festa #1

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Eravamo saliti sulla sua auto, era graziosa, né troppo grande né troppo piccola, purtroppo nonnmi intendevo di auto, ma la sua mi piaceva proprio. Tra noi due era calato, come si suol dire, un silenzio imbarazzante, ed io tenevo lo sguardo dritto davanti a me, con le labbra serrate e un leggero rossore posato sulle mie gote.
A malapena avevo osservato il suo outfit, non riuscivo proprio ad osservarlo.
Lui dopo poco decise di rompere il ghiaccio, infondo non potevamo rimanere in silenzio per tutto il viaggio, ancora mancava una mezz'oretta.

< vai a scuola? non mi pare di avertelo mai chiesto. > girai lo sguardo e lui fece lo stesso, così che per qualche secondo ci guardammo. Rabbrividì alla vista dei suoi occhi, si intonavano proprio all'atmosfera notturna.

< no non me l'hai chiesto. Non ci vado più, l'ho lasciata quest'anno > così calò nuovamente il silenzio, ed io presi il mio cellulare, andando su instagram, tra i seguiti di mark. Magari avrei trovato delle persone interessati che ci sarebbero state alla festa. Presi un nick a caso, "@tenlee_1001"
Avevo sentito parlare di lui, a scuola, quando ci andavo e quando lui ci andava, era tra i ragazzi più belli che c'erano. In quattro anni era davvero cambiato tanto, se prima non avevo il coraggio di parlargli, ora ne avevo proprio il timore.

< è davvero stupendo... Dai è irraggiungibile però > fu come un pensiero che mi scappò per sbaglio dalle labbra. Arrossì immediatamente e guardai Jeno in cerca di qualche reazione, anche solo per sentirmi meno in imbarazzo.

< mh? Chi? > non sembrava molto interessato, forse leggermente irritato? Jeno era geloso? Nah, impossibile.

< uno che ho trovato su instagram, anche i suoi amici sembrano davvero irraggiungibili però... Ti immagini vederli alla festa di Mark? No no che ansia.. > mi coprii il volto con le mani nascondendo un'espressione quasi disperata in volto.

< che carino, sei divertente. > erano parole dette con tanta tranquillità, sembrava talmente dolce in quel momento, peccato che non riuscivo a dirglielo.
< non dovresti considerarli dei scesi in terra, guardati un attimo allo specchio, potresti avere più autostima di chiunque altro. > era un complimento quello? Lo era davvero? Beh, io arrossii più di quanto non lo facessi già, e guardai il più grande sorridendo, per poi roteare gli occhi.

< non posso avere autostima sapendo che esisti. > mi blocchai. Magari l'aveva presa nel modo sbagliato. Abbassai lo sguardo con un sorrisetto timido sulle labbra.
< nel senso... Mi fai abbassare l'autositima, Jeno. Prendilo come complimento > udii una tenera risata da parte del maggiore, l'avrei potuta ascoltare per ore.

< va bene, lo prendo come complimento. > notai in lontananza la villa di mark, insomma lontananza, era a pochi metri. Arrivammo nel giardino e non appena Jeno parcheggiò, si girò di scatto nella mia direzione avvicinandosi pericolosamente al mio volto. Restai imponibile, nemmeno mi rendevo conto della situazione, ma poco importava.

< però ricordati che per me sei tu il più bello. > accennò un sorriso divertito ed uscì velocemente dall'auto, lasciandomi spiazzato, ancora seduto, fissando il vuoto davanti a me. Non sopportavo quando faceva così, mi sentivo anche troppo vulnerabile, lo odiavo.

Suonai al campanello della villetta del mio migliore amico, si sentiva tanto rumore anche da mezzo chilometro, immaginavo già che entrare in quella casa avrebbe messo a dura prova le mie orecchie, ma infondo poco mi importava.

Il portone si aprì, e non riuscii a credere ai miei occhi. Immediatamente la gola mi si seccò e sentii un nodo allo stomaco che quasi che mi fece cadere.
Era il ragazzo di cui avevo stalkerato il profilo tutto il pomeriggio, non che mi piacesse, ma la sua presenza mi faceva sentire alquanto a disagio, mi sentivo fuori posto e non all'altezza.

< ehi! Benvenuti! > ci regalò un grande sorriso e fece un passo avanti, puzzava di fumo e alcol, lo capii bene quando mi abbracciò, sì mi abbracciò come se fossi un suo grande amico di vecchia data, ma nemmeno conoscevo il suo nome. Mi irrigidii e udì Jeno tossire, quasi come per farsi notare. Il ragazzo poco più basso di me si staccò subito e lo guardò male, la situazione un po' mi fece ridere, ma non volevo darlo a vedere.

< ehi ragazzi, siete venuti insieme? > avevo subito riconosciuto quella voce, era Mark. Aveva appena preso per i fianchi il ragazzo "di instagram" per scollarlo e per farlo rientrare dentro. Barcollava mentre camminava, probabilmente non era l'unico.

< sì esatto > parlò Jeno e portò un braccio attorno le mie spalle, mi sentivo protetto e importante per un semplice gesto.
Mark sorrise annuendo lasciandoci entrare, mentre il braccio di Jeno era ancora sulla mia spalla, fosse per me ci sarebbe potuto restare anche tutta la serata.
Mi guardai attorno, la casa era proprio come me la ricordavo, con una grande sala appena si arriva, a due piani, un ampia cucina e due bagni per piano. Quella sera, inoltre, era piena di luci neon colorate, non avevo idea da dove provenissero, ma iniziavo a scaldarmi sempre di più, finalmente si iniziava.

< nana! > sentii qualcuno richiamare il mio nome e salutarmi addosso, anche lui aveva lo stesso odore del ragazzo di prima. Guardai meglio e riconobbi Donghyuck, mi era mancato tanto in quei giorni. Riconobbi anche che fosse brillo, per un pelo, gli mancava veramente poco per diventare ubriaco del tutto, perché mi stava abbracciando, di solito non mi tocca nemmeno per sbaglio.
Il braccio di Jeno sparì dalla mia spalla e lo vidi allontanarsi andando a salutare qualche suo amico più infondo.

< ehi, da quanto. > dovetti urlare, improvvisamente il volume della musica aumentò, tanto perché già non era esageratamente alto.

Restai un po' a parlare con Hyuck, ci raccontammo tante cose, anche se probabilmente non le avrebbe ricordate, ma non importava, avevo solo bisogno di sfogarmi un po'.
Mi offrì da bere, ovviamente accettai, e dopo due/tre drink, iniziammo a ballare, fortunatamente non eravamo soli.
Quella sera erano presenti una ventina di persone, li conoscevo più o meno tutti, ma parlai solo con i miei amici più stretti, non riuscivo proprio ad aprire un discorso con qualcuno che non conoscevo, soprattutto se era più grande di me.

Invece vedevo Jeno scherzare e ridere più o meno con tutti, soprattutto con quelli che conoscevo solo di vista, quindi avevamo davvero un giro di amici tanto vicino? Non ero mai stato più felice di essere amico di Mark prima di quel momento.

Dopo poco quest'ultimo richiamò la nostra attenzione, il volume della musica si abbassò, e lui inziò a parlare.
< okay, è ora di iniziare con i giochi che si fanno ad una festa. Se non siete fidanzati è ancora meglio. > concluse ridacchiando lanciando una strana occhiata a Donghyuck, loro due mi facevano ridere, erano proprio carini insieme.
Quindi era ora di giocare? Non capivo bene, ed ero assolutamente ansioso di ciò che sarebbe potuto accadere.

&quot;𝙹𝚄𝙽𝙶'𝚂„ ︙% 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻 ♡ Where stories live. Discover now