Capitolo 13

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La classe subito esplose a ridere, dopo l'affermazione pronunciata dal preside. Lui era tutto pallido e preoccupato, e la frase pronunciata dalla giovane ragazza continuava a risuonargli nella testa.. "io quelli come te me li mangio a colazione". -Sei sordo per caso? non parli più?- disse Alessia, ridestando il povero professore dai suoi pensieri. -Si..tutto be..- -Bene, cos'hai deciso quindi per oggi microbetto?- -Beh, io spie..- -tu cosa??spieghi??- disse Alessia, incrociando i piedi sul banco. -sei libera di non seguire..- disse il professore. Alessia lo fissò un attimo il professore, tirò giù i piedi dal banco, e si alzò fissandolo. -Sentimi bene, cretino!- disse Alessia avvicinandosi pericolosamente al professore -qui stiamo sbagliando i toni, e dovresti saperlo! qui, se c'è qualcuno che da del TU qua dentro, siamo noi ragazze! a casa tua fai quel c***o che vuoi, ma qua ci dai del lei, ci siamo capiti scricciolo?- disse Alessia, sempre mantenendo la calma, ma dando al professore l'impressione di volerlo ammazzare.

-Si..ho capito..chiedo umilmente scu..- -sisi, baciami la scarpa!- disse Alessia, sollevando un piede e posandolo sulla cattedra, con la suola proprio davanti al professore.

In quel momento, un bidello entrò in classe, e vide la scena, ma quando fece per fuggire e per chiamare aiuto..-PRENDETELO!!- urlò.

Una ragazza di nome Giorgia, si alzò di scatto e corse fino alla porta, e posò la punta del piede proprio davanti al bidello, che cadde indietro, e lei subito posò la sua superga azzurra su di lui, senza schiacciarlo. -Senti piccoletto, prima la vigorsol non l'hai staccata del tutto, che ne dici se ora vieni dentro a finire il lavoro?- disse autoritaria. Afferrò il piccolo bidello, e chiuse la porta alle sue spalle. Il professore nel frattempo, stava leccando la suola delle scarpe ad Alessia, invocando il perdono più assoluto.

-Ehi, non fategli del male..lui non c'entra nulla e..- -Sta zitto e finisci il lavoro ahahah- disse abbassando il piede facendolo sdraiare sulla cattedra. -credo che non siano c***i che ti riguardano, scemo!- disse Giorgia, andandosi a sedere al suo banco. Così, iniziarono a giocare con la sua compagna di banco, iniziando a lanciarselo, ridendo, fregandosene se fosse caduto a terra. Intanto Alessia era sempre li che si "occupava" del professore, e, Leandra, nel frattempo, crollò sul banco, addormentandosi. -Ascolta- disse Alessia, rivolgendosi al professore -Abbiamo 3 ore da passare con te, quindi, ora mi siedo alla cattedra, mi tolgo le scarpe, e TU mi fai un massaggio, mentre io dormo. Le mie compagne di classe ti terranno d'occhio, perché da oggi tu non sei più un professore, ma sei un omino qualsiasi..quindi..a turno, 1 giorno a testa, sarai nostro fino alla fine dell'anno..- disse Alessia, e il professore, non potendo dire nulla, si limitò ad annuire.

Alessia, con totale naturalezza, si sedette sulla sedia dei professori, si sfilò calze e scarpe, e incrociò i piedi profumati, proprio davanti al professore. -Dai su, datti una mossa a cominciare, che ho ballato tutta la notte e mi fanno male!- -si, subito..- rispose il professore. Il tempo passava, e il bidello "stranamente" era ancora vivo, Giorgia e Letizia (la sua compagna di banco) non si erano ancora stancate di giocare con lui. Suonò la campanella, e Alessia si destò dal suo sonnellino, e, scavallando i piedi, notò che il professore era ancora li a massaggiare -bravo, ora TU vieni in mensa con noi..e ti darò a lei- disse Alessia, indicando una ragazza infondo alla classe. Alessia lo afferrò saldamente, e prima che il professore potesse dire "a", si ritrovò scaraventato a grande velocità verso quella ragazza infondo alla classe.

La ragazza lo afferrò saldamente al volo, mettendoselo nella tasca della tuta, mentre Alessia andava a svegliare Leandra per andare in mesa a pranzare. -Dai su pigrona, svegliati..- disse Alessia, e Leandra si svegliò, si rimise le scarpe e si alzò dal banco. Giorgia e Letizia si diressero in mensa insieme alle loro compagne, e Giorgia aveva ancora il "suo" bidello in mano, e camminava spedita. Arrivarono in mensa, li purtroppo (per gli omini) erano ancora classi miste, e quindi sia omini che ragazze di normali dimensioni, erano seduti allo stesso tavolo. Ognuno si sedette al proprio posto, e Alessia e Leandra (come al solito) vennero fatte sedere in 2 tavoli diversi, dato che ogni volta che si sedevano allo stesso tavolo, succedevano casini.

Alessia si sedette vicino ad una ragazzina delle medie (essendo che più della metà degli alunni erano in forma tascabile, era un istituto che comprendeva Medie e Superiori), che attendeva che la cameriera dell'asl le portasse il vassoio con il cibo, oggi il menù prevedeva pizza!!! La ragazza arrivò, e posò i vassoi sul tavolo, uno per la ragazzina, e uno per Alessia. -Uh che buffo- disse la ragazzina, alchè Alessia si girò e la fissò per qualche secondo -buffo cosa piccola?- -Quest'omino nel mio piatto, è così buffo ahahahah mi sta tagliando la pizza, che gentile..guarda ne hai uno anche tu..- disse, prima di tirargli una spintarella con l'indice, facendolo cadere sulla pizza. -ahahah che figo, mi aveva detto mia sorella che alla mensa delle superiori ti mettevano l'omino sul vassoio che ti aiutava a tagliare il cibo-. Lei, non appena l'omino finì di tagliare la pizza, lo afferrò e iniziò a rigirarselo tra le mani, tutta eccitata, cominciando anche a tastarlo sulla pancia e sul petto, facendogli uscire tutta l'aria dai polmoni, e anche gli occhi dalle orbite. -Non giocare con il cibo!- disse Alessia, mentre mangiava la sua pizza. -...cibo?- disse la ragazzina, stranita -si cibo, perché ti suona strano?- -ma io sto giocando con l'omino, mica con la pizza ahahah- -guarda!- disse Alessia, sorridendole.

Afferrò l'omino che era nel suo piatto, e lentamente lo portò alla bocca, infilandolo tra le labbra. La ragazzina seguiva la scena incantata, senza distogliere lo sguardo dalle labbra di Alessia, che nel frattempo si richiudevano, mentre l'omino urlava impaurito. La mascella della ragazza si serrò, e inizio a masticare il boccone. -ah..è buono?- chiese la ragazzina ad Alessia -cehrto..buonisshimo.." bofocchiò Alessia, masticando con gusto, per poi ingoiare tranquillamente. -Wow, non sapevo che si potessero anche mangiare..posso provare?- -certo che puoi, quell'omino è tuo..- disse Alessia sorridendole ancora. -aspetta piccolina, non..non credere a quello che ha detto quella ragazza..non è..una bella cosa..sai? io..io muoio se..se mi mangi- la ragazzina lo guardò, senza battere ciglio, e subito fece spallucce. -embè? lei mi ha detto che avete un buon sapore..e quindi, perché non potrei mangiarti? non voglio rinunciare ad una cosa che potrebbe piacermi..- disse, con aria disinvolta. -ti prego, ti supplico..- -e taci un pò!- disse Alessia severamente. -è una ragazzina della prima media, vuoi privarle il diritto di mangiare? non scherziamo..e poi, guarda quanto sei piccolo in confronto a lei, non ha certo bisogno del tuo inutile consenso..- disse Alessia, freddamente, senza nemmeno guardarlo e continuando a mangiare imperterrita.

La ragazzina sorrise, e senza dire altro, inserì per intero in bocca l'omino urlante, senza che ptesse assolutamente ribellarsi. -ahahahah che figo, urla ahahahah- disse, iniziando a masticare, assaporando ogni secondo a pieno, per poi deglutire il tutto. -allora, com'era?- chiese Alessia -era buonissimoooooooooo- disse la ragazzina felice, e Alessia, le sorrise di rimando.

La YoutuberWhere stories live. Discover now