manchi

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Era passata circa un'ora dall'accaduto. Ero seduto accanto a Jeno mentre lo aiutavo a tenere del ghiaccio sulle sue ferite. Non ci eravamo scambiati tante parole, in realtà non avevo il coraggio di farlo. Chae, invece, fu costretta da me a chiamare la polizia, aveva tenuto quel segreto per troppo tempo, non avrei permesso che rimanesse in silenzio ancora. Quindi dietro il suo bellissimo sorriso, si celavano dei maltrattamenti? Ero schifato.

< Grazie. > ad un certo punto il ragazzo accanto a me aprì bocca, disse una sola parola nient'altro. Stava ringraziando me? Ma non avevo fatto proprio nulla, anzi, era tutto merito suo.

< Di cosa..? Sono rimasto a guardare tutto il tempo. > abbassai lo sguardo : mi vergognavo di me stesso. Strinsi i pugni serrando i denti, mi odiavo in quel momento, ma rilasciai la presa non appena la sua mano si posò sulla mia, ero sempre più convinto che fossero perfette insieme.

< Sei libero di non credermi, ma ho visto come ti sei preoccupato per me. > ridacchiò appena, come poteva ridere in una situazione del genere? Non lo so, magari voleva solo alleggerire l'atmosfera.

< Stavi per prenderle al posto mio, te lo ricordi questo? > aveva la mano piena di lividi, era stanco, ma nonostante ciò strinse a stento la mia, lui mi faceva tanta tenerezza.
Era la seconda volta che riusciva a tranquillizzarmi, ora vedevo solo lui, come la sera precedente.
Io non mi tirai indietro, ed intrecciai le dita alle sue, ed avvicinai la sua mano alla bocca lasciandoci un piccolo bacio sopra.

< Già... Ma vorrei essere io al tuo posto, vorrei io essere quello pieno di ferite, ecco. > avrei proprio voluto fare di più, non riuscivo a perdonarmi.

Jen non rispose. Semplicemente portò l'altra mano sulla mia guancia, così da far incontrare i nostri occhi. Odiavo i suoi occhi, non riuscivo mai a sfuggire da loro.
Continuava a non rispondere, ma dopo un po' i centimetri che ci separavano iniziarono ad accorciarsi, e così, andai nel panico. Mi riaffiorò alla mente quel momento della sera prima in cui ci eravamo ritrovati nella stessa situazione, e per questo, l'idea di assaporare finalmente le sue labbra, si fece sempre più allettante.
In realtà non avevo la minima idea di che volesse fare, ma non mi importava, ero nel mio mondo.

< Ragazzi grazie di tutto, potete andare. > era Chae. Noi due ci allontanammo immediatamente come se nulla fosse, già era la seconda volta che qualcuno mi impediva di baciarlo, cioè, non so se lui l'avrebbe fatto, ma io sì eccome...

< Certo, stai bene ora? > parlai io, la mia mano era ancora intrecciata a quella di Jen.
Probabilmente mi facevo troppi film, infondo non sapevo nemmeno di piacergli o meno. Ma non me ne importava, stavo bene così, mi bastavano le sue attenzioni, e la consapevolezza di essere l'unico per lui.

< Sì, grazie. Credo che il Jung resterà chiuso per un po'... Domani non avete il turno. >

< Quindi stavate per baciarvi? > Hyuck era così insistente, non so quante volte gliel'ebbi detto, proprio non gli entrava in testa.

< Davvero?? Ma sei coglione, perché non l'hai fatto? > Anche Chenle ci si era messo. Odiavo parlare di me e della mia vita sentimentale, perché continuavano a farmi tutte quelle domande?

Mandai giù un sorso di tè freddo e sbattei il bicchiere sul tavolo per poi aprir bocca.

< Sì cazzo. O meglio, io l'avrei baciato, e non solo, l'avrei limonato duro proprio. Lui non lo so... È successo come alla festa, però poi è arrivato Jisung. >  ancora mi stupisco du come parlare di Jis non mi toccasse più, come mi aveva aiutato Jeno.

< Jisung? > Hyuck guardò Chenle in modo strano, dava l'idea di sapere qualcosa di cui io ero allo scuro.
Osservai entrambi, Chenle era pure arrossito, la situazione mi incuriosiva.

< Tesoro, devi dirmi qualcosa? > alzai il sopracciglio appoggiando una mano sulla sua spalla, lui tremava quasi.

< Ecco... Diciamo che da un po' mi sento con, sì ecco, con Jis. > "scusami?" con il mio ex? Colui che mi aveva lasciato e tradito per una ragazza più bella e più estroversa di me?
Restai senza parole. Ritirai la mano dalla sua spalla limitandomi a fissare il nulla mentre realizzavo il significato delle sue parole.

< Mi odi? >  come potevo odiarlo, infondo al cuor non si comanda, ed io lo sapevo bene. Solamente avevo paura che Jisung lo ferisse proprio come aveva fatto con me.

< Non ti odio, non potrei mai farlo. Semplicemente non me l'aspettavo. >

< Davvero? Si limonano nei bagni a scuola. > Donghyuck non sapeva proprio quando tenere la bocca chiusa. Probabilmente in quel momento non volevo saperlo, sopratutto perché mi ricordò i momenti che passavo con Jisung, e quando mi abbandonò, ma dai, tutto sommato ero felice per Chenle, solo perché era felice.

Quest'ultimo tirò un piccolo colpo a Hyuck e mi scappò una risata ne vederlo così in imbarazzo.

Però ero anche invidioso.
Anche io volevo qualcuno da baciare quando mi pareva. Mi mancava proprio essere baciato, sentirmi debole sotto il tocco di qualcuno, provare l'ebrezza di appartenere a qualcuno. Volevo essere amato da una perosna in particolare.
In quel momento, sentii la mancanza di Jen.

&quot;𝙹𝚄𝙽𝙶'𝚂„ ︙% 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻 ♡ Where stories live. Discover now