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Capitolo 21

Di nessun altro





Nella vasca da bagno, Taehyung rifletteva nudo, tra le bollicine di schiuma. Si sentiva completamente drenato: accettare di arrendersi a Jungkook lo aveva lasciato spolpato, come una conchiglia senza più il mollusco all'interno.

Scivolò un altro poco contro la ceramica calda del fondo della vasca, per immergersi meglio e vide le sue ginocchia spuntare dall'acqua come due piccole colline rosa.

Qualcuno bussò alla porta. Jungkook entrò senza nemmeno che Taehyung gli desse il permesso e, a questo punto, non sarebbe servito. Jungkook conosceva ogni anfratto del suo corpo bene come i percorsi dei suoi pensieri, non c'era molto che poteva celargli, adesso.

Era strano, come si sentiva completamente esposto a Jungkook, senza mantenere niente per sé stesso e fidandosi cecamente che l'altro non lo ferisse per questo. Taehyung sapeva, comunque, che Jungkook non l'avrebbe mai ferito volontariamente.

L'altro entrò, con addosso un semplice pantalone e una t-shirt pulita, con un accappatoio in mano e dei vestiti per Taehyung, che si era disfatto del suo pigiama.

«Spero che questi vadano bene» disse, poggiandoli sul mobile. Taehyung annuì distrattamente, con i capelli che gli gocciolavano sulle spalle. Concentrato sui motivi geometrici delle fughe delle mattonelle, passò un dito sul muro, cercando di riacchiappare un po' i suoi pensieri e le sue emozioni.

«Come ti senti?» gli chiese Jungkook, sedendosi sul bordo della vasca, ignorando il fatto che l'acqua gli aveva già bagnato i pantaloni.

«Sinceramente? Esausto. Ma non solo fisicamente»

«Mmm» Jungkook annuì e fece scorrere il suo sguardo sul suo corpo immerso nella schiuma. Prese la spugna delicatamente e la immerse nell'acqua, impregnandola di sapone e cominciò a passarla delicatamente sulle spalle di Taehyung.

Lui gemette piano, per la sensazione dolce della carezza sulla sua pelle accaldata, e si protese un poco per lasciargli spazio. Jungkook sorrise e cominciò ad usare la spugna con più attenzione su di lui, sulle sue spalle, sulle braccia e le mani e la schiena che prontamente Taehyung scoprì. «Pensi di tornare a casa, Taehyung?»

«No» rispose lui, voltandosi. Il suono dell'acqua era pacato e dolce, mentre si muoveva lentamente. «Ci sarà da risistemare tutto ... e non voglio tornare lì così presto»

«Se vuoi posso occuparmene io» disse Jungkook, senza smettere di usare la spugna su di lui.

Taehyung alzò il viso per guardarlo meglio «Lo faresti?»

«Mmm. Ovviamente, non io di persona. Posso ingaggiare qualcuno che si occupi di risistemare il tuo appartamento per noi, se tu non vuoi farlo»

«Uh. Grazie. Non ... non ci voglio tornare» ci rifletté sopra «Posso chiederti solo una cosa?»

«Tutto quello che vuoi» Jungkook gli sorrise.

«Puoi far istallare lo stesso sistema di sicurezza che c'è qui a casa tua?»

Jungkook annuì, aspettandoselo «Non devi nemmeno chiederlo. Chiederò a Jin se conosce qualcuno che può lavorare per noi. Sul set che ti hanno detto, quando li hai chiamati?»

«Mi hanno detto di riprendermi presto. Forse il weekend mi farà bene. Non sarei stato capace di andare a lavoro oggi» spigò «Mi sento ancora come se qualcuno dovesse riprovare a buttare giù la porta per venire a prendermi» rabbrividì, ma le carezze di Jungkook placarono in fretta la sua paura.

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