amanti

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Eravamo appena usciti da quel locale, era spazioso, moderno, pieno di ragazzi più o meno della nostra età, cioè, il totale opposto del Jung's, e ancora pensavo a ciò che successe il giorno prima. Fu traumatico vedere Jeno in quelle condizioni, ma devo ammettere che non l'avevo mai sentito più vicino prima di quel momento, dunque avevo ancora impressa l'immagine delle nostre mani unite e delle nostre labbra a pochi centimetri di distanza.
La notte di quel giorno lo sognai, fu tutto perfetto.
Ci ritrovavamo soli al Jung's all'orario di chiusura, non c'era nessuno, niente clienti, nemmeno Chae. Non parlavamo, come sempre, ci scambiavam sguardi complici, come se solo noi due fossimo in grado di capirci. Nel sogno Jen era un angelo, il cuore mi batteva fortissimo. Mi ricordo inoltre che quando ci ritrovammo nello spogliatoio non esitai a fiondarmi sulle sue labbra, e lui non fu da meno. Ma ecco, appunto si trattava solo di un sogno, chissà se mai sarebbe successo nella realtà.

Ero perso nei miei pensieri, quindi non mi accorsi che dall'altra parte della strada il ragazzo che avevo sognato stava beatamente appoggiato al muro con gli occhi sul cellulare. Fu Hyuck a risvegliarmi indicandolo, e io indiscreto, iniziai a fissarlo, ad ammirarlo, mentre facevo dei piccoli passi nella sua direzione, volevo salutarlo.
Ero sul punto di attraversare la strada, stavo inoltre per richiamare il suo nome tanto per farmi notare, ma mi fermai. Jeno era in compagnia.

Un ragazzo poco più basso di lui l'aveva appena raggiunto, si stavano scambiando dei sorrisi sinceri, degli abbracci calorosi, insomma, erano felici di vedersi. Avevano un appuntamento? Si lo avevano, stavano camminando fianco a fianco, ed io, improvvisamente, sentii un nodo alla gola.

< Lo conosci Jaem? Intendo, quel ragazzo insieme al tuo ragazzo. > no che non lo conoscevo, Chenle. Sennò non mi sarei bloccato con lo sguardo fisso su quei due che pian piano stavano sparendo dalla mia vista.

< No... Non so chi sia. Non mi interessa, io voglio incontrare il mio ragazzo, cioè no che cazzo, Jeno, voglio incontrare lui. > guardai i due ragazzi che mi stavano affiancando per avere la loro conferma, tutti stavamo pensando la stessa cosa.

Di corsa attraversammo la strada arrivando al marciapiede in cui avevo avvistato Jen e il suo amico sospetto. Avevo tanta voglia di raggiungerli e di abbracciare forte Jeno davanti gli occhi di quel suo amico, non so perché ci tenessi tanto, era gelosia quella? Sinceramente, non l'avevo mai provata prima.
Li notai da lontano, stavano per svoltare, dunque inizai a correre lasciando indietro Chenle e Hyuck, mi dispiaceva, ma dovevo raggiungerlo ad ogni costo.
I due ragazzi avevano svoltato, e per un attimo andai in panico, ma per fortuna nel giro di pochi minuti riapparvero tra la folla, e rapidamente gli raggiunsi, avevo il tempo di riprendere fiato, chissà che avrebbero pensato se mi avessero visto così.

< Jen! > riuscì a chiamarlo, era a circa due metri da me, mi aveva sentito, ne ero sicuro.
Infatti si voltò per controllare chi lo stesse chiamando, e così, lo potei guardare negli occhi.

< Jaem? >  i suoi occhi si illuminarono come il suo volto appena mi vide, per non parlare poi del suo sorriso che contagiò pure il mio.
Gli corsi incontro e, senza badare al ragazzo accanto a lui, gli buttai le braccia al collo nascondo il viso contro il suo incavo, il suo era il calore più piacevole in assoluto.
Lui mi strinse i fianchi, era forte, su questo non ci pioveva, ma sentirlo sulla propria pelle aveva un valore inestimabile.

< Che ci fai qui? > chiese lui scostandosi di poco, ma rimanendo abbracciati.

< Sono in giro con amici, poi ti ho visto, e volevo salutarti. >

< Non riuscivi proprio a restare un giorno senza di me? >  sorrise, era divertito, io feci lo stesso. Avevi proprio ragione Jen, senza di te un giorno sarebbe stato troppo pesante.

< No, non riuscivo. Nemmeno tu vedo, ancora hai le mani sui miei fianchi, non credevo ti piacessero così tanto. >  lo stuzzicai un po', mi piaceva farlo, anche a  lui piaceva, era il nostro modo di conversare quello, solo nostro.

< Già, hanno una forma perfetta, come le tue labbra. >  scoppiammo entrambi a ridere. Se solo avesse saputo quanto amavano ogni suo complimento anche fatto con il semplice scopo di scherzare. Io non risposi, gli diedi un colpo sulla spalla allontandomi, forse ero arrossito e anche troppo.

< Ah comunque, questo è Ren, ci conosciamo da sempre. Ren lui è il mio amante. > "il tuo cosa? No scherzo, hai ragione, sono il tuo amante, solo tuo." Jeno mi aveva davvero presentato come "il suo amante" a quel ragazzo, capite perché lo amavo.

< Ciao, sì sono il suo amante, piacere Jaemin, ma puoi chiamarmi quando vuoi! > mi lasciai andare subito con quell'amico di Jeno, infondo era un suo amico, doveva avere di sicuro delle ottime qualità. Gli feci un occhiolino tanto per buttare tutto sull'ironia, e quel Ren la colse al volo, ero felice.

< Ciao "quando vuoi" sono Renjun, Ren per gli amici, "sta sera" per gli amanti di amici! >  lo amavo già, ci capivamo.
Alla fine scoppiammo tutti e tre a ridere. Ren era aperto e capii fin da subito che tra lui e Jeno non ci fosse nulla. Mi sentii sollevato, avevo ancora la possibilità di rendere Jeno mio, forse lo era già, dovevo solo scoprirlo, anzi, dovevamo scoprirlo insieme.

Restammo a parlare di noi, del più e del meno, di ciò che era successo al Jung's, finché non arrivarono Hyuck e Chenle. Uscimmo tutti insieme alla fine, ed io e Jen restammo sempre vicini, chissà che sarebbe successo più avanti.

&quot;𝙹𝚄𝙽𝙶'𝚂„ ︙% 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻 ♡ Where stories live. Discover now