BE HONEST (In Revisione)

CAPITOLO 28

"Oh rimuovi il mio cruccio, prima che esso diventi il letto su cui poggio il capo".

-J.Kai-

-Pensi che ritornerà?-
Le voci si erano sparse ovunque, e tutti ormai sapevano dell'assenza di Jace.
Dopotutto, un personaggio come lui non poteva passare inosservato. Molti ragazzi si erano persino dati alla pazza gioia, brindando alla sua scomparsa. Felici di poter rimorchiare le ragazze per cui avevano da sempre avuto una cotta. E stavolta, senza avere Jace tra i piedi. Pertanto, non che Jace fosse un essere dalla bellezza inverosimile, anzi, di ragazzi appariscenti come lui, gli potevi trovare in diverse parti del mondo. Il vero enigma invece stava nell'aura che trasmetteva. L'aria che spostava quando si muoveva in una stanza. Qualcosa di lui che attirava anche la gente più distratta.
-Non né ho idea...-
Scossi il capo, volgendo l'attenzione verso il volto preoccupato di Cinthya. Ultimamente anche lei appariva ansiosa, e non capivo se fosse preoccupata per me o se nascondesse qualcosa a mia insaputa.
Oggi eravamo andate all'università anche se non era obbligatorio, e pur di evitare di uscire con quel Damien, avevo convinto Cinthya a venire in biblioteca con me. Ed eravamo rimaste a studiare li per un po', fino a mezzogiorno.

In quanto alla domanda di Cinthya...
Ero convinta che Jace sarebbe tornato, e non perché avessi delle mie certezze proprie, ma per le cose che mi aveva raccontato Demerya.
Mi strinsi nel mio giubbotto rosso, affondando il viso nella sciarpa nera. Scossa leggermente dal freddo dell'inverno.
Volevo solo tornare a casa e nascondermi sotto le coperte. Entrare in un sottospecie di letargo senza dover pensare a nulla.
-E che mi dici di quel Damien che stai evitando? È un amico di Jace?-
Cinthya si sfregò le mani, camminando a pari passo con me. Le guance rosse per il freddo e le nuvole di vapore dalla sua bocca.
-Non ne ho la più pallida idea... Dice di esserlo ma non so se fidarmi-risposi, scettica. Lo avevo osservato a lungo mentre mi parlava. E poteva anche essere un vecchio amico d'infanzia ma il mio sesto senso gridava di stare in allerta.
-Prova a dargli una chance! Potrebbe essere una bella persona!- esclamò lei, cercando di sollevarmi l'umore tetro.
-Mmm...- Feci una smorfia, incerta. Ancora insicura sull'idea di conoscerlo.
-Ci penserò... Mentre tu? Come va con Xavier?-
Avevano cominciato a frequentarsi i due, e Cinthya non faceva altro che parlare di lui non appena poteva. E vederla felice ultimamente, in qualche modo, mi donava una certa consolazione all'animo.
-Oh! Noi benissimo! È fantastico!-
Cominciò a gesticolare, mettendo enfasi nelle sue parole. Il viso sereno e gli occhi brillanti.
Ne era sicuramente innamorata. Lo stesso sguardo di ammirazione che serbavo nei confronti di lui.
-Ah! Adesso ricordo! Ho chiesto a Xavier di fare qualche ricerca sul conto di Jace...!-
Mi allarmai, fissando i suoi occhi scuri. La nota di eccitazione nella voce.
-Non è morto! Ha detto che lo hanno avvistato in più luoghi recentemente...-
La interruppi portandomi una mano alla faccia. L'espressione esasperata.
-Certo che non è morto... Perché dovrebbe esserlo??-
La cosa mi fece quasi irritare, ma cercai di sopprimerla al meglio per non renderla nervosa.
-Eh! Non so si sa mai! Tra queste gang di strada e la criminalità...-
-Smettila!-
Non riuscii a fermarmi in tempo, tradendo orrore nella voce. Arrabbiata. Tanto da stupirla.
-Ma...Che hai?!-
Cinthya mi guardò stralunata. La bocca lievemente aperta per la reazione inaspettata.
Scossi il capo, portandomi una mano tra i capelli frustrata. Vittima del senso di colpa. Martha Eyre era stata uccisa per mano della mia famiglia e ora... Solo il pensiero di saper Jace morto mi recava un dolore indescrivibile. Non volevo nemmeno immaginarlo.