domani

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Dopo la mia rottura con Jisung cercavo di distrarmi il più possibile. Era difficile dimenticarsi di lui, ma fortunatamente avevo affianco un altro cuore spezzato. Guarda a caso era il mio migliore amico, Hyuck. Lui soffriva per il mio stesso motivo, identica situazione. Divertente come la ragazza con cui stava l'aveva abbandonato per un altro ragazzo, nonché colui che aveva abbandonato me. Esatto, eravamo le vittime di quella coppia che non rimase insieme nemmeno un mese, ma io e Donghyuck in quel periodo ci avvicinammo più di quanto ci saremmo aspettati.

Come si dice, amici con benefici? Sì esatto, mi sono fatto capire.

Ci ritrovavamo insieme quasi ogni giorno, a scuola, dopo la scuola, la sera a casa sua e ogni tanto da Chenle. Ma spesso, se non sempre, quando ci sentivamo frustrati (sì in quel senso), finivamo a passare le notti assieme, o meglio, io lui e qualche drink.
Così passammo un mese. Però il nostro rapporto d'amicizia non cambiò, cioè cambiò, ma solo in meglio. Diventammo sempre più uniti, ma mai provammo sentimenti romantici nei confronti dell'altro.

Hyuck mi stava aspettando sotto casa, era presto, anche fin troppo, e non avevo voglia di scendere. Il mio programma per il weekend era rimanere chiuso in casa ascoltando buona musica e passare le serate al telefono con Jeno. Non che non potessimo vederci, ma non avevo il coraggio di chiedergli un appuntamento, e probabilmente sarebbe stato impegnato con Ren.

Mi alzai di controvoglia finché non udii il campanello suonare : come mi aspettavo, era Hyuck.
Non appena me lo ritrovai davanti non feci in tempo ad aprire bocca. Mi aveva circondato con le sue braccia esili il collo, e nascondeva il capo. Stava in silenzio. Ero preoccupato, insomma, mai stava zitto, credevo fosse successo qualcosa e qualche secondo più tardi ne ebbi la conferma.

« Non vuole una relazione. » avevo fatto centro.
Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Ero tanto dispiaciuto per lui, ma non ero stato in grado di avvisarlo, non volevo ferirlo.

« Su, vieni dentro e non ci pensiamo okay?»

Passammo la mattinata insieme a giocare, mangiare, e chiacchierare del più e del meno. Ora eravamo seduti fianco a fianco sul mio letto, in silenzio.

« Era da un po' che non passavamo del tempo solo io e te. » concordavo con lui

« Già e mi dispiace, ultimamente sono pieno di lavoro, in più quando e se usciamo siamo in gruppo e- » fui interrotto all'improvviso dalle sue labbra che premettero qualche istante sulle mie, poco prima che lo allontanai.

« Scusami... » no, non doveva scusarsi. Era solo giù di morale e voleva sfogare la sua frustrazione. Non lo biasimavo ma non potevo nemmeno farlo continuare.

« Non scusarti. Lo capisco. E a me dispiace, dico, non poterti aiutare. Sono davvero innamorato di qualcuno e ora come ora ho in testa solo lui. Lo sai questo. »

« Sì scusami, non avrei dovuto. Forse dovrei andare. »

« No, non dire così dai! » non riuscii a fermarlo, già si era alzato. Avrei dovuto seguirlo? Avrei dovuto lasciarlo andare. Mi sentivo in colpa e non sapendo che fare telefonai Jen. Aveva detto che avrebbe passato la mattinata a dormire, ma già era abbastanza tardi, forse era già sveglio.

« Ehi scusami se ti chiamo ora, non avrei voluto disturbarti, ma credo di aver un problema. »

« Nana è okay, piuttosto, abbiamo un problema. » abbiamo?
« Mark è da me dalle 08:00. Ha passato la metà del tempo a piangersi addosso, può essere che il nostro problema sia simile?»
perché me l'aspettavo?

« Jen non muovetevi, vi raggiungo.»

Il tragitto da casa mia a quella di Jeno fu più breve di quanto mi aspettassi : una decina di minuti correndo, non male.
Suonai immediatamente il campanello mentre cercavo di riprendere fiato, nonostante fossi abituato a correrre la mattina mi sentivo svenire per via di quel caldo. Fortunatamente il suo appartamento si trovava al primo piano. Era la prima volta che ci entravo, solitamente quando io e Jen tornavamo dal lavoro non mi fermavo mai da lui, quindi ero leggermente emozionato in quel momento.

« Sei qui finalmente.» sempre molto simpatico Lee Jeno. Mi era mancato.

« Anche io sono proprio contento di vederti.» dissi io sorridendo. Subito lo abbracciai, di solito ci salutavamo così, ma poco dopo dovetti staccarmi. Dietro di lui c'era Mark, teneva lo sguardo basso. Probabilmente aveva intuito il fatto che fossi a conoscenza della situazione.

Restammo a palrare per circa mezz'ora.

« Mi sento uno schifo, una merda. Mi piace okay ma l'idea di avere una relazione mi spaventa. Inoltre non è proprio quello che voglio, o almeno credo... » io e mark stavamo seduti al tavolo, l'uno davanti all'altro, Jeno stava dietro di me con la schiena appogguata alla parete. Capivo ciò che lui intedesse, e mi dispiaceva. Lui e Hyuck desideravano cose diverse, almeno per quel momento.

« Perché dici questo a me? Non sono io quello a cui devi spiegazioni. Dunque, se fossi in te, sarei già fuori a cercare Donghyuck. Capito che intendo, esci e va da lui. » credevo fosse d'accordo, infatti in una manciata di minuti se ne andò, lasciandoci soli. Esatto. Io e Jeno soli a casa sua.

« Ci tieni molto a quei due, si vede.» Jeno iniziò. Eravamo entrambi in salotto ora, io sul divano e lui a terra vicino a me.
« Comunque prima hai detto di aver un problema? Si trattava solo di Hyuck o?»
come avrei dovuto spiegargli che quel ragazzo mi aveva baciato prima di andarsene da casa mia senza dire dove sarebbe andato?

« Sì. Cioè sì anche. Come te lo posso dire... Mi ha baciato. Non fraintendere. Qualche mese fa eravamo, uhm, scopamici? Ma gli ho detto che non avrei fatto nulla con lui. Così se n'è andato.» Jeno sospirò, sembrava un sospiro di sollievo, che fosse felice che non avessi lasciato Hyuck continuare?

« Okay nulla di grave. » scusami?
« Menomale che l'hai fermato. Comunque, tra un'ora devo uscire. Tu puoi rimanere quanto vuoi.» si era voltato nella mia direzione. Io scesi dal divano per sedermi accanto a lui. Appoggiai la testa alla sua spalla e da lì in poi rimanemmo in silenzio. Qualche minuto, come al solito. A noi non servivano tante parole.

Il suo sguardo cadde su di me e non riuscii a fare a meno dal ricambiarlo. Lo vidi prendermi un polso e farmi cenno di sedermi sulle sue gambe, così feci. Avvolsi il suo collo con le braccia ed appoggiai la fronte alla sua. Niente di più. Il suo respiro sulla mia pelle mi faceva quasi il solletico. Mi era mancato il suo tocco.
Lentamente le sue mani scivolarono fino ai miei fianchi, ciò mi fece rabbrividire. Mi strinsi poco più al suo corpo finché pure le punte dei nostri nasi si toccarono. Volevo baciarlo con tutto me stesso.
Ma come mi aspettavo, un telefono suonò.

« Scusami, devo rispondere.» fu ciò che disse. Io ritornai al mio posto ed iniziai a giocare nervosamente con le mie dita.

« L'hai trovato? Grandioso. Avete risolto? Oh okay, aspettiamo notizie, buona fortuna.» mark aveva chiamato Jen per avvisarlo di aver parlato con Hyuck, ma che la loro situazione era ancora abbastanza critica. Non era importante, o almeno non ora. Il mio momento con il ragazzo che mi piaceva era stato nuovamente rovinato.

« Jen ora vado, scusa ancora per il disturbo, ci sentiamo.» così uscii da casa sua.

E anche oggi si prova a baciare Jeno domani.

"𝙹𝚄𝙽𝙶'𝚂„ ︙% 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻 ♡ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora