distruggersi così

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Quella notte era appena iniziata, lo sapevo e l'ansia rimaneva dentro di me per tenermi sveglia, sull'attenti. Sarah dopo aver cercato di consolarmi, dopo un po' è crollata e quindi lo lasciata andare a dormire. Decido di rientrare in casa, prendo il telefono e mi siedo al tavolo della cucina, continuando a pensare a quello che è successo questa sera mentre una tazza di thè  si scalda al microonde. E sobbalzo quando il timer e la suoneria del cellulare partono insieme, spaventandomi. 

-scusi signorina per l'ora, abbiamo cercato in tutti i modi di evitare la divulgazione, ma ormai è su molti social, alla ragazza è scattata la denuncia, ci dispiace moltissimo- dice l'agente di polizia a cui qualche oretta fa ho chiamato per spiegargli l'accaduto. 

-quindi adesso quelle foto sono in giro e non possiamo più farci nulla?- chiedo legandomi i capelli mentre sento l'ansia ricrescere in me, poi le lacrime sgorgano nel modo più silenzioso possibile. 

-ci dispiace veramente tanto- dice lui, poi aggancia la chiamata. Il mio corpo è stanco e vorrebbe andare a dormire, ma il panico mi assale e passo una ventina di minuti a camminare avanti e indietro, avanti e indietro. Milioni di immagini si presentano nella mia mente, tweet, post di instagram, giornali di gossip ed enormi titoli le cui parole mi rimbombano in testa. Poi la stanchezza prende il sopravvento e mi ritrovo distesa, addormentata in una posizione contorta.

-Olivia, per favore svegliati- dice la dolce voce di Harold, è piegato sopra di me con un mezzo sorriso. Apro un occhio, strofino l'altro e cerco di alzarmi con veramente pochi risultati, o meglio riesco a sedermi, ma la testa incomincia a girarmi in una maniera allucinante, socchiudo gli occhi e appoggio la testa al muro. -tieni- dice passandomi un bicchiere pieno di uno strano liquido biancastro, lo guardo confusa e annuso per cercare di capire cosa possa essere. -è soltanto un oki, bevi- dice quasi mi ordina, allora mi decido a bere il liquido biancastro. 

-non sono riusciti a trattenere le foto- dico guardando il bicchiere ormai vuoto, non penso di riuscire mai più a sorreggere il suo sguardo, mi sento troppo in colpa. -mi dispiace veramente tanto, ho fatto un casino- 

-non è stata colpa tua, non pensavo che non mi ascoltasse, non hai niente di cui dispiacerti, adesso cerchiamo di risolvere la situazione- dice lui passandomi una tazza con del caffè all'interno. 

-è anche colpa mia infondo- dico io incominciando a berlo e sentendomi un pochino meglio. 

-smettila, è colpa di quella ragazza..-

-ha una denuncia a nome mio, è partita automaticamente- 

-bhe, ne ha due, una anche a nome del mio manager- 

-bene, a me dispiace comunque- 

-non devi esserlo, tu sei nella ragione, smettila di preoccuparti, mi dispiace solamente delle ondate di gossip che ci saranno su di te, ormai io ne sono abituato- 

-quindi tra noi è tutto a posto?- chiedo, forse ancora prima dei gossip su di me e lui è più importante il rapporto che abbiamo tra di noi, ci ho messo tanto per costruirlo, non lo voglio perdere. 

-certo che è tutto a posto, vieni qui- dice prendendo dalle mie mani la tazza e appoggiandola al comodino. Poi mi prende tra le sue braccia, stringendomi e dandomi un bacio tra i capelli che sono ancora raccolti in una coda poco pensata di ieri sera. Mi sembra di scomparire dalla realtà, alla fine mi ha appena detto che noi siamo a posto, non abbiamo ricostruito il muro, siamo sopra le macerie insieme, pronti per il mondo e i suoi gossip. Quel piccolo momento di serenità viene interrotto dal mio telefono che suona, facendomi sobbalzare un pochino. 

-dimmi mamma- dico rispondendo alla chiamata e risedendomi sul letto perché mi gira ancora la testa. 

-ho bisogno che mi vai a fare la spesa, siamo tutti in quarantena perché tuo fratello è positivo e non possiamo uscire- dice lei con una voce molto spenta. 

-certo, mandami la lista, nel mentre mi preparo e poi vado- 

-sicura, se no chiedo a qualcun altro- dice lei sempre con lo stesso tono. 

-dammi un secondo e vado- 

-grazie mille Olivia- 

-di niente, ci sentiamo dopo- dico e chiudo la chiamata, nel mentre Harry si è allontanato dalla camera.

Decido di alzarmi e buttarmi sotto la doccia, pronta ad affrontare nel migliore dei modi la giornata, quanto il rapporto con una persona possa migliorare completamente una giornata, o almeno darti la voglia di continuare e andare avanti. Mi vesto tranquillamente e appoggio sul braccio un tranch sul beige, ignara della temperatura esterna e infilo una mascherina in tessuto. Quando poi arrivo davanti casa dei miei, dopo essere uscita dal supermercato, mi pento subito di essere uscita così tranquilla. Un sacco di paparazzi sono appostati lì di fronte, all'entrata principale. Così faccio un respiro profondo, scendo con le borse in mano e passo tranquillamente in mezzo alle varie file di paparazzi. Loro incominciano a farmi domande, scattare foto e bloccarmi per i polsi per obbligarmi a rispondere, chiudo il cancello e mi appoggio ad esso sfinita. Appena entro in casa, i miei genitori mi spiegano sia la situazione dentro casa sia fuori casa, mi scuso con loro perché non c'entrano niente con tutto questo. 

-tranquilli, adesso ve li porto via- dico finendo di ritirare la spesa mentre mi raccontano tutto quello che ho fatto. -non vi potete veramente muovermi?- 

-possiamo prendere la macchina, fare un giro da solo e ritornare qui- mi spiega mio padre, mentre la mia mente elabora un piano per uscire da questa cosa, perché salire io sulla mia macchina, non è assolutamente possibile. 

-allora, ho bisogno che mi fai un favore enorme- dico appoggiandomi al bancone della cucina. 

-dimmi pure- dice lui con la mia stessa convinzione nella voce. 

-intanto abbiamo la stessa macchina, usciamo entrambi dal retro, giri la casa e sali sulla mia macchina, loro ti seguiranno, fatti il tuo giro e quando capisci di averli più o meno persi, torni qui, io prendo la tua macchina e vado a casa, facendo un'altra strada, d'accordo?- 

-certo, tieni le chiavi, tutto per la tua sicurezza- dice lui prendendo le mie chiavi, ci facciamo un gesto d'intesa e realizziamo il nostro piano, non troppo fenomenale, ma i paparazzi seguono tutti in massa mio padre e io torno tranquillamente a casa. Quando entro in casa, sento Harry e Mitchell parlare con qualcuno in videochiamata, mi salutano e tornano al loro lavoro, poi ricevo una chiamata, forse troppe in questi giorni, è riconosco il numero di una delle ragazze di ieri sera, decido di non rispondere, ma scrivere a mio padre per rassicurarlo del fato che sono viva e a casa. 

-siamo riusciti a far calmare i paparazzi, il mio manager ha mandato uno scoop per far coprire questa notizia, massimo due giorni è ne sei fuori- 


la vita è sorpresa// Harry Styles finitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora