Capitolo 20

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Capitolo 20

Alla fine, ciò che conta non sono gli anni della tua vita,

ma la vita che metti in quegli anni.

-Abraham Lincoln

La prima metà del 2018 era passata così velocemente per Athena che quasi si sorprese quando arrivò l'estate. Aveva passato settimane e settimane sui libri, quando non lo era andava dalla sua adorata classe elementare e se non era nemmeno da loro volava dire che era con Spencer. Era diventato un circolo vizioso e quando finalmente finì gli esami e salutò i bambini l'ultimo giorno di scuola quasi si sentì vuota. Ma contro ogni prognostico era sopravvissuta, c'era riuscita. Sapeva che aveva fatto una follia, ma era contenta di averla portata a termine. Era stata una sfida con se stessa e anche se non era arrivata al traguardo finale, sapeva di essere comunque a buon punto.

Quella felicità e senso di libertà però finì subito, dovendo volare la settima successiva all'accademia di Quantico per continuare il suo percorso con l'FBI. L'unico lato positivo di quella tortura estiva era quello di poter essere finalmente nella stessa città di Reid.

Penelope Garcia, neanche a dirsi, aveva accolto la notizia con grande felicità. Ogni mattina passava, casualmente, dall'accademia con le scuse meno plausibili per controllare la ragazza. Spencer, invece, si teneva lontano dall'accademia il più possibile. Sapeva che Athena aveva bisogno di farcela da sola e di affrontare gli allenamenti intensivi senza occhi puntati addosso. Inoltre temeva di essere chiamato a insegnare nella sua classe, il che lo terrorizzava a dir poco. Sapeva ovviamente essere professionale, ma allo stesso tempo sapeva che la sua oggettività non sarebbe mai stata al massimo. Più volte era stato tentato di aiutarla a studiare, ma lei testarda come sempre, aveva rifiutato.

Athena ed Helen erano finite ad abitare insieme a Beth e mai scelta fu più esplosiva. Beth si era praticamente venduta anche l'anima pur di convincere le ragazze a trasferirsi da lei, dopo aver saputo che cercavano un appartamento nei paraggi. Helen e Beth erano andate d'accordo sin dal primo momento che si erano incontrate, durante una cena tra amici in onore della fine del primo anno accademico.

Athena era stata molto decisa a non trasferirsi da Spencer, quasi categorica. Non erano assolutamente pronti ad un passo del genere. Finché era una questione di un paio di giorni potevano sopravvivere, ma un'intera estate era follia pura. Reid in particolare aveva ancora bisogno dei suoi spazi, e anche se aveva proposto alla ragazza di trasferirsi da lui, Athena sapeva che non era la mossa giusta da fare.

Così aveva preso vita il trio dell'appartamento 3b, con dinamiche al di fuori di ogni equilibrio e un'organizzazione al limite del legale.

Le tre ragazze non si erano mai date delle regole precise, però funzionavano a meraviglia. Il frigo era sempre pieno per ogni evenienza e il vino era sempre in fresco. Le credenze della cucina erano a rischio esplosione per la quantità di caffè e tea ma, inspiegabilmente, ogni volta arrivavano all'esaurimento totale in troppo poco tempo.

Il tasto più dolente era stata la sveglia di Athena ed Helen, che suonava ogni giorno alle cinque per allenarsi. Dire che le due fossero traumatizzate, era un eufemismo.

Le prime due settimane Beth aveva provato ad unirsi a loro con la scusa di rimettersi in forma, ma allo scoccare della terza ogni buon proposito era andato in fumo.

«Non fatemi alzare!» le aveva intimorite una volta che l'avevano svegliata alle 5.03 del mattino. Lo sguardo omicida aveva fatto trasalire le due ragazze, così avevano imparato ad essere più delicate di un piuma mentre si preparavano.

Una mattina di inizio luglio, Spencer si era unito alla fidanzata per la sua corsa mattutina. La sera prima era rimasta a dormire da lui, così il ragazzo aveva colto l'occasione. Odiava allenarsi, si poteva dire che fosse totalmente negato per l'attività fisica, ma voleva sostenere la fidanzata.

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