31 - The Switch

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“Passato bene le vacanze? Non che mi interessi particolarmente, ma se siete felici potreste prendere meglio la notizia che sto per darvi.” Disse il professor Abraham quando tornammo a scuola dopo la chiusura invernale. Era la prima ora del giorno e l’ultima cosa che avevamo voglia di fare era chimica. “E sapete tutti che vi sopporto ancora meno quando vi lamentate.” Aggiunse prima di alzare lo sguardo su tutta la classe.
“No!” Esclamò Sky. “Non avete cancellato la gita a Londra, vero?” Domandò la ragazza con il panico nella voce.
“No, no, quei poveracci di Sanders e la Clare dovranno comunque sopportarvi per due settimane in Europa.” Rispose Abraham con una smorfia. “No, quello che sto per dirvi è strettamente legato alla mia materia.” Ci fu un sospiro di sollievo generale in classe e tutti ci guardammo incuriositi. “E’ iniziato il nuovo semestre e ho deciso di cambiare le coppie, perché alcune non funzionano per niente. Quelle che sto per annunciare saranno quelle definitive per il resto dell’anno.”
“Ma prof!” Protestò qualcuno. Sbuffai, pensando che finalmente ero riuscita ad abituarmi al mio compagno di laboratorio ed era già ora di cambiarne un altro. Sperai solo di non capitare con Katy perché sapevo che, anche se si stava comportando bene, stava continuando a progettare la sua vendetta.
“Alexandra Martinez, ora sei in coppia con Carlos Sanchez.” Annunciò Abraham, ignorando le proteste. La ragazza, che prima era in coppia con Chuck King, si alzò dal suo posto e raggiunse Sanchez. “Jacob Thompson e Zayn Malik.” Continuò il professore. Il mio compagno di laboratorio scosse la testa quando Jacob Thompson ci raggiunse, facendomi alzare e prendendo il mio posto.
“Grazie.” Mormorò Jacob, sistemandosi gli occhiali sul naso.
“Chuck King ed Elizabeth Nelson. Chris Johnson e Niall Horan.” Abraham annunciò due nuove coppie e mi voltai immediatamente per guardare il mio ragazzo. Come avrebbe reagito ad essere in coppia con quello che mi aveva scattato la famosa foto che aveva fatto il giro della scuola? Male, a giudicare dalla sua espressione. “Cindy Williams e Liam Payne. Jade Scott e Samantha Green. Ashley Anderson e Jonathan Parker.” Spostai subito lo sguardo sulla mia migliore amica, che era appena finita in coppia con il ragazzo che le aveva spezzato il cuore e che le aveva provocato numerosi problemi di autostima. “Charlotte Crowley e Katy Evans.”
“Oh mio Dio.” Sussurrai. Charlotte sembrò distrutta da quell’annuncio, mentre sul viso di Katy spuntò un sorrisetto diabolico che mi fece venire i brividi. Da una parte ero sollevata perché non ero io quella in coppia con la vipera, ma dall’altra mi dispiaceva per Charlotte. Sarebbe potuta andare solo in due modi: le due avrebbero potuto tornare amiche, oppure la nuova capo cheerleader avrebbe reso la vita impossibile a Charlotte.
“Infine abbiamo Skylar Lewis con Louis Tomlinson e Holly Young con Harry Styles.” Concluse il professore. Raccolsi in fretta i miei libri e raggiunsi Harry in fondo alla classe, mentre Sky, dopo aver sbuffato sonoramente, trasportò tutte le sue cose di fianco a Louis. Appoggiò rumorosamente i libri sul banco e si sedette con poca grazia.
“Ehi.” Mi salutò Harry.
“Ehi.” Replicai. Durante le vacanze invernali non ci eravamo sentiti nemmeno una volta e appena tornata a scuola, la prima cosa che avevo visto era stata un bacio tra lui e Jade, davanti all’armadietto della ragazza.
“Come sono andate le vacanze?” Domandò Harry con un sorriso.
“Bene, grazie. Un po’ noiose. Sai… nonni, zii, cugini.” Risposi. “Tu?”
“Oh, io sono rimasto qui. Ho visto mio nonno a Natale, ho festeggiato Capodanno in spiaggia con i compagni che non sono andati in vacanza…” Rispose. E Jade, pensai. Mi maledissi mentalmente per aver avuto quel pensiero.
Durante le vacanze avevo sentito Ashley, Sky, Niall e ogni tanto Charlotte. Ed erano stati giorni tranquilli. Beh, relativamente, perché i miei parenti erano terribili, soprattutto i cugini più piccoli che correvano ovunque giocando con quelle pesti di Amy e Josh. Però ero serena, perché sapevo di avere delle amiche su cui potevo contare sempre e parlare con Niall mi aveva sempre fatto piacere. Si era dimostrato il ragazzo perfetto e mi mancava davvero. Dovevamo trovare momenti in cui il fuso orario funzionasse per entrambi, perché lui era in Irlanda ed io ad Aspen, in Colorado. Ero arrivata a non vedere l’ora di sentirlo tutti i giorni e dentro il mio cuore sapevo di amarlo. Non avevo ancora avuto il coraggio di dirglielo, ma lo sapevo. E poi ero tornata a scuola, avevo visto Harry e il mio cuore aveva perso un battito quando avevo assistito alla scena all’armadietto di Jade. Perché? Io ero innamorata di Niall, lo sapevo. Cosa mi stava succedendo?
“E’ da un po’ che…” Cominciai a dire, ma mi interruppi, perché Harry aveva iniziato una frase nello stesso momento. “Per il resto come va?”
Ci guardammo e sorridemmo entrambi. Per qualche secondo vidi un barlume della complicità che avevamo fino a poche settimane prima.
“Hai da fare oggi pomeriggio?” Mi domandò il ragazzo.
“No.” Dissi. “A parte l’incontro con il gruppo di teatro per scegliere il prossimo spettacolo… a proposito, ci sarai anche tu?”
“Sì, in realtà mi è piaciuto fare Grease, quindi pensavo di riprovarci.” Rispose Harry.
“Allora ci vediamo in teatro.” Dissi.
“E dopo ti va di fare una passeggiata?”
“Volentieri.” Replicai. Forse tornare amica di Harry era la soluzione giusta. Almeno avrei potuto mettermi il cuore in pace, perché ero sicura che Ashley avesse ragione. Nel periodo in cui fingevo di essere la sua fidanzata eravamo diventati molto legati e mi dispiaceva non vederlo più come prima perché io stavo con Niall e lui con Jade.
“Adesso finitela di parlare, perché tanto vi conoscete già tutti e cominciate a lavorare. Quell’esperimento non si eseguirà da solo! Non siamo a Hogwarts!” Sbraitò Abraham improvvisamente. Scossi la testa, cercando di non farmi vedere.
“Ma riusciremo mai a vederlo felice e rilassato?” Domandai a bassa voce al mio nuovo compagno di laboratorio.
“Ne dubito.” Rispose lui. “A meno che la sua squadra di football preferita vinca finalmente una partita…” Ci scambiammo un’occhiata e soffocammo una risata.
 
“Un altro musical?” Domandò Sky con aria scocciata durante la riunione del gruppo di teatro. Louis aveva proposto Moulin Rouge o Chicago e la mia amica aveva sbuffato e roteato gli occhi al cielo. “Sono stufa di cantare.”
“E quindi cosa vorresti fare, sentiamo!” Esclamò il ragazzo con rabbia. Di solito reagiva bene alle frecciatine di Sky, ma quella volta sembrava averne avuto abbastanza.
“Non lo so, uno spettacolo di teatro serio. Qualcosa come Romeo e Giulietta.” Rispose la ragazza. “Qualcosa che posso mettere nel mio curriculum e che dimostri che so recitare! Nei musical non ci sono tante scene parlate, sono tutte dannatissime canzoni e balletti!”
“Mi sembrava che ti fosse piaciuto Footloose.” Ribatté Louis, alzando un sopracciglio.
“Che c’entra? Quello è il mio musical preferito, un po’ come per te Grease!” Esclamò Sky. Tutti i presenti erano in religioso silenzio e stavano osservando la scena, terrorizzati di essere fulminati con lo sguardo se avessero anche solo osato respirare.
“In Moulin Rouge ci sono tante scene recitate.” Provò a dire il ragazzo.
“Non è appropriato per la scuola.”
“Perché, Grease lo era?”
“Ragazzi?” Richiamai la loro attenzione. Entrambi si voltarono verso di me con espressioni assassine. “Ehm… che ne dite di scrivere un po’ di opzioni su dei cartoncini, metterli tutti in una scatola ed estrarne uno?”
“Va bene, tanto Lewis ed io non saremo mai d’accordo.” Rispose piccato Louis, lanciando un’occhiataccia nella direzione della mia amica. Che avesse deciso di lasciarlo perdere e di cominciare a divertirsi con qualcun altro? Qualcosa non andava tra quei due ed era chiaro come il sole.
Mi alzai per recuperare un foglio, che tagliai in parti più piccole, e porsi dei pezzi di carta ad ognuno dei presenti. Recuperai delle penne dal mio zaino e iniziai a distribuirle ai miei compagni, quando dall’entrata laterale del palco comparve Katy.
“Sono ancora in tempo per unirmi al gruppo?” Domandò con un tono innaturale. Sembrava più dolce. “Mi dispiace per tutto quello che è successo in passato, vorrei ricominciare. Inoltre so che avete spostato le prove dopo gli allenamenti della squadra di football e quella di cheerleader, così potrei partecipare tutti i giorni.” Concluse. Tutti i miei compagni si voltarono, come se avessero voluto chiedere il mio parere. Come avrei potuto dire di no? Avrei voluto mandarla a quel paese e dirle di sparire dalla mia vista, ma non sapevo quale fosse il suo gioco. Avrei potuto peggiorare la situazione.
“Okay.” Dissi semplicemente, cercando di non esprimere troppe emozioni. Non volevo sembrare arrabbiata, ma non volevo nemmeno che sembrasse che le stessi dando il bentornata a braccia aperte.
La ragazza prese posto in mezzo agli altri membri del gruppo e sorrise. Dio, come era falsa! Per qualche motivo il mio istinto mi aveva detto di credere a Charlotte quando era cambiata e avevo avuto ragione. Ma quella volta nella mia mente stavano suonando mille campanelli di allarme, perché Katy non era cambiata. Il sorrisetto diabolico che le era sfuggito durante l’ora di chimica lo confermava.
“Scrivete sul pezzetto di carta davanti a voi se preferite mettere in scena uno spettacolo normale o un musical.” Dissi, cambiando idea sul metodo di votazioni. Prima di scrivere il titolo di quello che volevano fare, avremmo dovuto scegliere la cosa più importante: il tipo di show da mettere in scena alla fine dell’anno. “Poi metteteli in questa scatola e vincerà il genere che ha ricevuto più voti. Da lì poi faremo quello che ho proposto prima: ognuno scriverà il titolo che vorrebbe realizzare e ne estrarremo uno o lo metteremo ai voti, vedremo.” Aggiunsi.
“Oh, mi era mancata l’autorità di Young. Sempre precisa e decisa. Così si fa!” Esclamò Louis, attirandosi un’occhiata fulminante di Skylar.
Calò il silenzio sul palco, mentre tutti erano impegnati a scrivere sul pezzo di carta quello che avrebbero voluto fare. Dopo che tutti consegnarono i foglietti contai i voti e dichiarai che aveva vinto il musical.
“Dannazione!” Esclamò Sky.
“A Broadway stanno facendo il musical di Romeo e Giulietta con Orlando Bloom.” Disse timidamente Harry, catturando immediatamente l’attenzione della mia amica.
“Sì, ma nessuno di noi l’ha mai visto, che canzoni ci mettiamo?” Domandò la ragazza con una punta di acidità.
“Non vendono la colonna sonora su iTunes? Lo fanno per tanti spettacoli.” Suggerii. Louis estrasse il suo telefono dalla tasca e controllò.
“No, non c’è su iTunes, Amazon o Spotify.” Rispose. “Ma credo che non ci siano problemi.”
“Certo, come no? Voliamo tutti a New York per vederlo e registriamo le canzoni!” Esclamò con ironia Skylar.
“Veramente ho un’altra soluzione.” Disse il ragazzo, sbuffando. “Si dà il caso che Harry, qui, sia un grande ammiratore di Shakespeare e un incredibile autore di testi.” Aggiunse. L’amico, che era seduto di fianco a lui, diventò completamente rosso.
“No, Louis, non credo di essere in grado di fare una cosa del genere. Non…”
“Ma è perfetto!” Lo interruppe Tomlinson. “Tu componi le canzoni e Holly scriverà la sceneggiatura di Romeo e Giulietta in chiave moderna, con più scene recitate e meno canzoni, così siamo tutti contenti.”
“Rivisitare un’opera del genere?” Domandai. Ero un po’ scettica. Sarei stata in grado di fare un buon lavoro?
West Side Story è basato su Romeo e Giulietta, potremmo mettere in scena quello.” Propose improvvisamente Charlotte.
“Ma è sempre un musical! Io voglio uno spettacolo vero e proprio, con qualche canzone. Magari basato sul film con Leonardo Di Caprio.” Replicò Skylar con occhi sognanti. Già, come avevo fatto a dimenticarmi che quello era uno dei suoi film preferiti in assoluto?
“Zayn ed io ti aiuteremo con la musica.” Disse Louis, rivolgendosi a Harry, ignorando completamente la mia amica. “Styles e Lewis potranno aiutarti con la sceneggiatura, visto che sono entrambi appassionati. Sarà perfetto.” Aggiunse poi, sorridendomi.
“Siamo a gennaio.” Intervenne Skylar. “Lo spettacolo sarà ad aprile, abbiamo parecchio tempo per realizzarlo.” Sembrava pensierosa.
“Ce la possiamo fare, fidatevi di me per una volta.” Esclamò Louis.
“D’accordo, ci sto.” Replicai. Mi sembrava un’ottima idea e l’esperienza di Grease mi aveva cambiato la vita. In quel modo avrei capito se intraprendere quella strada professionalmente, studiando sceneggiatura e regia al college, fosse un’opzione per me.
“Va bene.” Disse Harry. “Lavoreremo tutti insieme e ce la faremo.” Aggiunse. Sapevo che era terrorizzato, perché odiava che qualcuno leggesse i suoi testi o le sue poesie. Era un grande passo avanti per lui ed ero orgogliosa. Sapevo che avrebbe scritto delle canzoni incredibili.
 
“Mi era mancata la tua camera.” Harry si era sdraiato sul mio letto, di fianco a me, e aveva le mani intrecciate dietro la testa. Sembrava di essere tornati a qualche settimana prima, quando fingevamo di essere una coppia. Sorrisi, consapevole del fatto che non potesse vedermi, e sospirai. Invece di fare una passeggiata avevamo deciso di rinchiuderci a casa mia. “L’hai detto a Niall?” Mi domandò improvvisamente, girandosi su un lato e guardandomi negli occhi.
“No.” Risposi, arrossendo. Mi vergognavo di quella menzogna, ma non volevo che il mio ragazzo si preoccupasse. Harry ed io eravamo amici, il nostro era un pomeriggio innocente, passato a chiacchierare del più e del meno. Non volevo che diventasse geloso o si arrabbiasse per nulla.
“Anch’io non l’ho detto a Jade.” Replicò dopo un po’, distogliendo lo sguardo. “E’ molto gelosa e possessiva.” Spiegò pochi secondi dopo.
Annuii e imitai la sua posizione, sistemandomi su un fianco in modo da poterlo guardare negli occhi.
“Ehi, quando andiamo a Londra possiamo andare a visitare lo Shakespeare’s Globe, il teatro!” Dissi improvvisamente, cambiando argomento. Avevo provato un brivido lungo la schiena e volevo concentrare la mia attenzione su qualsiasi altra cosa tranne gli occhi di Harry.
“Guardiamo sul calendario che spettacoli faranno nei giorni in cui saremo là.” Propose lui, alzandosi e prendendo il mio computer portatile dalla scrivania. Lo accese e visitò il sito del teatro. Lo raggiunsi e rimasi sorpresa quando scoprii che avremmo potuto vedere una produzione di Romeo e Giulietta.
“Ma è fantastico!” Commentai. “Sarà perfetto!”
“Non vedo l’ora.” Disse Harry con un sorriso. Mi era mancato quel gesto che gli faceva comparire due fossette ai lati della bocca. Quando sorrideva gli si illuminavano gli occhi e sembrava ancora più bello. Ma perché la mia mente stava formulando quei pensieri inappropriati? Dovevo smetterla immediatamente.
“Dovremmo dirlo a Sanders, sono sicura che andremo con tutta la classe, o almeno con il gruppo di teatro.”
“Già.” Rispose lui, voltando il viso verso il mio. Provai un altro brivido quando il mio sguardo incrociò il suo e deglutii. Che cosa diavolo mi stava succedendo? Mi costrinsi a pensare a Niall, il mio ragazzo, che amavo e che avevo finalmente conquistato dopo due anni. Holly e Niall. Pensai. Holly e Niall, Holly e Niall, Holly e Niall.

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