3. Non ci posso credere!

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15 luglio, ore 18:57, alle 19:30 dovevo essere a casa di Alexa per la cena e non ero ancora pronta. Dovevo ancora truccarmi e sistemarmi i capelli, e di solito a farlo ci metto un'ora.

Mi truccai in modo semplice, molto naturale, e ai capelli decisi di fare la mezzacoda.

Arrivai a casa di Alexa e lei mi venne ad aprire.

«Ciao Ari, vieni entra.» disse abbracciandomi, io ricambiai.

Quando entrai vidi Jai che stava parlando con altri due ragazzi, probabilmente erano i suoi fratelli, anzi ne ero sicura, gli assomigliavano molto, uno era praticamente uguale a lui, forse erano gemelli. Quando Jai si accorse di me mi sorrise, io iniziai ad arrossire.

«Buonasera Ariana, benvenuta.»

«Buonasera signor Luria, spero di non essere un disturbo.»

«Certo che no, farai un po' di compagnia a mia figlia.»

Mi strinse la mano e subito mi raggiunse la madre di Alexa.

«Ariana cara, come stai? Tutto bene?»

«Si signora Luria, tutto bene, lei come sta?»

«Oh, quante volte ti ho detto di darmi del tu? Dandomi del lei mi fai sentire vecchia.» disse ridendo.

La madre di Alexa era come una seconda madre per me, era sempre molto dolce e gentile, e per qualsiasi cosa avessi bisogno potevo chiedere a lei, dato che mia madre abita a Boca Raton, in Florida, dove sono nata, e fa compagnia, accudisce mio nonno, che è malato.

«Ok, allora, come stai?» riformulai la domanda.

«Bene grazie» disse, poi sussurrandomi nell'orecchio «hai visto che bei ragazzi? Sei cosi carina per qualcuno di loro?»

Non aspettò risposta che corse in cucina con un'altra donna, probabilmente la madre di Jai.

Quando ebbi salutato tutti i membri della famiglia Luria andai a salutare Jai.

«Ciao Ari, non sapevo che venissi anche tu.»

«Ciao Jai, mi ha inviata Alexa, piú che altro mi ha costretta a venire.» dissi.

Lui sorrise, era cosi perfetto, e continuammo a parlare, ma le nostre chiacchiere furono interrotte da suo fratello, da suo fratello gemello.

«Ehi Jai, che fai non presenti questa bella ragazza al tuo caro gemello?» disse il ragazzo ridendo.

Avevo pensato bene, erano gemelli.

«Com'è che compari sempre dal nulla e ti impicci degli affari miei?» replicò Jai.

«Volevo solo sapere il nome di questa bellezza.» rispose, prendendomi la mano e baciandomela.

«Io sono Ariana, piacere.» gli dissi.

«Io sono Luke, e il piacere è tutto mio.»

«E io sono Jai e stavo parlando con Ariana, quindi Luke se non ti dispiace potresti anche andartene.» disse lanciando un'occhiataccia al gemello.

Intervenne Alexa a salvare la situazione.

«Se volete parlare in pace andate pure su in camera mia, tu Ari sai dov'è.»

«Ottima idea.» disse Jai.

«Si, va bene, vieni Jai.» dissi, conducendolo in camera di Alexa.

Appena entrati lui chiuse la porta a chiave.

«Cosi nessuno ci potrá disturbare.» disse, mentre io mi misi a sedere sul letto, e lui fece lo stesso.

«Allora cosa dovevi dirmi?» sorrisi.

«Ti volevo dire una cosa riguardo a ieri sera.»

«Dimmi tutto, ti ascolto.»

«No, forse è meglio di no.»

«E dai, dimmelo.»

«È che non è facile spiegarlo a parole.»

«Spiegamelo in qualche altro modo allora, ma dimmelo.»

Appena pronunciai l'ultima parola lui mi baciò, le sue morbide labbra sulle mie. Sentii un brivido percorrermi dentro. Quando il baciò finì io rimasi in silenzio, stavo urlando di felicità dentro di me ma dalla bocca non uscì nessun suono, ma ci pensò Jai a rompere il silenzio.

«Ora penserai che sono uno stupido incoerente, perchè ieri ti ho detto che non mi piaci e ora ti bacio.»

«Non penso che tu sia uno stupido incoerente, penso di essere una stupida.»

«Una stupida tu? Perchè?»

«Perchè ieri ti ho mentito dicendoti che non mi piaci, e adesso che ti ho detto che sono una bugiarda cambierai subito idea su di me.»

«Allora anche io sono un bugiardo, perchè anche io ieri ti ho mentito.»

«È vero.»

Ci fu qualche attimo di silenzio e poi

«Io sono un bugiardo, tu sei una bugiarda, ti va di essere bugiardi insieme?» disse, facendo un piccolo sorriso.

Io sorrisi e annuii, e un'altra volta le sue labbra si posarono sulle mie, fu una sensazione bellissima, mi sentivo al paradiso, come se il paradiso fosse sceso in terra, e Jai era il mio angelo.

Tutto era perfetto, fino a quando sentimmo delle urla provenire dal piano di sotto, qualcuno che ci chiamava.

«Forse è meglio se adesso andiamo.» dissi.

«Si, anche secondo me.»

«Aspetta, prima però una domanda.»

«Su, spara.»

«Adesso posso considerarmi la tua ragazza?»

«Si, credo proprio di si, se vuoi possiamo dirlo anche agli altri giú, cosi anche loro potranno considerarti la mia ragazza, la mia perfetta ragazza.»

«Teniamolo per noi per adesso, non diciamolo a nessuno, lo sapremo solo io e te, sará il nostro piccolo segreto, che ne dici?»

«Ci sto Grande.» disse, si alzò e aprì la porta per andare giú in sala da pranzo.

«Ah, un'altra cosa.» dissi.

«Cosa?»

«Non chiamarmi Grande, mi ricordi quando il mio manager mi sgrida perchè faccio tardi.»

Scoppiammo entrambi in una fragorosa risata e poi raggiungemmo gli altri in sala da pranzo.

Love me like you do {ag+jb}Where stories live. Discover now