo in poco tempo a una strada composta da scalini che ci porta verso il castello di mia zia, sull'albero la cui corteccia e grossa quasi quanto una delle torri dorate del castello di Deletria. Saliamo le scale infinite che ci portano alla parte più alta dell'albero fino ad arrivare ad una piattaforma bianca di fronte a circa dieci scalini che portano alla sala delle riunioni. Non sono mai stata in questa parte del castello anche se devo ammettere che con il poco tempo che ho avuto non è strano, non ho avuto occasione di esplorare ogni angolo del regno. 

Sopra le scale due figure vestite di un bianco lucente scendono tenendosi la mano. La signora Galadriel e Celeborn, scendono insieme accompagnati da quella cosa che li rende ancor più forti: l'amore. Mia zia indossa un vestito molto elegante con le braccia ricoperte da un tulle leggero ricamato in modo da creare l'illusione delle foglie. In mezzo al petto una piccola apertura delimitata da dettagli argentei che assomigliano alle radici degli alberi. La tiara porta un piccolo diamante che cade in mezzo alla fronte e i capelli biondi sono, come sempre, perfettamente pettinati. adornati dalle leggere onde naturali. 

Celeborn d'altro canto indossa, oltre all'abito, una toga azzurra tendente sul grigio e al collo porta una collana che richiama il dettaglio del vestito della sua sposa. "Il nemico sa che siete giunti qui. Qualunque vostra speranza di segretezza ora  svanita" Dice il signore della luce posando il suo sguardo su ognuno di noi. Al mio fianco c'è Gimli e dall'altro lato c'è Legolas, di fronte a me c'è invece Frodo e Sam. Aragorn è in mezzo e al suo fianco sinistro ci sono Merry, Pippino e infine Borormir. Mio zio parla di nuovo dopo averci analizzato "Nove sono qui eppure dieci si sono allontanati da Gran Burrone" A questa frase abbasso lo sguarda sentendo gli occhi riempirsi di lacrime. Sento gli occhi di mia zia vegliare su di me, cercando di capire quello che ormai senza riuscire a leggermi la mente è evidente. 

"Ditemi dov'è Gandalf, perché molto desidero parlare con lui" 

🎀🎀🎀

Ecco a voi il capitolo 22, non odiatemi per non avervi dato quel maledetto bacio ma portate pazienza. Le cose buone non arrivano velocemente.

I capitoli seguenti saranno una vera tortura sia per Aliris che per Legolas, ma quando finalmente giungeranno a Rohan succederà qualcosa. NO SPOILERS

Se vi è piaciuto questo capitolo vi prego di lasciarmi una stellina, e vi ringrazio di cuore per aver letto anche questo capitolo! Ci vediamo sabato prossimo!

*Probabilmente anche il prossimo fine settimana posterò a quest'ora: il giorno prima devo fare la notte del classico(Una specie di show per fare pubblicità al liceo classico, e il giorno dopo devo andare al cinema a vedere Doctor Strange MoM, ma comunque la data sarà rispettata.

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