CAPITOLO 35

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"Canto del mare, né soave, né impetuoso, vienimi in soccorso. Annienta i miei incubi e disperdi i mali che governano il mio abisso".
-J.Kai.

⚜JACE⚜

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JACE

-Che hai?-

Accesi il mozzicone della sigaretta, spostando lo sguardo su Nicholas, non completamente invogliato a rispondere.
Il linguaggio del mio corpo distaccato, le ginocchia indirizzate verso il bancone del bar.
Un segno visibile per far intendere la poca voglia che avevo di discutere, di scavare ciò che mi tormentava.
-Nulla- feci spallucce, rilasciando una nuvola di fumo nell'aria.
-Fammi indovinare... È quella tipa che vive vicino a te? Cos'ha combinato stavolta?-
Nicholas sorrise, leggermente divertito. Le mani infossate nelle tasche laterali, mentre rilassato, osservava i dintorni del locale.
-È un fenomeno questa ragazza...-
Continuò a parlare, riempiendo il vuoto delle mie parole.
-Facendo conto a tutto quello che ti è capitato fin'ora, in qualche modo sembra sempre esserne la protagonista, mi chiedo perché si compiace nel renderti sofferente...-

Valutai le sue parole in silenzio, dovendo in parte dargli ragione, dal momento che lei sapeva lasciarmi frustrato, mancante. Bisognoso di altro, di qualcosa che andava oltre.
Non riuscivo a capire cosa frullasse nella sua testa, né perché un momento pareva cercarmi con ardore, mentre altre, evitarmi come la peste.
-Lei sa della sua amnesia? Sa di te?-
Scossi il capo, consumando la sigaretta lentamente.
Il chiacchierio della gente aleggiava nella stanza, insieme alla musica di sottofondo. Non c'era gente che ballava quella sera, ma stanchi, stavano ai tavoli a bere o fumare.
-E perché non glielo dici? O meglio, cosa ti fa pensare che ne sia ignara?-

Scossi di nuovo il capo.

-I suoi genitori sono molto protettivi, se davvero si ricordasse qualcosa, suo padre lo avrebbe già detto al mio. E anche se non fosse, Beatrice è come un libro aperto, difficilmente terrebbe un segreto come questo per sé...-risposi spossato.
Nicholas storse la bocca, mantenendo però l'espressione divertita.
-Non esserne troppo sicuro. Potrebbe anche darsi che si è ricordata qualcosa, ma non vuole renderti partecipe-
Spensi la sigaretta nel posacenere, voltandomi verso di lui.
-Perché no...?-
Nicholas si alzò dalla sedia, mettendo una mano sulla mia spalla.
-Fidati, se dovessi venir a conoscenza che un mio parente ha preso parte nella demolizione della tua famiglia, anch'io esiterei a dirtelo. Peggio, se come Beatrice, vi sono anche questioni di cuore-
Mi diede una pacca sulla spalla allontanandosi verso l'esterno.

Sospirai di nuovo, inabissando le dita tra i miei capelli.
Avevo troppe cose a cui pensare, che stare a perder tempo a dare spazio alle emozioni, alle cose che provavo. Un lato di me che odiavo mettere a nudo, o far immergere in superficie. Eppure, eccomi, all'interno di un pub a contorcermi il cranio, nella fasulla speranza di poter capire che cosa volesse Beatrice da me. E che cosa volevo ottenere io da lei.

BE HONEST (In Revisione)Where stories live. Discover now