«E poi?»

«E poi ... ah! Ecco!» prese il lenzuolo che aveva sulle spalle e lo avvolse intorno alle loro mani ancora unite «Ok. Così diciamo che siamo sposati, perché ci siamo dati la mano»

«Ma noi ci diamo sempre la mano» ridacchiò Taehyung «Non dovrebbe essere un po' diverso?»

«Non lo so. Nelle favole si danno un bacio alla fine della storia» rifletté.

«Ma non è la fine della storia» puntualizzò Taehyung «Abbiamo appena cominciato. Hai ucciso il drago e ora dobbiamo uccidere gli altri mostri insieme. Oppure vuoi smettere di giocare?»

Jungkook scosse la testa «No, no! Continuiamo!»

«Allora ci diamo un bacio alla fine, quando abbiamo ucciso tutti i mostri» decise Taehyung. «Va bene?»

«Uh! Ok!» strinse con decisione la mano di Taehyung sotto il lenzuolo e poi lo tolse. «Prendi la spada Tae-Tae











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Oggi










Taehyung sentiva il rumore del mare contro il bagnasciuga. Non ci prestò molta attenzione, il rumore non faceva nemmeno di sottofondo, coperto dai suoi lunghi e bassi gemiti.

Le sue mani percorsero tutta la lunghezza massiccia delle braccia di Kookie, risalendo dai suoi bicipiti fino alle spalle, fino al collo, fino al suo viso concentrato e sudato. Il suo sguardo nero non si spostava da lui mentre la sua testa ondeggiava piano sotto il lento ondeggiare di Taehyung sopra di lui. Gli prese il viso tra le mani e congiunse la sua fronte a quella dell'altro «Kookie ...» gemette di nuovo e l'altro fece un lungo sospiro, chiudendo gli occhi.

I capelli di Taehyung andarono a confondersi con i suoi in una confusa matassa, ma lui sentiva solo il suo respiro sul viso, i suoi bassi sospiri vicino alle orecchie e il pulsare del suo cuore quasi a contatto con il suo.

L'oceano suonava ancora suonava, la notte era ancora buia e da qualche parte dietro la loro casa, Los Angeles continuava a vivere di mille colori ma a nessuno dei due interessava più. Qualcuno, tra le mille persone lì fuori era forse ancora interessato a loro, al piccolo grande scandalo che avevano fatto esplodere quando uno degli uomini più ricchi della Corea era finito a Los Angeles per sposare e vivere con uno degli attori più famosi al mondo, ma sinceramente adesso a chi importava?

Non a lui, quando le mani forti di Kookie lo sostenevano, lo tenevano per i fianchi e guidavano il suo bacino su e giù per unirli ancora e ancora e ancora, quel poco che la carne permetteva loro. Il sesso era diventato irrisorio a questo punto, quando avevano detto sì, da soli l'uno all'altro senza spettatori e senza feste.

Cosa c'era da festeggiare?

Erano già uniti nell'anima da così tanto tempo che un pezzo di carta e un anello non faceva nessuna differenza.

In quel momento, il suo tocco, il suo respiro, e il suo nome, era l'unico discrimine che aveva.

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Dal balcone l'aria arrivava fredda. Il mare batteva sulla spiaggia buia e Jungkook fece un messo sospiro.

«Che c'è?» si voltò e vide Taehyung meravigliosamente nudo nel letto, i capelli sfatti, le labbra turgide e i segni rossi dei suoi morsi sul petto e sulle spalle. A pancia in giù mostrava la bella immagine della sua schiena lisca e dei suoi glutei rotondi, nascosti giusto un poco dal lenzuolo bianco. Aveva messo una mano sul viso e lo guardava, con un sorriso leggero. «Ti sei già stancato? La notte e giovane»

«Io non mi sento giovane» si lasciò cadere sul letto e arrancò fino a poter baciare le fossette alla base della schiena di Taehyung. L'altro ridacchiò perché soffriva il solletico.

«Kookie, hai trent'anni non sessanta» disse con tono canzonatorio ma allo stesso tempo amorevole. Si girò un poco, per passargli una mano tra i capelli inumiditi dal sudore.

«Guardami, ho le rughe» si indicò gli angoli degli occhi dove vedeva dei piccoli segni «Ora che non sono più bello, mi lascerai»

«Ti ho sposato ieri, idiota» ridacchiò Taehyung.

«Eh, sai quanto durano i matrimoni al giorno d'oggi» scherzò lui in modo teatrale.

Taehyung gli diede un pizzicotto alla guancia. «E cosa devo dire io? Sono più vecchio di te. Non ho anche io le rughe?»

«Dove? Non le vedo» Jungkook sorrise «Sei sempre bello come il sole»

Taehyung arrossì delicatamente. Jungkook era grato tutti i giorni della sua vita che questo aspetto di Taehyung non era mai cambiato.

«Sei sempre così esagerato»

Jungkook si issò sul letto e lo prese tra le sue braccia, stendendosi, anche lui nudo, vicino a Taehyung.

«No, angelo. È la verità»

Era il suo angelo.

Il suo sole.

Il suo Taehyung.










FINE



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Alla prossima!

Fiamma

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