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Era strano che Kuroo facesse tardi il venerdì.

Di solito, tornava a casa da lavoro e chiedeva a Kenma di cambiarsi in modo che potessero andare da qualche parte.

Guardò il telefono: 19:03. A quest'ora sarebbe dovuto essere tornato.

Voltò lo sguardo fuori dalla finestra, scrutando il cielo grigio e il suono delle goccioline e osservando le goccioline scendere lungo la finestra. Il silenzio dell'appartamento era lievemente spezzato dalla pioggia che cadeva copiosa nell'asfalto simili al suono di mille tamburelli. Sperava che il corvino avesse con sé un ombrello, per evitare che si bagnasse e prendesse un raffreddore. Kenma odiava quando l'altro era malato, anche quando si trattava di un semplice raffreddore. C'era qualcosa di inquietante nel fatto che una persona così forte come Kuroo fosse indebolita da qualcosa come e un'influenza.

Avrebbe voluto chiamarlo, almeno per tranquillizzarsi un po', ma era ben consapevole che a volte le riunioni con il suo capo, definito da lui  "scortese e sgradevole" duravano ore, e Kenma non voleva interromperlo.

Quindi lo avrebbe solo aspettato. Kenma caricò Animal Crossing sul suo Switch e si rannicchiò nel loro salotto. Sicuramente, provare a riorganizzare la sua città gli avrebbe distratto la mente.

Kenma non era sicuro di quanto tempo fosse passato quando sentì il familiare tintinnio delle chiavi infilate nella serratura, seguito dalla torsione della maniglia.

"Scusa, sono in ritardo," disse Kuroo mentre si toglieva le scarpe vicino alla porta. "Ho avuto un contrattempo."

Gli occhi guizzarono sull'alta figura prima di tornare sullo schermo. Non sembrava bagnato e nemmeno di cattivo umore. Allora perché era arrivato in ritardo? "Volevi uscire stasera?" gli rispose flebilmente.

"Aspetta, mi stai dicendo che non vedevi l'ora di uscire sta sera? Chi sei e cosa ne hai fatto dell'amore della mia vita? " Poteva percepire lo stupido sarcasmo nella voce di Kuroo senza dover alzare lo sguardo su di lui.

Kenma non vedeva l'ora di uscire. Non vedeva l'ora di passare del tempo con Kuroo, per una volta. Ultimamente erano stati entrambi così impegnati, con Kenma che dedicava la maggior parte dei giorni al Bouncing Ball Corp e ai suoi video, e Kuroo era impegnato con il suo lavoro di insegnante mentre si preparava ad ottenere il desiderato dottorato. Sapeva che entrambi utilizzavano il venerdì sera per recuperare il tempo perduto.

"Dove eri?"

Kuroo lo raggiunse sul divano, mettendo le gambe di Kenma in grembo. "Sono contento che tu l'abbia chiesto! Vedi, stavo tornando a casa dall'università quando ho visto qualcosa in una vetrina e ho pensato 'devo prenderlo', quindi mi sono fermato a comprarlo, di conseguenza ho perso il primo e il secondo treno."

Le sopracciglia di Kenma si aggrottarono. "E cosa hai preso?" Si chiese quale oggetto avesse scaturito questa improvviso interesse del ragazzo.

"È una sorpresa", aggiunse Kuroo, disegnando delicatamente dei cerchi immaginari su una delle gambe di Kenma con il pollice. "Ti piacerà, fidati." disse e sul suo volto spuntò un sorrisetto sornione.

Kenma strinse gli occhi a Kuroo in risposta. "L'aura misteriosa non ti si addice."

"Vuoi vederlo?" Chiese, ricevendo un cenno di assenzo. Perciò , Kuroo spinse nuovamente le gambe di Kenma dal suo grembo e si alzò. "Vieni in camera da letto tra circa 15 minuti. Ho bisogno di tempo per prepararlo. " Questa frase venne accompagnata da un occhiolino. Kenma era esattamente curioso.
"Kuroo?" Ma non rispose, prese solo lo zaino e andò in camera, ammiccando con le sopracciglia verso il bassino prima di chiudere la porta.

Cominciarono così i 15 minuti più lunghi della sua vita.

Kenma si sentiva come se guardasse l'orologio ogni 30 secondi, ma non passava mai il tempo. Non aveva la minima idea di cosa potesse essere. Non c'era la televisione in camera da letto, quindi non poteva essere un film o un gioco, ma cos'altro?

Kuroo ancora una volta aveva lasciato Kenma completamente perplesso. E lui di certo non amava non sapere le cose; soprattutto quando era personalmente.

Dopo 15 minuti, Kenma si alzò in piedi e non perse tempo ad entrare in camera da letto. Prese un respiro profondo prima di girare la maniglia,
ma nulla di tutto ciò che aveva ipotizzato era paragonabile a ciò che il suo ragazzo aveva architettato per lui.

Era come se Kenma fosse appena entrato in un altro universo, completamente differente dal suo. La stanza era scarsamente illuminata, ma ovunque posasse lo sguardo vide mille stelle luminose che si facevano spazio in quel familiare ambiente. Minuscole lucine scintillanti erano appese alla testata del letto e si estendevano intorno a tutte e quattro le pareti per inondare la stanza di un tenue bagliore viola. Ma ancora più spettacolare era la proiezione di un'intera galassia su ogni superficie, milioni di stelle ricoprivano il soffitto e in alcuni punti capeggiavano evidenti alcune delle costellazioni più conosciute.

Le labbra di Kenma erano leggermente socchiuse mentre osservava una stanza irriconoscibile. "Kuroo." Riuscì solo a mormorare, sorpreso e affascinato da questo suo gesto, ben consapevole che anche se non avesse riuscito ad esprimere i sentimenti a parole, il corvino sapesse perfettamente quanto fosse grato.

Kuroo era seduto a gambe incrociate sul letto, sorridendo soddisfatto a Kenma come se fosse il creatore di quel piccolo universo. Appoggiò n piccolo proiettore a forma di cupola sul letto di fronte a lui, avvolgendo la camera con le stelle.

"Ti piace?" Gli chiese imprimente.

"È bellissimo", sussurrò Kenma, gli occhi che ancora scrutavano la stanza meravigliati da quella sorpresa.

Kuroo aprì le braccia, facendogli cenno di raggiungerlo. Una volta che Kenma si fu seduto accanto a lui, lo avvolse con le braccia e lo tirò più vicino, cosicché la sua schiena poggiasse delicatamente contro il suo petto.

"Grazie, per tutto questo." gli disse sinceramente commosso, stringendosi maggiormente al suo caldo petto.

Il ragazzo più grande premette un umido bacio sulla spalla di Kenma. "Kenma, ti meriti l'universo, e questo era l'unico modo per potertelo dimostrare." Il viso di Kenma si riscaldò istantaneamente in un rossore cremisi per le parole di Kuroo. Ogni giorno trovava il modo di dimostrare di essere infinitamente sdolcinato, ma Kenma non avrebbe voluto nessun altro.

Kenma spostò, in modo da poter incastrare le sottili dita in quelle più lunghe di Kuroo, gli diede una leggera stretta, sperando che questo piccolo gesto potesse comunicare il turbine di emozioni che sentiva dentro.

Voglio darti anche l'universo. Questa semplice e banale frase, se vista superficialmente, nascondeva un significato più profondo.

Significava 'ti amo'.

"Volevo portarti a guardare le stelle ma il temporale ha cambiato tutti i piani. Così ho deciso di portarti le stelle qui," borbottò Kuroo contro sua esile la spalla.

"Mi piace di più così. Possiamo andare a osservare le stelle reali anche un altro giorno. "

Kuroo mormorò qualcosa che sembrasse un'affermazione prima di sdraiarsi sul letto e trascinare Kenma con sé, con le braccia legate ancora al suo busto. Fissarono entrambi le stelle sul soffitto, guardandole scintillare dolcemente.

"Ricordi quando ci intrufolavamo sul tetto da bambini?" Chiese Kuroo, la voce morbida.

Eccome se lo ricordava. Lo avevano fatto così tante volte, che crescendo i loro genitori smisero di rimproverarli. Avevano passato innumerevoli notti un quel luogo e poi Kuroo aveva sempre parlato di stelle; i processi chimici dietro cui si sono formate, le sue costellazioni preferite e ogni cosa stupida che le riguardasse.

Kenma ne aveva amato ogni momento, ma non lo avrebbe mai ammesso. Ma be era comunque consapevole.

Non poteva fare a meno di essere orgoglioso di quanto lontano fossero arrivati ​​da allora,  crescendo entrambi più di quanto pensassero di essere capaci. Kenma girò la testa per premere un bacio dolce sulla mascella del ragazzo, seguito da un altro, e poi da un altro ancora; uno per ogni stella che brillava sopra di loro.

Nei confini di quelle quattro mura, Kuroo e Kenma erano entrambi felici di poter stare in quel piccolo universo, creato apposta per loro due e nessun altro.

spazio autrice

Ho. Amato. Alla. Follia. Questo. Capitolo. Ciao.

the galaxy is endless // kuroken (TRADUZIONE)Where stories live. Discover now