Prologo

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Mi chiamo Oralee Amiable Berry.

Il mio nome significa luce, qualcosa di concreto ma che va al di là del tangibile, immenso e luminoso, qualcosa di perfetto, di eccezionale, invidiabile da tutti e così prezioso.

O, come tutti preferiscono riassumere, Golden.

Non io, insomma.

Ho ventitré anni ma me ne sento quaranta, un po' di tempo fa all'incirca duecentodue. Mi piace dipingere, osservare le sculture dell'Ottocento, leggere poesie, ascoltare la musica e mangiare schifezze. Un po' di tempo fa non avrei mai saputo descrivere me stessa, probabilmente mi sarei fermata al «mi chiamo Oralee Amiable Berry» e poi non avrei saputo come continuare. Ho perso di vista me stessa, in realtà l'ho messa da parte in un cofanetto che è stato sommerso da un mare di infinite e troppe cose per poterlo ritrovare. Poi l'acqua si è ritirata, mi sono procurata un cestino e, finalmente, tra brutti fogli su cui ho scritto la storia più orrenda e le varie cartacce che non mi sono mai servite, l'ho ritrovato.

Ad Oralee è sempre piaciuta la vita ma non le sono mai piaciuti gli imprevisti che si incontrano lungo la strada. Però bisogna adattarsi, stare al gioco se si vuole arrivare al traguardo. Non ho mai voluto vincere, alcuni dicono che l'importante sia partecipare, no? L'ho sempre sentito dire e ho sempre pensato che questa frase la utilizzassero gli sconfitti, i vinti, quelli che si arrendono accettando la realtà in cui vivono. Io la mia realtà la sto accettando, pian piano sto riuscendo a superare quel piccolo imprevisto che quelli come Matthew e Mitchell chiamano depressione. Sto ricominciando da me stessa perché ne ho bisogno, voglio darmi tempo e le giuste attenzioni. Un po' perché me lo merito, sono stata troppo a lungo priva di forze e senza alcuna prospettiva. Un po' perché una volta l'ho promesso a qualcuno, una persona che mi è entrata così dentro l'anima da diventarne quasi parte.

Questa persona ora sta leggendo non solo come la nostra storia è nata ma anche di tutte le volte che è inciampata, di tutto quello che ho provato a nascondere e di cui ho provato a liberarmi trascrivendolo su un pezzo di carta.

Quindi, amore mio, sappi che questa è per te.

Golden 𝟚 Where stories live. Discover now