23. Risolviamo la questione

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Mi prende per un braccio e mi trascina a forza nel suo ufficio, nonostante io cerchi con tutte le mie forse di dimenarmi.
Una volta dentro, chiude la porta e mi fa sedere su una sedia, e lui si va a sedere sulla sedia difronte alla mia.

«Okay Grande, ora mi dici nome e cognome del motivo per cui sei arrivata in ritardo.» mi incoraggia Scooter, con un tono di voce forse un po' troppo alto.
«Scooter, non..»
«Ariana, DIMMI-QUEL-NOME.»
«Si tratta di Jai Brooks, ora me ne posso andare?» dico speranzosa con un sorriso falso stampato in faccia.
«Assolutamente no, dobbiamo trovare questo Jai Brooks, ora.»
«Ma cos..? No-non gli farai del male, vero?»
«No, dovete solo parlare e mettere in chiaro qualsiasi cosa ci sia tra di voi, così poi potrai registrare.»
«No, io non ci parlo con quello stronzo lì.» dico alzandomi in piedi.
«Grande, cosa sono queste parole?!» dice facendo lo stesso.
«È solo la verità: è stato uno stronzo e non merita la mia attenzione.»
«Allora perché continui a pensare a lui?» urla.

Alle sue parole mi zittisco.
Mi zittisco e mi rimetto a sedere sulla sedia dove stavo fino a qualche istante prima.
Ha ragione.
È stato uno stronzo e tutto, ma io continuo a pensare a lui.
Forse perché provo ancora qualcosa per lui.
Forse perché mi piace ancora.
Forse perché lo amo ancora.

«Visto?! Lo sapevo io che c'era qualcosa! Adesso lo chiami e gli dici di venire qui e parlate, va bene?» dice Scooter, riportandomi alla realtà.
«Ma io non..non gli voglio parlare, non ce la faccio.»
«Vuoi che lo chiami io?»
«Oh, no, grazie lo stesso.» dico, e sorrido.
Sorride pure lui, apprensivo, ed esce dall'ufficio, lasciandomici sola.

Prendo il cellulare dalla borsa e inizio a scorrere nella rubrica, fino ad arrivare al suo contatto: "Jai Brooks".
Provo varie volte a cliccare sul tasto della chiamata, ma ogni volta mi fermo, ad un millimetro dallo schermo del cellulare.
Provo e riprovo, ma non ci riesco.
Non ce la faccio.
Devo prendere il coraggio.
Un respiro profondo, due, e lo chiamo.

Il telefono squilla quattro o cinque volte, fino a quando lui non risponde.
«Pronto?» dice con la voce ancora impastata dal sonno.
Forse l'ho svegliato.
«J-jai, ti ho svegliato?»
«Oh, Ariana; no, tranquilla, devi dirmi qualcosa?»
«Beh, io..»
E se non glielo dicessi? Poi avrei Scooter contro e non risolverei nulla con lui, ma io non ce la faccio.
«Io..»
«Tu..cosa?»
«Io..»
Prendo un altro respiro profondo.
«Io..ti volevo chiedere una cosa, ti volevo chiedere se potresti venire nello studio di registrazione; ho..ho bisogno di parlarti.»
«Si, va bene, dammi un quarto d'ora e sono lì, ma di cosa mi devi parlare?»
«P-preferirei parlartene di persona.»
Detto questo riattacco, senza aggiungere altro.
Se è stato così difficile parlargli al telefono, quanto lo sarà parlargli faccia a faccia?

--

Il quarto d'ora passa velocemente ed eccolo che fa il suo ingresso dalla porta.
Solo a vederlo mi tremano le gambe.
Ah, ma chi me l'ha fatto fare?
Ah giusto, Scooter..

Quest'ultimo nota il mio nervosismo e si avvicina per primo a Jai.
«Jai Brooks, che piacere fare la tua conoscenza! Sono Scooter Braun, il manager di Ariana.»
«Il piacere è mio, ma..cosa ci faccio qui esattamente?»
«Esattamente hai detto? Beh, non c'è niente di esatto. L'unica cosa che devi fare è chiarire con Ariana, qualsiasi cosa che possa distrarla dal lavoro, TUTTO.»
Finisce di parlare e gli da una pacca sulla spalla, per poi uscire e lasciarci soli.

«Okay, io non ho ancora capito cosa ci faccio qui.»
«Vuole risolvere qualsiasi questione che mi distragga dal lavoro, tutto a causa del fatto che stamattina sono arrivata leggermente in ritardo.»
«E questo leggermente in ritardo a quanto corrisponde?»
«Beh..un'ora.»
Ride. Quanto mi era mancata la sua risata.
Ma resta il fatto che mi ha tradito e mi ha fatto del male.

«E il perché di questo ritardo? Si può sapere?»
«Ho dormito tardi e di conseguenza mi sono svegliata tardi.»
«Oh, e perché hai dormito tardi?»
«Ma cos'è questo, un interrogatorio?» sbotto ad un tratto.
«No, stai calma, volevo solo..lascia stare.»
«Dovresti risolvere la questione, e non farmi domande inutili.»
«E come la risolvo io la questione, scusa?»
«Mi chiedi perdono e finisce lì.»
«Nah, non penso che lui intendesse questo.»
«E cosa intendeva allora, geniaccio?»
«Questo.»
Mi prende per i fianchi facendomi avvicinare a sé e mi bacia.

Un bacio.
Un bacio vero, sincero.
Dopo tutto quello che è successo non me lo sarei mai immaginata.
Invece eccolo.
Eccomi qui.
Forse mi mancava davvero.
Forse mi piace ancora.
Forse lo AMO ancora.

FINE.

                            ******
Saaaaaaalvee.
Dopo secoli ho aggiornato di nuovo, e ho postato l'ultimo capitolo.
Esatto, l'ultimo.
Vorrei ringraziarvi tutti, ma qui non ci starebbe tutto, quindi più tardi posterò un capitolo apposta per i ringraziamenti.
Spero che questa storia vi sia piaciuta, ora non mi resta che finire anche le altre.
Un bacio, vi voglio bene.

Love me like you do {ag+jb}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora