Pov's Carlotta
<<allora, vediamo questa classifica?>> ci chiese la conduttrice.
<<si!>> esclamai convinta.
<<okay, allora partiamo da te, Carlotta>> replicò lei.
<<no, allora no>> risposi.
<<perché?>> mi domandò la bionda.
<<no, ho paura>> affermai.
<<ma guarda che pure se arrivi ultima non succede nulla eh>> mi spiegò lei.
<<lo so, però è comunque un ultimo posto>> affermai.
<<si, ma tieni conto che è un gusto personale>> rispose la conduttrice.
<<eh penso che questa sia la cosa che mi faccia più paura>> dissi.
<<hai paura del parere altrui?>> domandò la bionda.
<<si, cioè ho paura di non piacere>> replicai quasi con le lacrime a gli occhi.
<<ma guarda che non si può piacere a tutti, piccola Carlotta. Nella vita ci saranno sempre persone a cui piacerai e altre a cui magari no, ma tu devi imparare ad assimilare solo le critiche costruttive, mica devi pensare alle persone alla quale non piaci>> mi spiegò lei.
Io a quel punto presi un grosso respiro, per poi annuire.
<<dimmi tu da chi vuoi cominciare>> mi diede libera scelta la Mary.
<<direi dal terzo classificato>> affermai, ma più che una affermazione convinta mi uscì come una frase detta in un sussurro.
<<okay. Al terzo posto c'è...Christian!>> esclamò.
Mi girai a sorridere al ballerino di hip hip, per poi rigirarmi davanti.
<<adesso, chi vuoi sapere?>> chiese la conduttrice.
<<quarto posto>> dissi.
<<Okay, al quarto posto c'è...Serena!>> esclamò e io mi girai anche verso quest'ultima per sorriderle e rigirarmi verso lo schermo del televisore.
<<ora?>> domandò ancora.
<<ehmmm...quinto>> risposi.
<<il quinto posto è di...Carola!>> esclamò nuovamente lei. Mi girai verso la ballerina e le sorrisi.
<<poi?>> chiese Mary, rigirandomi davanti.
<<è inutile continuare Mary, sono ultima>> sussurrai.
<<ma non è ancora detto>> mi riprese.
<<ma è palese dai, Mary. È impossibile che io sia seconda e Matti ultimo>> risposi alzandomi.
<<ma guarda che c'è anche il primo posto ancora libero eh>> affermò lei.
<<si lo so, quello è di Dario, sicuro al mille per mille>> replicai.
<<vabbè, facciamo che io li faccio uscire insieme e poi ne parliamo, d'accordo?>> mi domandò.
<<d'accordo>> affermai.
Uscirono tutti e tre i posti e io rimasi scioccata. Ero prima, non mi sembrava possibile.
Sgranai gli occhi, incredula, mentre gli altri mi applaudivano.
Risi. Una di quelle risate felici, spontanee che non seppi trattenere.
<<brava Lola>> mi abbracciò Mattia. Solo allora mi accorsi che lui era ultimo.
Lo guardai dispiaciuta e lui, capendo il motivo del mio gesto, scosse la testa, sorridendomi.
<<non fa nulla, sono felice per te>> affermò.
Gli sorrisi. Era un bravo ragazzo.
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Andai in sala 6, dove ad aspettarmi trovai Sadeck. Lo salutai educatamente e subito dopo ci mettemmo a lavoro.
Dopo circa 1 oretta la coreografia che ne venne fuori fu questa:
✰
<<sono felicissima per te, Lola, te lo meriti tantissimo>> disse felicemente Elisabetta.
Era ormai sera, ed era il mio turno di usare il telefono. In questo momento mi trovavo nel giardino anteriore, in videochiamata con Betta.
Era bello poterla sentire, nonostante ora si trovasse molto lontana da me.
<<avrei tanto voluto condividere questa cosa con te, Eli>> risposi con gli occhi lucidi.
Durante il giorno facevo di tutto per distrarmi, ma comunque, per quanto provassi a reprimere le mie emozioni, lei mi mancava in ogni istante, ed era difficile affrontare questa situazione.
<<lo stai già facendo Lola, avresti potuto non pensarmi, non chiamarmi e non dirmelo, invece l'hai fatto e adesso stiamo parlando. Non ti dispiacere è stato giusto così, piccina>> mi consolò.
Sorrisi. Era la mia Elisabetta, quella di sempre, e io avrei fatto di tutto per renderla fiera di me.
Ricambiò.
<<io sono felice di quello che stai facendo e sono sicura che questa sia solo la prima classifica di tante altre classifiche dove arriverai prima>> continuò lei.
<<sei speciale Eli e ti voglio tanto tanto bene>> affermai.
<<anch'io piccola Carlotta>> ribadì.
<<ma ora dimmi, con Albe?>> domandò facendomi scoppiare a ridere.
<<dai, fai la seria, come va con lui?>> chiese ancora, facendomi smettere.
<<siamo solo amici Eli>> risposi.
<<seeee, ed io dovrei crederci? Ma pensi che io sia scema?>> replicò.
<<ma guarda che è la verità eh>> dissi.
<<cioè manco un minimo flirt?>> chiese.
<<neanche quello>> affermai.
<<ti stai facendo scappare la possibilità di essere felice, quando ero dentro la casetta io l'ho notato il modo in cui stavi con lui e stavi davvero bene, idem Albe>> spiegò.
<<ma io infatti non sto negando il fatto di starci bene, perché son la prima a dirlo, però mi interessano altre persone al momento e non credo di poter vedere Albe più di un amico>> dissi.
<<no, scusami, che? Chi ti interessa?>> domandò spalancando gli occhi.
<<ehhh...è entrato un nuovo ragazzo, si chiama Simone. È molto carino, ha i capelli ricci e castani scuri, gli occhi azzurri e un sorriso bellissimo>> la informai.
<<azzz e Sebastian? Ti piace ancora?>> mi chiese.
<<si, però dovrei chiarirci, nel senso vorrei fargli sapere che a me non interessa in quel modo, ma è solo un attrazione fisica capi, anche perché siamo amici>> risposi.
<<penso sia la cosa più giusta, anche perché tu non riesci a vederlo più di un amico, ma ti piace fisicamente e sta cosa ti sta confondendo, a parer mio>> mi disse.
<<credo proprio che tu abbia ragione>> affermai in risposta.
<<io ho sempre ragione>> si vantò lei, mentre io scoppiavo a ridere.
<<vedrai che anche la mia teoria su te ed Albe non sbaglia>> continuò.
<<certo, certo>> dissi ironicamente.
<<poi vedrai>> mi rispose lei.
Ci sorridemmo un ultima volta, prima di salutarci e chiudere a malincuore la chiamata, essendo che il tempo era scaduto e avrei dovuto riconsegnare il telefono.
Una volta consegnato nuovamente il telefono, andai in camera mia. Mi buttai sul letto a pancia in giù e scoppiai in un pianto liberatorio.
Era pesante star lì senza una persona che ti portava un po' di leggerezza, ed era ancora più brutto quando quella persona ce l'avevi, ma ad oggi l'hai persa.
E, con le lacrime che mi solcavano il viso, mi addormentai, senza più quella sicurezza, che avevo di solito.
Pov's Albe
<<dov'è Carlotta?>> chiesi a Serena.
<<l'ho vista prima in camera>> rispose.
Annuì e la ringraziai, per poi andare nella stanza rossa.
Appena entrai vidi la ballerina che cercavo stesa sul letto, a pancia in giù, immersa nel mondo dei sogni.
Mi avvicinai cautamente a lei, notando poi dei residui di lacrime sul suo volto.
Glieli asciugai molto delicatamente con il pollice, facendo attenzione a non svegliarla.
Era passata da quella sempre sorridente, che non piangeva mai in pubblico, a quella che invece era sempre più fragile.
Mi rattristi. Era brutto vederla in questo stato. Non se lo meritava affatto.
Si mosse, spaventandomi.
Avevo ancora la mano sulla sua guancia, perciò quando si spostò sobbalzai, svegliandola.
<<ehy, scusami>> dissi non appena la ragazza aprì gli occhi.
<<non preoccuparti>> replicò con voce roca, mettendosi seduta e iniziando a stiracchiarsi.
<<come mai qui?>> mi chiese.
<<ero venuto ad avvertirti della cena, è pronta>> mi inventai, anche se in realtà non era del tutto una bugia essendo che il pasto era realmente pronto.
<<oh, grazie>> mi sorrise.
<<di niente>> risposi, mentre lei si alzava dal letto.
<<chi ha cucinato?>> domandò confusa.
<<Gigi e Carola>> affermai.
<<perfetto, ci ritroveremo tutti avvelenati>> ridacchio lei, scatenando una risata anche da parte mia.
Raggiungemmo la cucina, dove gli altri erano già seduti al tavolo, a cenare.
<<ehy, non vi abbiamo aspettando perché non sapevamo quanto tempo ci avreste messo>> ci avvertì Mattia, ammiccando al fatto che io avrei dovuto parlarle dei miei sentimenti.
<<guarda che non mi ci vogliono i cannoni per svegliarmi, quello sei tu>> rispose Carlotta, facendo ridere le ragazze, ignare di quello che avrei dovuto dire alla ballerina.
Mentre i ragazzi, esclusi Guido e Simone, a quella affermazione mi guardarono male.
<<dai sedetevi, nel frattempo vi do i piatti>> ci riferì Nicol, alzandosi.
<<no tranquilla, Niki. Faccio io>> affermò l'allieva della ballerina.
La cantante annuì, risedendosi.
<<aspetta, ti aiuto>> dissi io, seguendola vicino al bancone della cucina.
<<sono due piatti, Albe>> replicò lei, prendendo proprio quest'ultimi.
<<lo so, ma uno dei due è mio, perciò voglio rendermi utile>> risposi, afferrando il mio.
Lei annuì, anche se abbastanza confusa, per poi mettere della pasta in entrambi i piatti, anche se nel suo ce n'era poca.
<<Carlotta, mettine un po' di più>> le consigliai.
<<no, va bene così. Non ho tanta fame>> mi riferì lei, andandosi a sedere tra Rea e Simone.
Quest'ultimo, quando la ragazza si fu accomodata di fianco a lui, iniziò a parlarci animatamente.
Li guardai infastidito, prendendo posto tra Luigi e Alex.
<<se li guardi così allora non ci vorrà molto a far capire a Simone che lei ti piace>> mi sussurrò il primo.
<<concordo, cerca di avvicinarti a Carlotta senza far capire a Simone i tuoi sentimenti, perché se lo capisse potrebbe batterti sul tempo, soffiandoti Lola>> lo appoggiò il secondo.
Annuì, per poi iniziare a mangiare la pasta nel mio piatto e a chiacchierare con i miei amici.
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Dopo cena toccava a Carlotta e Serena lavare i piatti, così chiesi a Serena se potessi prendere il suo posto, mentre lei avrebbe preso quello mio di domani.
Lei, anche se stranita, accettò, lasciandomi così in cucina con Carlotta.
<<ehy>> la salutai avvicinandomi a lei.
<<ciao, hai visto Serena? È il nostro turno di lavare i piatti>> rispose.
<<oh...ehm...io e Serena ci siamo scambiati i turni. Lei pulirà domani al posto mio, mentre io pulirò oggi con te>> spiegai.
<<come mai questo cambio improvviso?>> mi domandò.
<<volevo passare un po' di tempo con te>> replicai in risposta.
Sorrise. Era bella da morire.
<<okay, allora piccolo Albe direi di metterci a lavoro>> disse imbarazzata, dopo qualche minuto passato a fissarci.
Annuì e con un leggero rossore in volto mi misi all'opera.
Chiacchierammo, ridemmo, scherzammo e ci divertimmo tantissimo insieme.
<<lolaaa>> la richiamò Simone, interrompendo quel nostro momento.
<<dimmi simo>> rispose.
<<sto andando a dormire io>> la informò.
A quella frase lei si girò immediatamente verso l'orologio della cucina che segnava ormai le 22:45.
<<son già quasi le undici?!> domandò incredula.
<<eh si>> affermò il castano scuro.
<<non me ne ero proprio accorta, scusa>> replicò lei, correndo da lui, che la prese in braccio, mentre essa posizionava le sue cosce intorno al bacino del cantante.
Alzai gli occhi al cielo, infastidito dalla situazione.
Pochi istanti dopo la mise giù, gli stampò un bacio in fronte e si diedero la buonanotte.
<<toglimi una curiosità Lola, tra te e Simone c'è qualcosa?>> domandai quando il ragazzo se ne tornò in camera sua, lasciandoci nuovamente da soli in cucina.
<<no, siamo solo amici noi, perché?>> chiese di rimando.
<<niente, mi sembrate molto vicini>> dissi tristemente.
<<Simone è carino, ma è qui a malapena da un giorno, quindi capirai che è impossibile dire adesso se c'è qualcosa>> rispose.
Annuì, mentre una piccola lucina di speranza si accese in me.
Avevo finalmente lasciato Giulia per lei, quindi adesso avrei fatto di tutto pur di conquistarla.
𝐧𝐨𝐭𝐞 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞
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