Mr. Arroganza

Autorstwa Sil64Eaton

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Morgan ha tutto ciò che vuole nella vita: ha buoni voti a scuola, una famiglia unita ed è una delle ragazze p... Więcej

Capitolo I (e Cast)
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Capitolo XI
Capitolo XII
Capitolo XIII
Capitolo XIV
Capitolo XV
Capitolo XVI
Capitolo XVII
Capitolo XVIII
Capitolo XIX
Capitolo XX
Capitolo XXI
Capitolo XXII
Capitolo XXIII
Capitolo XXIV
Capitolo XXV
Capitolo XXVI
Capitolo XXVII
Capitolo XXVIII
Capitolo XXIX
Capitolo XXX
Capitolo XXXI
Capitolo XXXII
Capitolo XXXIII
Capitolo XXXIV
Capitolo XXXV
Capitolo XXXVI
Capitolo XXXVII
Capitolo XXXVIII
Capitolo XXXIX
Capitolo XL
Capitolo XLI
Capitolo XLII
Capitolo XLIII
Capitolo XLIV
Capitolo XLV
Capitolo XLVI
Capitolo XLVII
Capitolo XLVIII
Capitolo XLIX
Capitolo L
Capitolo LI
Capitolo LII
Capitolo LIII
Capitolo LIV
Capitolo LV
Capitolo LVI
Capitolo LVII
Capitolo LVIII
Capitolo LIX
Capitolo LX
Capitolo LXI
Capitolo LXII
Capitolo LXIII
Capitolo LXIV
Capitolo LXV
Capitolo LXVI
Capitolo LXVII
Capitolo LXVIII
Capitolo LXIX
Capitolo LXX
Capitolo LXXI
Capitolo LXXII
Capitolo LXXIII
Capitolo LXXIV
Capitolo LXXV
Capitolo LXXVI
Capitolo LXXVII
Capitolo LXXVIII
Capitolo LXXIX
Capitolo LXXX (epilogo)
Ringraziamenti
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Spin-off
Capitolo bonus (Kyle's pov)
Storia su Kyle

Capitolo bonus (Kyle's pov)

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Autorstwa Sil64Eaton

Un milione di voi, un milione di Kyle e Morgan. Non sono brava con le parole, ma vi lascio questo come "grazie" per ognuno di voi. Mi sembra un sogno di aver finalmente raggiunto questo traguardo, invece è reale, ed è tutto merito vostro

Kyle's pov

Charlotte mi guarda con la fronte corrugata, mentre Tian è immerso nei suoi pensieri. Non ha detto molto, probabilmente perché ha ancora il cuore spezzato da quando la sua ragazza gli ha detto che lo stava solo usando. «Sei strano.» Dice la mia migliore amica, continuando ad osservarmi con un misto di curiosità.

«Grazie, Charlie.» Le sorrido in modo ironico. Sono venuti qui per salutarli dal momento che dopo la festa di Halloween non li ho più visti, ma devo anche far capire a Charlotte che non possiamo continuare a fare come al solito: lei mi bacia, io mi lascio baciare e Morgan è convinta che stiamo insieme. Prima non me ne fregava niente perché c'era Omar ma ora... so che non le sono indifferente, ecco.

Alza gli occhi al cielo. «Sono seria. Sei silenzioso quasi quanto il depresso qui vicino a me, ma almeno sappiamo la sua motivazione. Che ti passa per la testa, Kyle?»

Una ragazza bionda, maledettamente sarcastica e che dice di odiarmi. «L'ho baciata l'altro giorno.» Non serve specificare chi, non è che parlo di qualcun'altra. In genere mi lamento di lei, ma oggi non è il caso.

«E sei ancora vivo?» Sebastian sembra essersi svegliato dal suo coma e mi guarda sorpreso. Charlie invece mi prende una mano e la stringe. «Mi dispiace che non ricambi, Kyle.»

Trattengo a stento un sorriso. «In realtà il bacio l'ha ricambiato, per questo non mi ha ucciso. Ma ora non ho la più pallida idea di che cosa fare.»

Tian fischia, ridendo, e si prende una gomitata nelle costole da parte di Charlotte. Lei sorride, accavalla le gambe e mi sprona a parlare. «Dicci di più, allora. Poi vi siete ribaciati?»

Avrei voluto, se solo non fossi andato in panico e avessi ripreso a fare lo stronzo. Ho passato il resto della vacanza a nominare Charlotte per innervosirla, mentre lei per vendetta ci ha provato con quel cretino del bagnino. Lui ovviamente non aspettava altro, con quella faccia da idiota. «No. E credo che non succederà più.»

Charlie sembra più confusa del solito. «Ma tu sei completamente cotto di lei.» Apro la bocca per ribattere, ma lei non me ne dà l'occasione. «Non provare a negarlo, ragazzo, tra poco se ne accorge tutta la scuola. Gliel'hai detto almeno?»

«No, mi darebbe uno schiaffo.» Come minimo. Non fa altro: io la provoco, lei mi colpisce. Forse potrei provare a ribaciarla quando meno se l'aspetta, ma questa volta sono sicuro che non ricambierà.

Sebastian si morde il labbro prima di parlare. «Che hai combinato dopo il bacio che hai così paura di dirle che ti piace?»

Guardo istintivamente Charlotte, sapendo che rischio la vita. Magari non si comporta nel modo più gentile con gli sconosciuti, ma infondo è una ragazza dolce. È la mia migliore amica e farei di tutto per lei, soltanto che so che è innamorata di me. E mi sento in colpa perché non provo lo stesso, soprattuto sapendo quello che le fa suo padre. Ho provato tantissime volte a dirle di denunciarlo, ma sua madre non ne vuole sentire di Santa ragione e Charlie non farebbe mai nulla contro di lei. In più quel bastardo è un bravo avvocato, per cui credo che se la caverebbe con un'accusa del genere. Io e Tian però stiamo cercando lo stesso un modo per dimostrare che le fa male, ovviamente senza dirlo a Charlotte. Quest'ultima deve aver capito perché la sto guardando. «Dimmi che non l'hai fatto, Kyle.»

«Sono andato in panico, okay? Lei crede che io e te stiamo insieme o qualcosa del genere, quindi ti ho nominato e chiamato davanti a lei.» Credo quasi che sia Charlie ora a starmi per dare uno schiaffo. Me lo merito, in realtà.

Invece la mia migliore amica sbotta soltanto. «Io sarò anche stronza con tutti, ma questo non ti dà il diritto di utilizzarmi come mezzo per distruggere il cuore di una ragazza.» Si ferma, pensando un attimo a chissà cosa. «Aspetta, è per questo che ti ha chiamato e detto che ti aveva preparato la colazione quando stavamo a telefono? Perché era gelosa? Io ero convinta che stavate facendo uno scherzo ai vostri genitori, che vi vorrebbero insieme da quando siete nati.»

È vero, ho perso il conto delle volte in cui mia madre lodava di proposito Morgan davanti a me. Da bambino in realtà mi piaceva anche sentirla, perché avevo quella stupida cotta per lei. Poi è passata e mi sono convinto che sarebbe finita lì, soprattutto il pomeriggio in cui Morgan è arrivata tutta felice dicendo che lei e Omar si erano ufficialmente messi insieme. Invece la cotta è tornata, molto più forte di prima. Mannaggia a Julia e al suo sorriso.

«Non era uno scherzo, ero io che stavo facendo lo stronzo e lei che rispondeva.» Mi passo una mano tra i capelli. Dovrò anche passarci chissà quanti giorni insieme, dal momento che non abbiamo più acqua calda a casa e mia madre ha avuto la fantastica idea di chiedere alla famiglia Hill di ospitarci. Non che avessi dubbi, mia madre se non vede Claire almeno una volta a settimana si sente male.

Tian scuote lentamente la testa. «Tu sei un coglione, Kyle. Forse Morgan prova qualcosa per te a sua volta e stai giocando con i suoi sentimenti come se non te ne fregasse niente. Te lo dico per esperienza che non è una bella sensazione.» Si sta ovviamente riferendo ad Olivia e a quello che le ha fatto. Ho cercato di consolarlo il più possibile a distanza, ma non credo che possa fare qualcosa per aiutarlo.

Eccolo, il senso di colpa. Ma perché diavolo nessuno ha mai messo delle regole standard o un manuale su come comportarsi con la tua nemica-cotta? Sarebbe stato molto più semplice se avessi saputo cosa fare. Non ne posso parlare con i gemelli Hill, che dopo Sebastian sono i miei due amici più stretti, perché Luis sicuro se lo farebbe scappare davanti Morgan e Nate farebbe qualche battitura sconcia. «Mi dispiace per quello che ti ha fatto Olivia, Tian, ma non puoi paragonarmi a lei. Io non ho usato Morgan e lei questo lo sa. Credo che, anche se è difficile, devi cercare di andare avanti il più velocemente possibile.»

Tian sbuffa, alzandosi dal poof rosa carne che si trova in camera di Charlotte. È l'unica cosa "femminile" che si trova in questa camera, il resto è tutto bianco e le pareti beige. Non c'è nessun quadro o foto appeso. So anche il perché: Charlie è sempre più pronta ad andarsene da casa sua, quella che reputa di suo padre. Ha sempre la speranza che entri nella notte sua madre e le dica che se ne stanno andando. «Sapete una cosa? Sono stanco di sentire la vostra compassione finta e consigli che date senza aver mai provato nulla del genere. Volete aiutarmi? Iniziate da adesso e non rivolgetemi la parola.» Neanche il tempo di ribattere, che Sebastian è uscito dalla camera. Almeno ha la decenza di non sbattere la porta principale, ma sentiamo solo un cigolio quando si chiude.

«Gli passerà.» Dico a Charlotte, che annuisce. È forte, in un modo che raramente so spiegare. Suo padre le fa del male da quando è piccola, ma lei non si è mai scoraggiata. Non è mai caduta in depressione o non ha mai pensato di lasciare sua madre qui, ha solo continuato ad avere speranza e sognato di andarsene da Ottawa. La persona che è a scuola, fredda, antipatica e quasi sadica, è solo una copertura. Non ha niente a che vedere con la Charlotte reale, quella che conosco da ormai quattro anni.

Fa un respiro profondo prima di posare gli occhi su di me. «Vuoi che le parlo?» La guardo confuso, così Charlotte alza di nuovo gli occhi al cielo. «Con Morgan, idiota.»

«Char, non preoccuparti. Facciamo sempre questo, non cambia niente.» Le dico, cercando di convincere anche me. Litighiamo sempre, questo è vero, ma non ci siamo mai baciati.

La ragazza davanti a me non sembra molto convinta, infatti insiste. «Potrei parlarle e dirle che davvero non c'è niente tra di noi, che siamo soltanto amici. Le posso dire del patto che abbiamo fatto: finché non ti trovi la ragazza posso baciarti quando voglio dimenticare, ma poi smetto. Mio Dio, Kyle, le posso anche dire di mio padre. Non voglio essere la causa per cui tu non sei felice con lei.»

Faccio un sorriso tenero, ma sono anche un po' preoccupato. «Tu non vuoi che nessuno sappia di tuo padre. L'hai detto a me e Tian solo perché eri costretta.» Ce ne siamo accorti per caso, suo padre le aveva fatto male al braccio e aveva iniziato a sanguinare davanti a noi. All'inizio Charlie aveva negato, dicendo che era semplicemente caduta per le scale, ma più noi insistevamo più lei ci diceva un pezzo di verità.

Non sono mai stato un tipo violento, ma manderei quell'uomo volentieri all'ospedale. «Lo so, Kyle, ma sei il mio migliore amico. Vieni prima di ogni segreto che io possa mai tenere.»

Mi alzo, aprendo le braccia e incitandola a stringersi a me. «Ti voglio bene, Charlie.» Le dico, abbracciandola più forte del dovuto. Mi sento un pezzo di merda per non ricambiare i suoi sentimenti.

«Te ne voglio anche io.» Mi tocca la fossetta con un dito, ridendo. «Ora vai dalla tua bacia-nemica o come la definisci nella tua testa bacata. Io ho un Sebastian da consolare e un'Olivia da ammazzare.» Rido per la rima e Charlie con me.

Le lascio un bacio sulla guancia prima di allontanarmi e infilarmi la giacca. «Va bene, cerca soltanto di non farti arrestare. E per qualunque cosa chiamami, va bene?» Lei annuisce ed io mi avvio verso la porta. Conosco questa casa a memoria, talmente le volte che ci sono venuto. Charlotte chiama spesso me quando suo padre gli fa qualcosa, quindi vengo sempre più per cercare di distrarla. L'idiota invece non si fa mai trovare, chissà dove va.

Appena esco da casa della mia migliore amica sento freddo ovunque, per cui mi infilo velocemente in macchina. Ringrazio mentalmente mia madre che, ansiosa com'è, ha insistito che prendessi la macchina invece che la moto perché "c'è neve in giro". Metto un po' di musica per rallegrarmi e non pensare al fatto che sto lasciando di nuovo Charlotte da sola. Alcune volte ho il pensiero che sarebbe meglio se venisse a stare da me o da Tian, in modo che sia al sicuro, ma so che anche solo proporre l'idea sarebbe prendermi un "vai a quel paese".

Il tragitto non mi è mai sembrato così breve. Sorrido pensando alla ragazza che è dentro casa, probabilmente mentre fa qualche piano contorto per eliminarmi senza dare sospetti. Mi ha cercato di uccidere due volte, nel vero senso della parola: una volta in aereo, un'altra volta a casa mia, cercando di soffocarmi con un cuscino. E pensare che io la stavo per baciare qualche attimo prima... «Ciao a tutti.» Dico a voce alta, appena entro in casa. So che la famiglia Hill mette le chiavi di riserva sotto lo zerbino, perciò le uso in situazioni come queste. In più mi hanno detto loro esplicitamente di farlo, dato che per il momento abito qui.

Non sentendo risposta, gironzolo per la casa per cercare qualcuno. Trovo solo Morgan, in cucina, che sta dando da mangiare ad Ade. Mi mordo il labbro per trattenere un sorriso. «Sono le cinque del pomeriggio, non deve avere ora il cibo.»

«Miagolava.» Si giustifica, così mi avvicino. Quella piccola peste sta guardando Morgan come se fosse l'amore della sua vita. Il mio petto sfiora la schiena della mia nemica, così lei si gira a guardarmi, furiosa. «Non so quante volte te lo devo ripetere, ma devi stare almeno ad un metro di distanza da me. Non voglio prendere il morbo dello stronzo.»

Vorrei ricordarle che il metro l'ho superato tantissime volte, in primis quando le mie labbra hanno toccato le sue e lei ha ricambiato. Invece, decido di provarla un altro po'. La abbraccio da dietro, circondandole la vita con le mie braccia. È intrappolata tra me e il bancone della cucina, mentre Ade continua a guardare dal basso Morgan e la pappa. «Sai, Ms. Ironia, mi tratti un po' male considerando che ieri ti ho portato quella bella cena in camera.»

«Ti sto per dare un altro schiaffo. Hai cinque secondi per levare quelle braccia e fare tre passi indietro.» La sua voce seria dovrebbe mettermi un minimo di timore, invece mi devo trattenere per non ridere.

Non mi stancherò mai di provocare Julia, è anche per questo che la chiamo così. Avvicino la mia testa alla sua, così quando le parlo le mie labbra le sfiorano l'orecchio. «Sei molto violenta ultimamente, mia cara Morgan.»

Lei sbuffa. Eppure si è irrigidita ed le manca il fiato. «Sei tu che mi istighi alla violenza, Anderson.» Questa volta non trattengo una risatina. Le lascio un bacio tra la guancia e l'orecchio. «Davvero, allontanati.»

«Perché? Siamo quasi coinquilini, non c'è motivo di essere così freddi.» Lei mi lancia un'occhiataccia, ed io continuo a ridere. Le lascio la vita quando sentiamo la porta aprirsi. Non ha il tempo di ribattere, ma mi dispiace. In un certo senso vivo per le battute sarcastiche di Morgan.

Nathan e Luis, i gemelli Hill, entrano in cucina ed io mi mordo l'interno della guancia per cercare trattenere un sorriso. Morgan, invece, non ha bisogno di fingere dal momento che mi sta per ammazzare con lo sguardo. «Hey ragazzi. Che si dice di bello?»

La loro "dolce" sorellina finalmente dà da mangiare al nostro gatto e poi abbraccia i fratelli. Inarco un sopracciglio nella sua direzione, ma non mi guarda. «Vado a farmi una doccia. Mamma e Catherine volevano giocare a Monopoli dopo. Voi ci siete?»

«Ovvio.» Risponde Nathan, arruffando i capelli della sorella. Il suo sguardo si posa poi su di me. «Tu, Kyle?»

Guardo con un sorriso arrogante Morgan. Avrò anche una cotta per lei, ma non ho intenzione di smettere di comportarmi come al solito. Infondo se mi sto innamorando di lei così ci sarà un motivo. «E perdere l'occasione di battere Morgan? Ci sono.»

«Illuso.» Alza di nuovo gli occhi al cielo lei, prima di salire le scale.

Luis corruga la fronte, poi sembra capire qualcosa e dà una gomitata al fratello. «Sbaglio o c'era della tensione sessuale in questa cucina prima che entrassimo noi due?»

«No comment.» Rispondo, facendo spallucce. Ade miagola e si struscia sulle mie gambe, così lo prendo in braccio.

Nathan ride. «Guarda che lo potete dire se state insieme o qualcosa del genere. Soprattutto ora che sappiamo che non c'è nessun "Jason Smith", Kyle.»

Ho pensato un sacco di volte di dire a questi due soggetti che mi piaceva Morgan, soprattuto da bambino, ma ho sempre avuto paura della loro reazione. E anche che la diretta interessata l'avrebbe scoperto da loro. «Davvero, non c'è niente tra noi. Mi stava minacciando di darmi un altro schiaffo prima.»

Luis si porta una mano sul cuore. «L'abbiamo educata così bene, Nate.» Ed il suo gemello annuisce. Si fanno poi improvvisamente tutti e due seri. «A te piace?»

Spalanco gli occhi. Questi due messi insieme fanno paura. «Ma siete impazziti? Vi ho appena detto che non c'è niente tra noi. Sarebbe ridicolo.»

«Poverino.» Nate bisbiglia al fratello, con un sorriso che mi indica che mi sta provocando apposta. «Nega perché nostra sorella non lo ricambia.»

«Io e Ade ce ne andiamo.» Affermo, facendo una linguaccia e salendo anche io le scale. Teoricamente dormo nella camera degli ospiti, quindi è quella la mia camera, ma ho voglia di provocare Morgan ancora un altro po'. Per cui entro in camera sua e mi stendo sul suo letto. Ha il suo odore, ma cerco di non respirarlo a pieno perché sarebbe inquietante. Sento il rumore dell'acqua della doccia e in sottofondo qualche canzone che ha messo Morgan dal suo telefono.

Quando esce, ha soltanto un asciugamano a coprirla. Mi metto subito a sedere, per la sorpresa, e per lo stesso motivo lei urla. «Ma tu sei un idiota, Anderson! Giuro che se continui così ti denuncio per invasione della privacy.»

Faccio un sorriso malizioso. I miei ormoni si stanno svegliando e parlano per me. «A me non dispiace invadere la tua privacy in questo modo, Ms.Ironia.»

Caccia un altro urlo, questa volta di frustrazione, rientra in bagno e chiude la porta. «Stronzo.» La sento borbottare, per cui rido. «Vattene, Kyle. Devo vestirmi.»

«Fallo pure e non badare a me.» Dico a voce abbastanza alta, in modo che mi senta attraverso la porta. La riapre, e mi lancia un'occhiataccia. Inclino un po' la testa. «Che ti aspetti? Sono Mr. Arroganza per un motivo.»

«Ti consiglio di dormire con un occhio aperto, stanotte. Perché giuro che se non te ne vai e non smetti di essere così insopportabile, oggi, questo sarà il tuo ultimo giorno da vivo.» Assottiglia anche gli occhi ed io mi alzo. «Fuori.» Continua, indicando la porta.

«Se mi uccidi poi ti mancherei. Non avresti nessuno a cui dedicare le tue poesie per mandarmi a quel paese e nessuno che si inventa nomi di tizi a caso per giustificare che hai baciato me.» Apre la bocca per ribattere, ma non esce niente dalle sue labbra. Piuttosto, scorgo l'ombra di un sorriso. «Stai sorridendo?»

Morgan sembra riprendersi. Ha di nuovo la sua solita espressione annoiata di quando mi guarda. Beh, o quella o quella incazzata nera. «Non sto sorridendo, Mr. Arroganza.»

«Sì, invece, tu stai sorridendo.» Faccio un passo in avanti, ma lei mi mette una mano sul petto per bloccarmi. Inarco un sopracciglio e lei sposta subito la mano. «Stai tranquilla, mia cara Morgan, non c'è bisogno di negarlo o esserne imbarazzata.»

Lei mi guarda male, come al solito, così non trattengo un sorriso. «Vedi? Sorrido anche io per te.» Me ne vado prima che possa dire altro, consapevole che, forse, c'è la possibilità che anche lei si sta innamorando della persona sbagliata.

Ho aspettato di vedere davvero il numero per scrivere queste parole. Non ho ancora realizzato che una delle mie storie ha raggiunto uno dei più belli traguardi che si possano raggiungere. Oggi non è stata una bella giornata, uno dei miei gatti è stata operata perché rischiava di non farcela, e vederla nel post-operazione non è stata una passeggiata. Eppure voi come al solito siete riusciti a sollevarmi il morale, perciò eccomi qui a piangere di gioia per questo bellissimo traguardo. Vi amo, con tutto il mio cuore. Sono sempre più vicina al mio sogno e, come ho già detto, è merito vostro. Con questo capitolo spero di avervi fatto innamorare un altro po' di Kyle ed ho scelto questo momento sia per farvi vedere un lato di Charlotte che non potevate vedere con Morgan sia che Kyle era molto più consapevole dei suoi sentimenti per la nostra protagonista.
Avevo un sacco di idee per questo capitolo speciale, ma ha vinto questa parte, che credo sia una delle mie preferite. Ancora grazie con tutto il cuore, non vedo l'ora di rivedere i vostri nomi tra i commenti con una risata o un cuore e non vedo l'ora di rispondere ad ognuno di questi. Vi voglio bene, a presto
- Silvia
Ps. Per chi ha Instagram: ho creato l'account Instagram di Kyle e Morgan se siete interessati andate a vedere i nomi sulla storia del mio profilo Instagram @//sil64eaton

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