Pov's Carlotta
Giovedì. Che giorno di merda. Di solito non sopportavo il lunedì ma quel giovedì lì fu davvero orrendo e la settimana sarebbe andata solo a peggiorare, me lo sentivo proprio dentro, ma partiamo dall'inizio.
A svegliarmi quella mattina fu Cristiano, con il quale avrei dovuto portare una coreografia in puntata.
Mi preparai e feci colazione, sta volta con del latte e dei cereali, dato che i biscotti e le tisane le avevano finite tutte Cosmery, Nicol e Aisha.
Poi mi diressi verso gli studios affiancata dal ballerino di classico della Celentano.
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Ero in sala e avevo appena concluso la lezione con Giulia Pauselli e Simone.
Cristiano e Simone erano dovuti andar via subito, dato che il primo aveva lezione con la sua insegnante e il secondo doveva andare da Dario, perciò rimanemmo solo io e la Pauselli.
<<puoi parlare oppure hai lezione, Lola?>> mi domandò lei.
<<sono pronta a spettegolare mia carissima è bellissima Giulia>> risi e lei ridacchiò, facendomi poi cenno di andarmi a sedere lì difronte a lei.
<dimmi, come va con Ale?>> mi domandò lei.
<<stiamo pian piano cercando di risolvere, anche se è abbastanza difficile dato che non riesco a togliermi le frasi di Cosmery dalla testa>> rivelai.
<<non vorrei essere indiscreta ma non ho ancora capito quali cose ti ha detto>> si espresse lei.
<<non hai visto tipo i video?>> domandai e lei scosse la testa in segno di negazione.
<<beh mi ha ripetuto più volte che Alex si stava stufando e iniziava a sentirsi claustrofobico nella nostra amicizia e altre cose così, alcune anche ben peggiori. Io poi, come una stupida, gli ho anche creduto, poiché ci stavamo allontanando sempre di più e allora boh, ci son cascata peggio di una pera cotta>> gli raccontai.
<<alcune persone sono crudeli, non si fanno scrupoli a ferire una persona pur di ottenere quel che vogliono, Lola. In molti, fuori di qui, ti vedono come la bambina della situazione solo perché dici tutto ciò che pensi come i bambini e sei anche pura e genuina come essi. Però io ti dico una cosa, anche le bambine a volte sanno essere donne e tu sei una grande donna, una di quelle che farà strada nella danza se saprai sfruttare le tue potenzialità al meglio. Diventerai un ottima ballerina e non una qualunque>> replicò la donna.
Gli sorrisi sinceramente. Avevo bisogno di sentirmi dire quelle parole, ma non perché volessi essere elogiata o altro. Semplicemente perché avevo letto alcuni dei commenti cattivi della gente fuori su di me e Giulia mi aveva motivato, davvero tanto, e gliene ero grata.
<<a te con Marci?>> chiesi cambiando agilmente discorso.
<<bene, va tutto alla grande con Marci e anche con i miei, quella discussione di cui ti ho parlato l'altro ieri si è risolta>> mi riferì.
<<sono felice per te, Giù. Ti meriti un sacco di tranquillità e felicità>> dichiarai battendo le mani felice.
Lei sorrise e mi lanciò un bacio volante, che feci finta di acchiappare e posare sulla guancia. Poi ricambiai il gesto e lei ripetette i miei precedenti movimenti.
<<su, ora vai altrimenti farai tardi>> affermò alzandosi.
<<oh si, ho lezione con Ele ora, sai?>> chiesi raccattando tutte le mie cose.
<<si, mi ha detto che stai andando bene, vedi di continuare così e di non lasciarti distrarre dalle persone che non meritano neanche un briciolo del tuo tempo, piccolina>> affermò, ed io annuì sorridendo ampiamente.
<<ci vediamo domani Giù>> la salutai con la mano prima di uscire dalla sala 8 e andare nella 6, mia sala ormai abituale.
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Tornai a casa alle 8 e mezza, stremata. Appena varcai la soglia però sentii urlare.
Mi girai verso le gradinate dove notai tutti i miei compagni seduti, tranne Dario e Christian che erano l'uno di fronte all'altro.
Lasciai il borsone ai piedi del divano in salotto, dirigendomi velocemente verso i due, mettendomi in seguito in mezzo.
<<che succede?>> chiesi posando le mani sui loro petti, spingendoli leggermente verso l'indietro.
<<chiedilo all'amico tuo>> sbuffò dandomi le spalle il ricciolino. Lo guardai confusa, rivolgendo poi un occhiata a Christian, notando i suoi occhi rossi e gonfi.
Capii subito che si trattasse del discorso di Dario, il quale aveva cambiato atteggiamenti nei confronti di Matti e il ballerino di hip hop dopo il provvedimento disciplinare avuto per le stanze.
Diedi uno sguardo veloce anche a Mattia, il quale si stringeva a Carola con le lacrime a gli occhi.
<<una cosa, e che nessuno mi interrompa>> annunciai, rivolgendomi specialmente a Dario.
<<ognuno dei tre ha le proprie fragilità e di certo affrontare i problemi urlandosi contro, facendo piangere l'altro e non ascoltandosi, non risolve nulla. Dario, ti sei distaccato da Matti e Chri>> affermai.
<<e non ti azzardare a negare perché questo l'ho notato con i miei occhi, senza che nessuno mi dicesse niente>> replicai quando vidi che Dario stava per aprire bocca con una smorfia di dissenso sul volto.
<<Matti, Chri>> richiamai poi i due.
<<ognuno ha bisogno dei propri spazi, conosco Dario tanto quanto conosco voi e vi conosco bene, quindi posso decisamente affermare che lui abbia solo voluto prendersi del tempo per rimuginare su quel che è successo e avesse soprattutto paura di poter essere mandato via a causa del provvedimento. Non l'ha fatto, però, con cattiveria, anzi mai avrebbe voluto farvi star male comportandosi in quel modo>> dichiarai.
<<per quanto riguarda le coreografie, dado, non è giusto che tu abbia sempre da ridire, poiché quelle che ti assegna Veronica son belle e poi c'è anche la Cele che ti da molti compiti, quindi non vedo motivo di commentare sempre, sapendo, dopo oggi, anche il punto di vista di Chri>> continuai.
<<infine specifico che non sto dalla parte di nessuno, perché tutti e tre per me avete commesso degli errori. Voi due -indicai i due ballerini di Raimondo- sapete già che dovevate parlarne fin da subito con lui, ve l'ho già detto e per me qui avete torto. Tu -indicai il mio compagno di squadra- potevi reagire un pochino meglio e cercare anche di capire loro due, che come te hanno avuto la punizione per il provvedimento disciplinare. Potevate affrontarlo insieme, hai deciso di isolarti e su questo non posso dire niente, ma una minima parola durante la settimana, che non fosse qualche precisione sul disordine o il continuo riprenderli per tutto, potevi anche dirla>> aggiunsi.
<<con questo chiudo perché davvero già la giornata è stata pesante di suo, poi vi ci mettete anche voi>> lasciai cadere la frase abbandonando la stanza e andando a recuperare il mio borsone, per poi posare le mie cose nel mio angolo della stanza e chiudermi in bagno per farmi una bella doccia calda.
Ero stanca, ogni giorno sempre più stressata e seria e questo a me di certo non piaceva.
L'unico momento in cui riuscivo ad essere un pochino spensierata era quando ballavo in sala, ma anche lì alla fine sorgevano problemi e pensieri rivolti alla continua paura di uscire.
E se da un lato tenevo troppo a star la, dall'altro volevo solo tornarmene a casa e riabbracciare mio nonno e mia zia.
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Il giorno dopo andò un pochino meglio, anche se ci furono brutte notizie.
I cantanti come sempre avrebbero dovuto affrontare una gara di canto in puntata, con la differenza però che, chi sarebbe arrivato ultimo avrebbe dovuto lasciare la scuola definitivamente.
Per questo Albe ebbe un momento di sconforto e io ora mi trovavo seduta sul suo letto a gambe incrociate a consolarlo, mentre lui era difronte a me seduto su quello di Ale, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani che gli tenevano la testa.
<<Albe, io comprendo e condivido la tua paura di dover abbandonare tutto questo, ma amore mio, tu sei bravo, okay?>> domandai alzandomi e prendendogli la faccia fra le mani.
Lui non rispose, mi guardò semplicemente negli occhi, mentre le sue lacrime scorrevano per tutto il viso.
<<devi credere in te, perché se non ci credi nemmeno tu, allora chi deve farlo? Escludendo me, che io sono a prescindere la tua fan numero uno>> continuai facendogli spuntare un leggero sorriso in viso.
<<sei uno dei migliori qui, piccino. Non sottovalutarti e buttarti giù in questo modo, ti prego, altrimenti ci sto male pure io>> affermai in un sussurro, a pochi centimetri da lui.
Il ricciolino annuì e mi stampò un bacio. In seguito io gli asciugai le guance bagnate, ricoprendogli poi l'intera faccia con dei piccoli bacetti.
Quella situazione metteva ansia, perché bene o male tutti erano arrivati ultimi in qualche classifica e la paura di perdere qualcuno si faceva nuovamente viva, quasi più forte di quella di uscire io.
Nel pomeriggio Luigi tornò in casetta un po' triste e si sfogò con me e Crytical che lo ascoltammo e lo supportammo.
Fortunatamente la sera vivemmo un momento leggero: il cantante rap della Pettinelli e Luca si misero a fare del freestyle, dissandosi fra di loro.
Risi a più non posso, dando poi la buonanotte ai miei compagni e andando infine a dormire.
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Sabato. Di solito era il giorno in cui avevamo più momenti di leggerezza, peccato che come durante tutta la settimana a spezzare quella pace fu un professore, più precisamente Todaro, che ci informò di voler imitare Zerbi, con l'unica differenza che il maestro con i capelli aveva fatto una media di tutte le gare eseguite e in base a quella avrebbe chiesto di eliminare l'ultimo in classifica.
Io mi ritrovai in prima posizione, seguita poi da Lorenzo che risultò secondo. In ultima, invece, c'era Carola.
Non trovai giusta quella graduatoria essendo che la ballerina di classico era totalmente fuori stile e svantaggiata essendo che nell'improvvisazione non era tanto brava, mentre Serena e Mattia avevano fatto due gare messe in croce e Cosmery invece aveva il culo parato data la maglia sospesa.
Quindi era proprio palese che l'insegnante puntava a cacciare la mia amica.
Io, Lollo e Carola ci scambiammo un occhiata, capendo di essere tutti e tre d'accordo, per questo quando l'ultima riferì a gli altri il suo punto di vista la sottoscritta e il biondo fragola l'appoggiamo, mentre gli altri non fecero altro che smentire le nostre tesi.
<<per me state soltanto dicendo un mucchio di cazzate. Todaro vuole far fuori Carola perché si avvicina il serale e la teme, altrimenti ultimi ci sarebbero stati Mattia e Serena per come la vedo io, perché non hanno partecipato al più delle gare guadagnandosi quindi un non classificato che equivarrebbe a uno 0. Questo sarebbe stato il ragionamento da fare se si voleva essere giusti e non se si voleva cacciare un alunna specifica, dato che è da un po' che critica Carola>> dissi schietta e senza sentire alcuna ragione da parte loro, io e Carola ci alzammo e ce ne andammo.
𝐧𝐨𝐭𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞
Che ne pensate? Vi piace il comportamento assunto da Carlotta? Specifico che questo è solo un capitolo di passaggio e mi scuso per le corte dimensioni di questo paragrafo.
(Inoltre scusatemi anche se non ho aggiornato).