«Sono stato io a forzargli la mano. Io l'ho costretto a fare quello che ha fatto, solo perché non volevo vedere la realtà» spiegò lui «Se lo avessi accettato prima, lui non avrebbe dovuto costringermi»

«Taehyung!» fu scosso di nuovo e ora le tre persone davanti a lui lo guardavano spaventate «Non è così!» ripeté Yoongi.

Taehyung scosse la testa e cominciò a raccontare cosa era successo. Parlò del loro incontro alla festa, di come Soowon era stato aggredito e di come Jungkook aveva ammesso di essere stato il colpevole e di come Taehyung lo avesse perdonato. Poi raccontò dell'efferazione, della sua paura e degli orecchi scomparsi che aveva trovato a casa. Quando parlò di Beomgyun e di come fosse stato lui insieme agli altri ragazzi di Jungkook ad entrargli in casa, Jimin si alzò in piedi, con la mano davanti alla bocca.

«O mio dio» disse il ragazzo, «è stato sempre con noi. Era la tua guardia del corpo» si mise la mano sul viso. Hoseok sembrava sul punto di vomitare ma Yoongi era quello più serio, più rigido.

«Soowon» disse il ragazzo con i capelli color menta «Ti faceva del male, non è vero?»

Taehyung singhiozzò «Non volevo avere altri problemi» si giustificò «Non volevo che mi facesse ancora più male e allora io ... io semplicemente gli dicevo di sì. Sempre»

«Oh Cristo» Hoseok abbassò la testa «Taehyung ...»

«Kookie mi voleva aiutare. Kookie voleva solo che Soowon andasse via»

«Ma non vedi? Si è sostituito a lui!» la presa di Yoongi divenne più disperata.

«NO!» Taehyung si divincolò «No, mai! Jungkook mi ama!» e ne era convinto «Non mi ha mai fatto male!»

«Lo ha fatto. Tae, lo ha fatto adesso!» puntualizzò Jimin «O mio dio, non ci posso credere che ti ho incoraggiato. Yoongi e Hoseok avevano ragione, Jungkook non è mai stato normale»

«Non ... non parlare male di lui» Taehyung rabbrividì «Non sai cosa ha passato»

«Non mi interessa!» disse Jimin, con gli occhi appannati «Guarda cosa ha fatto a te»

«Mi ha solo ... mi ha solo mentito»

«Solo mentito?!» Jimin strillò e Hoseok gli mise le mani sulle spalle «Minnie, sta calmo. Taehyung non è nella condizione mentale di mettersi a ragionare adesso. Non può capirti». Jimin cominciò a piangere ed andò ad accasciarsi sul divano, nascondendo le mani sul viso «Io gli ho anche detto di starlo a sentire e di accettarlo. Ho fatto il suo gioco» la sua voce era piena di disgusto.

Taehyung tornò a guardare fuori la finestra. «Jungkook voleva solo che stessi bene» disse «Sono io che non sono capace di far star bene lui»

«Non è importante» spiegò Yoongi «Tu sei importante»

Lui scosse la testa «Lo amo da quando avevo sedici anni, Yoongi» disse, con la voce piena di disperazione e l'altro fece un passo indietro, sorpreso «Non ho amato mai nessun'altro. L'ho visto cadere a pezzi e non sono mai stato capace di aiutarlo. E ora il mio Kookie si è ridotto così. Per colpa mia. Perché non ho fatto niente?» disse a sé stesso, ritornando a piangere, consapevole che gli altri lo stavano fissando «Perché non ho fatto niente per lui quando ne aveva bisogno? È colpa mia se è così. È colpa mia»

«Taehyung»

«È colpa mia che non l'ho amato abbastanza»




+++




«Ehi» Taehyung si illuminò quando lo vide. Jungkook aveva l'auto parcheggiata davanti alla sua scuola. «Che fai qui?» gli andò incontro e Jungkook non si fece nessun problema a raggiungerlo e baciarlo in bocca, ignorando che erano in pubblico e avevano fatto girare alcune teste.

DARKER//kookvWo Geschichten leben. Entdecke jetzt