Prologo

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Prologo

Cinque anni fa




Taehyung osservò dall'oblò dell'aereo la città di Seul che diventava sempre più piccolo sotto di lui. Con le cuffie nelle orecchie, non riuscì a smettere di piangere silenziosamente, nascondendo il viso agli occhi degli altri passeggeri.

Mentre scappava, dove sperava lo aspettasse qualcosa di meglio, dove la vita forse sarebbe stata più facile, non riuscì a dimenticare l'immagine di un corpo pallido disteso sul letto di ospedale.

«Mi scusi signore. Sta bene?» gli chiese una donna, seduta vicino a lui.

Lui annuì, forzando un mezzo sorriso.

La donna non sembrò convinta ma Taehyung girò di nuovo la testa per guardare la città che stava promettendo di lasciare per molto tempo. In quella città non lasciava solo la sua infanzia.

Lasciava il suo cuore.

Lo sentiva staccarsi dalle arterie e delle vene del suo petto, rimanendo per sempre fermo su quel letto di ospedale, mentre il suo corpo stava lentamente morendo dissanguato dall'interno come un'emorragia invisibile.

Sarebbe passata, si disse.

La vita sarebbe andata avanti, si disse.

Eppure lui per primo non ci credeva. Quale vita poteva vivere, se lasciava chi amava indietro? Scappa, e salvati. Non hai bisogno del tuo cuore, se la tua mente è in pericolo. Stavi morendo davvero là giù dove il tuo cuore ti vuole. Stavi uccidendo chi ti era vicino.

Che gran ridere, idiota.

Non c'è nessuna vita vera lontano da qui.

Taehyung versò l'ennesima lacrima, sperando di avere torto.


++++




Jungkook si trascinò sul balcone dell'ospedale. L'aria calda dell'estate gli agitò il camice che gli avevano messo addosso. Gli avevano detto di non alzarsi, ma guardò in alto nel cielo, immaginando che le scie d'aero che vedeva forse appartenevano a quello che stava portando per sempre via Taehyung da lui.

No, prima o poi l'avrebbe rivisto.

Prima o poi l'avrebbe incontrato di nuovo, e quando il tempo sarebbe stato migliore, quando lui sarebbe stato migliore, l'avrebbe ripreso e legato a sé a costo di uccidere, rubare e dissacrare tutto ciò che la società che lo circondava riteneva inviolabile.

«Ecco mio figlio» sentì dire a suo padre, che avanzò sul balcone. «Credevo tu fossi forte e invece si un debole, come tua madre»

Jungkook si voltò a guardarlo. Il suo vecchio viso segnato dall'età nascondeva tutto ciò che aveva fatto.

Come se Jungkook non sapesse. Come se non fosse lì per questo.

È colpa tua. Pensò ma non parlò.

Buffo.

Suo padre lo riteneva debole, perché credeva che non fosse come lui: disposto a tutto pur di avere quello che voleva, quello che riteneva suo di diritto.

Jungkook era esattamente come suo padre.

Solamente, non avevano lo stesso desiderio in mente.

È colpa tua e io mi vendicherò.

Saprai quanto sono più forte di te.

Tu non sei mio padre.


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Oggi


Minniboiz:

OMG.

Raga.

Ommio dio!!!!

Mi hanno preso!!!

Lavoreremo insieme! –Minnie

Yoooooooohhhhhh

Grande principessa!

Ti hanno dato il lavoro?!

È stato difficile? – Hope

Ma che difficile.

Era perfetto per il ruolo.

E poi lui sa tutto su quel maledetto libro – zucchero.

Yoongi, spero tu faccia un lavoro decente

L'adattamento è importante.

Fammi sembrare fichissimo!!!

PEROOOOO

La cosa importate è che mi hanno detto

È che hanno confermato l'altro protagonista! – Minnie


O.O

Davvero?

Chi? – zucchero

KIM TAEHYUNG! – Minnie

WA

Quello che lavora ad Hollywood?!- Hope



Non mi sorprende.

L'autore del libro sembrava molto incline nei suoi confronti. – zucchero


Non ho ancora superato

Che Yoongi conosce il mio autore preferito

E non mi vuole dire il suo vero nome –Minnie


Senti fanboy, sarai il tuo personaggio preferito

Nel tuo libro preferito

Con il tuo attore preferito

Di che ti lamenti? –zucchero



Vi lascio tutti e due.

Per Kim cazzo Taehyung – Minnie



Lo avviserò di scappare – Hope

Mi dispiace per lui – zucchero




Non siete divertenti

Ma vedrete

Sarà la storia più bella di sempre!

– Minnie

DARKER//kookvWhere stories live. Discover now