Cap 24

5 0 0
                                    

<<Allison ho bisogno...>>
<<...respiro.>>
<<Allison.>>

Tutto ciò che dice mi arriva a tratti, mi sembra di morire, e forse l'idea del nulla non mi fa così schifo. Di colpo ho un flash di mia madre, lei non ha mai mollato, eppure il dolore che si portava dentro era centro volte il mio. E da quel dolore, è nato il mio bellissimo angelo. Lucy no, non può rimanere anche senza di me.

Mi concentro sulla voce di Juliet, e cerco di riprendere il controllo della mia vista e mi accorgo che siamo entrate nel suo studio e mi sta facendo sedere sul divanetto apposggiando la schiena. Metto le mani sulle gambe e provo a controllare il respiro, ma non sembro riuscirci.

<<Non...>> cerco di dirle ma lei mi precede:
<<Non respiri, lo so Allison. Non stai per morire...>> spiega, e sono sicura che abbia detto altro, ma faccio fatica a mantenere il controllo.
<<Co-cosa?>> le domando tra una tirata di respiro e l'altra.
<<Concentrati sulla mia voce. Lo senti quanto è bassa e calma?>> mi chiede mettendosi accovacciata davanti a me.

Annuisco e stringo gli occhi per cercare di rivolgere la mia attenzione solo verso di lei.

<<Bene. Devi tranquillizzarti anche tu. Quindi mi devi ascoltare ok?>> mi dice poggiando le sue mani sulle mie, solevandomele e prendendomele nelle sue. Le stringo. Mi danno conforto.

Annuisco di nuovo e una vertigine mi attraversa di nuovo. Stringo di più le mani.

<<Guardami. Respira, calmati. Dentro dal naso e fuori dalla bocca. Prenditi il tuo tempo. Qui ci siamo io e te, e l'unica cosa a cui tu devi pensare è il tuo respiro. Prima dentro e poi fuori. Stai con me Allison, guarda le mie narici come si allargano quando inalo aria, e come la mia bocca si socchiude quando la lascio andare. Va tutto bene Ally, respira.>> mi rassicura.

Mi concentro solo sulle sue parole, e dopo non so neanche quanto tempo, riesco a riprendere il controllo del mio corpo, piano piano la vista torna a fuoco e il cuore ritorna ai suoi batitti regolari.

<<Molto bene Ally, sei bravissima. Ora decidi tu, vuoi continuare a concentrarti solo sul respiro o preferisci visualizzare una posto o una persona che ti fanno sentire felice?>> mi chiede guardandomi sempre in faccia e respirando con me.

<<Respiro.>> le riesco a dire con un tono di voce accettabile.

<<L'altra opzione senti che ti stressa?>> mi chiede assicuradosi che io continui a respirare profondamente.

Annuisco freneticamente e una lacrima si schianta sulla mia guancia, influenzando anche il mio respiro.

<<No, hey, resta con me. Abbiamo deciso di concentrarci sul respiro, giusto?>> mi domanda ancora.

Annuisco di nuovo. Riprendo a respirare in maniera controllata.

<<Ok, mentre pensi a tutta quest'aria che ti rimepie i polmoni, facciamo due passi. >> dice e poi mi fa segno di alzarmi piano, e capisco subito il motivo non appena mi rendo conto di avere le forze di un bambino di appena un anno.

Ci facciamo lo studio avanti e indietro non so nemmeno per quante volte prima che io ritorni in me. Una volta raggiunto il mio solito stato, mi fa sedere su una delle due poltrone e lei si siede sull'altra.

<<Tutto bene?>> mi domanda sorridendo. 

E' preoccupata. Ne sono stupita, dopo come mi sono comportata.

<<Sì, tutto bene. Grazie mille.>> le rispondo.

E da lì con la sua solita delicatezza, passa ore ad ascoltarmi, energie nei vari tentativi di non farmi riavere altri attacchi di panico, perchè a quanto pare, è questo che ho avuto, e forze nel fare aanti e indietro per andarmi a recuperare altre scatole di cleanex.

More Than You KnowNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ