vendere

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Pensavo che una roba del genere non sarebbe mai successa nella mia vita. Invece sono qui, sto vendendo quella che è la mia prima casa, la mia prima casa. Prima di presentarla a dei nuovi possibili proprietari, ho impacchettato tutte le cose che ho ritenuto più importanti, riguardanti soprattutto le decorazioni che avevo per tutta la casa. Per ora sono ancora in casa a riposarmi un attimo, il camion traslochi è già arrivato e porterà gli scatoloni alla casetta che mi hanno offerto i ragazzi a Londra. Una cosa non mi sarei mai aspettata di trovarmi davanti è mio fratello. 

-cosa stai facendo? Ho visto il cartello fuori di vendita- dice mio fratello mentre io distribuisco i fogli a degli ospiti che vogliono vedere la casa. 

-sto surfando l'oceano non vedi- dico ironicamente e muovendo le braccia come se stessi surfando. 

-sono serio-

-sembri solo stupido, me l'hai detto tu- 

-ma non puoi essere seria, dove vai a vivere? con quali soldi? poi, sei tornata qui e non ci hai neanche salutato, non sei venuta a incontrarci, e adesso vorresti andartene definitivamente- 

-quindi, cosa vuoi fare?-  

-vuoi fare veramente come nostra sorella? sei sicura che riuscirai a essere come lei, visto che non sei riuscita neanche a valere la metà di me- ammette e si pente subito dopo di averlo detto, quindi incomincia a farfugliare parole totalmente a caso mentre io metto a posto i cuscini. 

-senti, se non sei venuto per qualcosa di buono, puoi anche andartene- dico voltandomi, poi decido di buttare la bomba. -sottolineo che magari non sono neanche la metà di te, ma almeno ho avuto le palle di rialzarmi, aiutata certamente, mentre tu dopo il mio incidente non ci sei stato, nostra sorella si, insieme a cinque ragazzi fantastici- 

Dopo aver detto ciò, saluto i ragazzi che stavano guardano la casa e cerco di uscire con loro, quando mio fratello mi ferma per un polso. 

-cosa è successo?- chiede cercando di mostrarsi preoccupato. 

-troppo tardi adesso- dico riprendendo il possesso del mio polso, sorrido ai ragazzi e accompagno loro all'uscita. Parliamo un po' e sembrano decisi a comprare la casa e io non posso essere più soddisfatta, è stato veloce e dopo qualche cosetta burocratica, gliela vendo tranquillamente. 

Due settimane dopo, posso finalmente dire di essere una londinese a tutti gli effetti. La mia piccola casetta si sta componendo pian piano, con tutte le decorazioni, tutti i miei oggetti, ma la cosa migliore è assolutamente il piccolo studio, pieno di carte, idee, bozze e già qualche capo mezzo cucito e alcuni anche già pronti. Proprio lì sto andando, devo confrontare dei bozzetti con Gigi, devo controllare prima cosa far confrontare a lei. Devo fare colazione anche, decido di prenderla anche per lei, anche se molto probabilmente l'ha già fatta. Mentre addento mezza briosche, tiro fuori i bozzetti di carta, le stilizzazioni sul tablet e i tessuti che ho preferito per le felpe di coppia. 

-eccomi, scusa il ritardo, ti ho preso la colazione- mi saluta Gigi entrando nello studio, io sto definendo le linee delle felpe sul tablet. 

-io l'ho presa per te- ridacchio indicando una briosche vuota sul tavolo, occupato da un sacco di altre cose, scoppiamo a ridere insieme. 

-vabe, abbiamo qualcosa da mangiare per la mattinata, soprattutto perché ho delle brutte notizie- mi allarmo, magari ha cambiato idea sulle felpe, abbiamo già cambiato i tessuti. 

-dimmi tutto- dico posando la apple pencil che si attacca al tablet da lavoro. 

-non è riguardo le felpe, è riguardo il giornalino- io tiro un sospiro di sollievo e la guardo tranquilla. 

-allora non è un problema troppo grande, non è ancora andato in stampa-

-zayn mi ha detto che andava in stampa ieri- dice e si siede addentando la briosche che le ho comprato. 

-posso dirti che si è sbagliato, parte domani mattina- dico e indico il calendario appeso al muro davanti alla mia scrivania. 

-molto bene, allora dobbiamo fare delle modifiche su un articolo- 

-vuoi che me ne occupi io e tu guardi le felpe?- 

-no, voglio occuparmene io, intanto non ci metto molto- 

Entrambe ci mettiamo al lavoro, lei finisce molto prima di me, conclude il giornalino e lo mette in ordine per la stampa. Poi lavoriamo insieme sulle felpe e concludiamo anche queste, sono praticamente pronte per la produzione. Propongo a lei di iniziare la stilizzazione digitale delle magliette, ma mia sorella interrompe il tutto e decide per tutte e tre di andare a mangiare fuori. Decidiamo di andare a mangiare ad un ristorante che Gigi conosce molto bene. Mi lasciano una decina di minuti per cambiarmi, visto che avevo una tuta sgualcita per lavorare in tutta comodità. Quindi mi accompagnano fino a casa, io salgo e cerco un qualcosa di veloce e pulito da indossare, opto alla fine per un tubino con in abbinata dei tacchi bassi, slego la crocchia che mi ero fatta e mi pettino delicatamente i capelli. Prendo la mia solita borsetta e scendo in fretta le scale. Le raggiungo in macchina, loro hanno la musica alta  che si sente dagli ultimi gradini della casa. Gigi, conoscendo solamente lei il ristorante in cui vuole andare, guida lei e ci porta verso la periferia di Londra. Parcheggia all'ombra, visto che stranamente è una giornata soleggiata, usciamo tutte e il ristorante si chiama The Ledbury. L'ho avevo già sentito e soprattutto Harry mi aveva quasi obbligato a portarmi. 

-se Harry scopre che sono stata qui potrebbe rimandarmi in Italia- dico ridendo mentre chiudo gentilmente la portiera. 

-voleva portarti qui? non l'avrei mai detto riguardo i gusti di Harry- dice Claire convinta. Gigi ridacchia con sarcasmo, alcune convinzioni di mia sorella fanno ridere anche me.

-comunque, non è un posto in cui vengo spesso, ma è molto elegante e raffinato-

Ed effettivamente la descrizione di Gigi è molto attinente a quello che mi ritrovo davanti. E' uno di quei ristoranti dai lampadari d'oro, camerieri cortesi e gente raffinata, tanto che mi sento fuori posto con il mio tubino dal colore acceso. Alla fine dopo un primo impatto tentennante, appena un cameriere ci accoglie tranquillamente, senza commenti, trovo questo posto magnifico e incomincio a sentirmi a mio agio. Ci portano ad un tavolo vicino alla finestra e al cortile posteriore dove si può fumare, solamente lì. Mia sorella, come sempre, cerca di attaccare bottone. 

-allora, come procede con il brand?- 

-molto bene devo dire, sarà qualcosa di speciale!- dichiaro convinta, mentre Gigi aggiunge: -zayn e io siamo emozionati ed è un vero piacere lavorare con Olivia, è davvero una gran lavoratrice e insieme formiamo una gran coppia al lavoro- io la ringrazio sincera. Gigi è davvero dolce e insieme formiamo una coppia di gran lavoratrici. 

I piatti arrivano, interrompendo i nostri discorsi che ormai scorrevano fluidi. Le porzioni erano davvero ridotte, ma di qualità. Anche se alcune salse hanno traumatizzato la mia bocca per tutto il pomeriggio mentre continuavo a lavorare sulle magliette.  

la vita è sorpresa// Harry Styles finitaWhere stories live. Discover now