puffo

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Io e Jeno ci ritrovavamo spesso a parlare dopo il lavoro, tanto perché entrambi avevamo molto tempo libero. Quindi ammazzavamo il tempo scambiandoci messaggi, ci piaceva molto.
Soprattutto il giorno prima della festa a casa Mark. Il bar era chiuso, e io, senza che me ne accorgessi, gli avevo già dato il buongiorno. Era carino come mi rispondesse subito, non è una dote di tutti.

Comunque scoprii che aveva la mia stessa età e che da poco viveva un questo quartiere, cioè in generale in questa città, ma preferivo pensare che abitavamo nella stessa zona, magari avremmo avuto più occasioni per beccarci in giro per caso.
Aspettavo con ansia ogni suo messaggio.
Mi piaceva molto quel lato di lui, quello che avevo conosciuto online, adesso non vedevo l'ora di incontrarlo di nuovo.
Stava diventando una possibile cotta, ma avevo troppa paura di ammetterlo a me stesso, quindi rimasi cieco e sordo per un po'. In effetti reprimere le emozioni sul nascere era la cosa giusta da fare, non mi pareva proprio il caso di perdermi per uno sconosciuto, dai.

Era giunta la mattina del giorno in cui ci sarebbe stata la festa.
Mi ero svegliato poco prima del solito. Sì avevo il lavoro, ma nella mia testa stava solo l'idea che quella serata mi sarei divertito dopo tanto tempo, con i miei amici, e con Jeno.

Arrivai Da Jung, il bar nel quale lavoravo da quattro giorni, e come sempre salutai Chaeryeong dietro il banco, intenta ad asciugare delle tazzine da caffè con un piccolo panno di cotone.
Io mi diressi nello spogliatoio, ma proprio mentre stavo per aprire la porta, la maniglia si mosse dall'interno, e mi ritrovai davanti Jeno. Incontrai quegli occhi che tanto mi erano mancati in quei giorni in cui non ci eravamo visti. Restai lì, fermo e immobile come se improvvisamente nessun arto del mio corpo riuscisse a muoversi, era una strana sensazione, quasi disagiante.

< Jaemin. > fu la sua voce a risvegliarmi, richiamando il mio nome. Arrossii immediatamente ma per fortuna non diedi molto a vedere.

< Jeno. > dissi io in risposta, scansandomi per lasciarlo uscire.
Mi vergognavo a morte per quella figura, ma fu momentaneo, subito dopo non ci feci troppo caso.

Passammo tutta la mattinata a fare a gara di chi pulisse meglio i tavoli, a chi preparava prima i caffè, e chi lo faceva meglio. Era divertente, così non sembrava nemmeno un lavoro.
Durante la pausa non parlammo molto. Eravamo entrambi fissi sui nostri cellulari, e ci scambiavamo ogni tanto delle occhiate timide, per le quali io, arrossivo sempre.
Ero seduto su un tavolo e lui appoggiato al bancone. Quella divisa gli calzava semplicemente alla perfezione, non mi ero mai accorto di quanto il suo corpo fosse così proporzionato.

< Jaemin, hai un attimo? > avevamo entrambi finito il turno.
Erano le 18:03 e ci trovavamo fuori dalla porta del Jung's.
L'uno affianco l'altro, ci guardavamo dolcemente godendoci quella calma serata estiva in cui tutti stavano al centro.

< certo, dimmi pure >

< ti vengo a prendere più tardi, verso le 21:00, va bene? > finalmente lo vidi sorridere. Il mio cuore si sciolse e pian piano le mie gote si tinsero di un rosa scuro, sempre più tendente al rosso.

< è perfetto, mi farò trovare pronto, promesso. > feci per avvicinarmi, per abbracciarlo. Nemmeno a farlo apposta, fu un gesto involontario. Ovviamente mi fermai subito distogliendo lo sguardo ed accennando un sorriso imbarazzato. Lo salutai agitando la mano mentre lentamente mi giravo nella direzione opposta, per tornare di fretta a casa.

Dunque tornai a casa dopo una giornata passata con Chaeryeong e Jeno. Con quest'ultimo avevo parlato poco, ma le occhiate e i sorrisi imbarazzati che ci scambiavamo valevano più di mille parole.
Il bello era che quella giornata non era ancora finita.

Cenai velocemente per poi fiondarmi subito sul mio armadio. Avevo in mente di fare colpo quella sera, dovevo solo mettere in evidenza i miei punti di forza infondo. Nonché le clavicole, la vita, e le braccia.
Quindi optai per dei jeans a vita alta e stretti, neri e con gli strappi alle ginocchia. Sopra una maglia a maniche corte abbastanza scollata, che posizionai sotto i pantaloni.
Non mi sembravo male, e sfortunatamente avevo ancora un po' di tempo per il makeup.
Non ero mai stato così tanto tempo davanti uno specchio come quella sera, tanto che mi accorsi di avere un colore di capelli fin troppo acceso. Sembravo un puffo.
Per onorare quel soprannome che mi ero dato da solo, decisi di applicare dell'ombretto color azzurro sulle palpebre, però poco, lo sfumai anche, in modo da renderlo il più presentabile possibile.

Alla fine si erano fatte le 20:46, tra poco avrei visto Jeno. Proprio quando stavo pensando a lui, mi arrivò un suo messaggio. Sorrisi nel leggerlo; era già arrivato? Eh Jeno? Non riuscivi ad aspettare di più per vedermi?

&quot;𝙹𝚄𝙽𝙶'𝚂„ ︙% 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻 ♡ Where stories live. Discover now