Pov's Carlotta
Ero stata richiamata in sala 6 dalla Peparini, perciò mi preparai.
Misi il top e al di sopra di esso questa felpa:
Poi sopra le culotte questo pantalone:
Presi il mio borsone con tutto il necessario all'interno e salutai le mie due compagne, prima di uscire dalla casetta, mettermi le seguenti scarpe:
E andar via.
✰
<<buon pomeriggio>> salutai la mia insegnate, entrando in sala 6 e chiudendo la porta alle mie spalle.
<<ciao Carlotta>> ricambiò sorridendomi dolcemente.
<<allora, noi siamo qui per parlare della coreografia sensuale che ti ho assegnato, giusto?>> chiese subito dopo, mentre io posavo il borsone in un angolo della stanza e mi avvicinavo al plexiglas, posizionandomi infine di fronte a Veronica, che nel mentre era seduta su una sedia.
Mi limitai ad annuire.
<<okay. Elena mi ha detto che i passi ci sono o almeno nella prima parte, quindi io direi che adesso me la fai vedere e poi se ti blocchi o non te la senti di continuare ti fermi e ne parliamo, d'accordo?>> mi domandò ancora.
<<si, va bene>> affermai mettendomi al centro della metà della stanza, mentre la Peparini mi dava la base.
Cominciai a eseguire la coreografia, ma mi bloccai a metà, proprio come stamattina a lezione con Elena.
Erano passati ormai due giorni e comunque mi fermavo sempre a quel punto.
<<ok ok ok, fermati. Vieni qui e siediti>> mi ordinò, fermando la musica, ed io così feci.
Mi avvicinai, sedendomi poi a gambe incrociate di fronte a lei.
<<cosa c'è che ti blocca dal continuare?>> mi chiese.
<<mentre la faccio mi sento sbagliata e quindi, credo che, per non risultare ridicola mi fermo>> dissi iniziando a sentire gli occhi pizzicare.
<<tu sei molto insicura di te stessa e quindi questo pezzo ti fa sentire a disagio, anche perché mi sembra di capire che tu non abbia mai ballato un pezzo sensuale, sbaglio?>> chiese.
<<no>> commentai, scuotendo la testa in segno di negazione.
<<ecco, ed essendo la prima volta non sai come approcciarti a questo stile, dato che non ti senti bella o comunque non riesci a far uscire quella femminilità che c'è in te>> continuò con il suo discorso lei.
<<io non mi sento proprio di essere femminile>> replicai.
<<ogni donna ha la sua sensualità. C'è chi la sa utilizzare di più e chi invece tende a nasconderla a causa delle proprie insicurezze. Tu sei la seconda, che per paura di risultare volgare o comunque provocante si blocca>> mi rispose lei.
<<ma non è solo questo. È anche il fatto di non riuscirmi a vedere bella>> affermai.
<<la bellezza di una persona sta in tante cose. È nell'aspetto fisico, nel carattere, poi nel modo in cui si comporta oppure il modo in cui balla...tante cose fanno la personalità. Non è un'unica cosa e quindi tu sei tutte quelle cose là. Sei bellissima e lo sai, cioè tu non te ne rendi conto, perché sei anche giovane per arrivare a essere cosciente di tante cose che t'appartengono. Però dentro di te, io, penso che si accenda quella consapevolezza quando danzi e si vede. Capito?>> disse.
Annuì.
<<quando balli, come ti senti?>> mi domandò.
<<eh bene>> dissi a mo' di bambina, sorridendo.
<<e quel bene...ti piaci quando balli, ti guardi allo specchio. Carlotta quando impara una coreografia e poi la sa e la balla, come si sente quando si guarda allo specchio?>> mi chiese.
<<dipende quali, però la maggior parte bene>> affermai.
<<eh però ti senti bella, ti guardi, ti vedi e ti piaci>> replicò, ed io annuì.
<<ecco...quella Carlotta la, è bellissima...e tu sei quella, lo sei quando ridi, quando giochi, quando balli...sei bellissima>> continuò.
Ci guardammo per qualche secondo e poi io le sorrisi davvero riconoscente per quel discorso appena fatto. Lei ricambiò il gesto e si alzò.
<<vuoi riprovarla ora oppure vuoi andarti a riposare un po' in casetta?>> mi chiese.
<<se per te non è un problema vorrei provarla di nuovo>> risposi alzandomi.
<<okay, allora la provi un'altra volta, io sono qui a guardarti...se poi non ti viene, per oggi fa nulla, d'accordo?>> mi domandò, ed io annuì iniziandomi a mettere in posizione.
Mi mise la musica e per la prima volta riuscì ad arrivare fino alla fine.
<<bravissima. C'è qualcosa da migliorare, ma sei arrivata fino in fondo e questo è già un passo avanti>> affermò.
<<grazie Vero>> replicai.
<<sono qui per questo, Carlotta. A domani>> disse sorridendomi.
<<buona serata>> la salutai, mentre la osservavo lasciare la stanza.
Rimasi lì per qualche altro secondo, realizzando tutto quello che era appena successo, per poi afferrare il mio borsone e lasciare gli studios con un ampio sorriso.
✰
Quando entrai in casetta Serena mi corse incontro.
<<com'è andata?>> mi chiese sotto lo sguardo attento di tutti gli altri, che erano sparsi tra la cucina e il salotto.
<<bene>> risposi sorridendogli per la prima volta in questi tre giorni.
<<aaaaa finalmente sorridi, Lola!>> esclamò abbracciandomi. Ricambiai, mentre pian piano si avvicinavano anche gli altri, dando forma ad un abbraccio di gruppo.
E dopo qualche giorno ero finalmente tornata la Lola bambina, quella che rideva e scherzava con tutti...tutti tranne 5 persone.
Pov's Albe
Era così bello risentire il suono della sua risata. Quella melodia così orecchiabile, che volendo avrei potuto far diventare una base di una mia canzone. La adoravo.
<<per voi non ci parlerà più?>> mi domandò Luca al mio fianco. Eravamo seduti nel divanetto a due del giardino anteriore, mentre Alex occupava quello singolo e Luigi era in piedi a fumare.
<<no, io penso che prima o poi chiariremo. Lola ci vuole bene, ma in questo momento sono successe tante cose che l'hanno destabilizzata>> affermò e nel mentre qualcuno aprì la porta, svelando una Carlotta felice, con il telefono in mano.
<<oh scusate, non sapevo ci foste voi qui>> disse facendo per rientrare.
<<no, aspetta, non andare>> la bloccai io. Lei si girò nella mia direzione e mi guardò confusa.
<<ehm...io...beh, volevo dirti che siamo felici che tu abbia ritrovato il sorriso>> continuai impacciato. Lei sorrise e uscì definitivamente dalla casetta, chiudendo la porta alle sue spalle.
<<credo che questo sia il momento io cui io vi dia le mie scuse. Mi sono allontanata da voi per motivi ben chiari e una volta visto che cercavate di starmi vicino vi ho respinto, nonostante sapessi che forse le uniche persone che mi avrebbero fatto star bene foste voi>> replicò lei sorridendoci tristemente.
<<Alex mi dispiace per averti forzato a dir qualcosa che poi neanche hai detto, ma mi preoccupava questa cosa che tu ti aprissi solo a metà, non dicendomi che alcuni comportamenti degli altri ti facevano star male e nonostante lo leggessi nei tuoi occhi avrei voluto sentirtelo dire, per farti liberare un pochino, ma ho sbagliato>> continuò e nessuno di noi osò interromperla.
<<Albe, Luigi, ho avuto paura che una volta vista nelle condizioni dell'altra sera vi sareste allontanati, perciò per non rimanerci peggio del dovuto l'ho fatto io. Mentre per te Luca...in realtà per te non ho un motivo. Credo che tu, stando sempre insieme a loro, sia stato penalizzato, perché pensavo che se avessi fatto avvicinare te avrei dovuto poi parlare anche con loro e avevo paura. Dovevo prima chiarirmi delle cose>> concluse.
<<Carlotta a me dispiace per averti fatto pensare di aprirmi solo a metà, perché in realtà mi sono aperto molto con te. Però è vero, alcune cose che mi infastidivano o comunque mi facevano restar male te l'ho nascoste e mi dispiace>> prese parola Alex.
<<fa nulla, avrei dovuto comunque rimanere in silenzio e aspettare che fossi tu a dirlo, anche se magari non me l'avresti mai detto>> replicò.
<<a me dispiace che, tu abbia pensato che io ed Albe ci saremmo allontanati dopo averti visto in quel modo l'altra sera. Perché sembri non capire che qui nessuno ti lascerà sola per il tuo passato, piuttosto ti staremo così tanto azzeccati che non ci sopporterai più e arriverai a pregarci di levarci dai coglioni>> parlò Luigi, facendo ridere noi tutti all'ultima frase.
<<e poi ci sono io che non centro niente, tutta colpa di queste tre teste di cazzo>> scherzò in napoletano Luca, facendoci ridere ancora di più.
<<la colpa in realtà è più mia che loro, Lù>> affermò la ragazza, una volta che le risate cessarono.
<<eh vabbè, ma mo fa niente. L'importante è che ci siamo perdonati su>> l'abbraccio Luigi.
E a quel punto ci alzammo anche noi altri, per aggiungerci. Ora si che era tornato tutto apposto.
L'unica cosa che rimase sballato era il mio rapporto con la ballerina. Nei giorni a venire ci avvicinammo ancora di più e questa cosa non faceva altro che far crescere i miei sentimenti per lei. Quest'ultima, invece, andava a momenti; cioè a volte sembrava ricambiare, mentre altre sembrava vedermi solo come un amico.
Pov's Alex
Era tutto tornato come prima. Passavo come mio solito tanto tempo con Carlotta, lasciandola a volte nelle mani delle ragazze oppure di Gigi, del quale mi stavo iniziando a fidare davvero molto, Luca e Albe.
Ora ero a lezione a provare il mio singolo, ma avevo qualche problemino. L'avrei portato anche in puntata e questa cosa mi metteva un pochino d'ansia. L'avevo cantata solo davanti alla vocal coach o al massimo dinanzi a Carlotta.
<<scusatemi ho sbagliato sala>> affermò appunto la ballerina, mortificata.
"Come poteva aver sbagliato sala se la sua era la 6 e la conosceva a memoria?" pensai confuso.
<<no no, tranquilla. Anzi se puoi entrare un attimo mi faresti un favore>> rispose Raffaella.
<<certo, mi dica pure>> replicò la ragazza, entrando nella sala e chiudendo la porta alle sue spalle.
<<tu lo sai com'è fatto Alex, no?>> gli chiese e lei annuì.
<<ecco. Stiamo provando la sua nuova canzone, quella che ha cantato con te in studio, però è molto teso, penso per il fatto che debba portarla davanti a un intero pubblico quando è stato abituato a cantarla o a me o a te>> continuò la vocal coach, che centrò esattamente il punto.
<<quindi io mi chiedevo se potessi un attimo restare qui per trasmettergli quella tranquillità che gli dai>> concluse.
La ballerina annuì senza pensarci due volte e si posizionò in un angolo della stanza.
La fissai per tutta la canzone, sentendo quella serenità che riusciva a trasmettermi anche solo con uno sguardo.
<<bravo Alex e grazie Carlotta. Scusami se ti ho fatto perdere del tempo, ma non ci stava proprio di testa prima>> affermò la donna, una volta che ebbi finito.
<<stia tranquilla, nessuna perdita di tempo. Aiutare un amico è sempre un piacere>> sorrise la ragazza.
<<potete entrambi andare adesso>> ci congedò con un ampio sorriso.
Annuimmo e dopo che io ebbi preso le mie cose salutammo la donna e ce ne andammo.
<<tu non mi inganni a me>> dissi di punto in bianco, ripensando al fatto della sala sbagliata.
<<stavo cercando quella di Albe...volevo fargli una sorpresa>> mi rispose capendo subito a cosa mi riferissi.
Sorrisi. Mi piaceva questa telepatia, ed in più ero felice del fatto che mi stesse dicendo la verità, come sempre d'altronde.
Era una di quelle ragazze sempre sincere, che se diceva una bugia era solo per il bene altrui.
<<lavora nella sala 7 e dovrebbe finire tra due minuti>> la informai.
Il suo volto si illuminò. Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi corse via.
Risi. Chissà quando si sarebbero confessati di piacersi a vicenda.
𝐧𝐨𝐭𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞
Che ne pensate? Vi piace questo capitolo?
Siete felici del fatto che la protagonista abbia fatto pace con i ragazzi?