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"Oh mio dio Keiji, le luci cambiano colore!"Gridò Bokuto così forte che gli altri presenti si voltarono tutti a fissarlo.

Kenma abbassò il capo, lasciando che i suoi capelli penzolassero sul viso e oscurassero la vista alle altre persone per l'imbarazzo. Kuroo ha rispose al quel gesto avvolgendo un braccio intorno a lui, proteggendolo ulteriormente dall'attenzione di chiunque altro.

"Sì, Koutarou. È a questo che serve il telecomando sul tavolo", rispose Akaashi con voce pacata. Kenma non aveva idea di come potesse essere costantemente calmo e pacato con un'anima gemella come Bokuto. Forse è proprio vero che gli opposti si attraggono.

In risposta tutta risposta, Bokuto raccolse il piccolo telecomando poggiato sul tavolo, premendo una moltitudine di pulsanti e cambiando il colore delle luci fissate sopra di loro, passando dal rosso, al viola, al blu all'arancio. "Davvero forte!"

Kenma si sedette, osservando l'espressione del ragazzo rumoroso cambiare insieme alle luci. Quando era blu si accigliò. Rosso, le sue sopracciglia si aggrottarono. Giallo, sorrise. Kenma si chiese se fosse estenuante essere così espressivo; certamente uno come lui si sarebbe stancato se si fosse mosso così energicamente come lui.

Alla fine, dopo aver cambiato colore almeno tre volte ciascuno, Bokuto optò per un colore dai toni verdi mischiati ad un leggero blu. "Possiamo lasciare questo? Mi ricorda gli occhi di Keiji."

Un leggero rossore si diffuse sul viso di Akaashi. Kuroo annuì con un'espressione più seria di quanto la situazione richiedesse, e Kenma poté solo alzare gli occhi al cielo.

Il doppio appuntamento era diventato un evento quotidiano negli ultimi due anni di università. I quattro trascorsero tanto tempo insieme, Kenma non capiva la necessità di trascorrere i sabati sera insieme ai due, ma ciò rendeva Kuroo felice, quindi per estensione anche Kenma lo era.

"Come hai trovato questo posto, Tetsu?" Chiese Bokuto dall'altra parte del tavolo, con gli occhi spalancati e ansiosi, come se Kuroo stesse per rivelargli i segreti dell'universo. Kenma si chinò al fianco di Kuroo per nascondere il modo in cui sorrideva.

"Lo sai, sono sempre alla ricerca di posti in cui Kenma non è mai stato. Altrimenti si lamenta." Quest'ultimo raddrizzò la schiena per ribattere che no, non l'aveva mai fatto, e non aveva la minima intenzione di sedersi ed incassare il colpo. Così lanciò un calcio a Kuroo da sotto il tavolo.

Il ragazzo sussultò in modo eccessivamente drammatico, portandosi una mano alla bocca. "Riesci a crederci? Mi ha appena preso a calci. Non faccio altro che dargli amore e affetto, e lui mi ripaga così e- AHI! Cristo Kenma, questo ha fatto davvero male! " Il bassino sta volta lo aveva colpito leggermente più forte di prima, e sapeva che non ci voleva molto per provocargli dolore. Gli stava bene.

Ma ecco Kuroo gli stava ancora facendo il broncio, con un'espressione così ferita che Kenma che era palese te finta. Sospirò, consapevole che l'altro avrebbe mantenuto una faccia imbronciata per tutta la sera se non avesse fatto qualcosa. Così, si alzò e premette un casto bacio sulla guancia di Kuroo, un raro gesto di pubblico affetto del bassino.

Il broncio del corvino venne rapidamente sostituito da un sorriso dolce, accompagnato da una leggera sfumatura rosa sulle guance.

"Sei carino," rifletté Kenma, gli occhi dalle sfumature oro intenso erano poggiati sulla figura di Kuroo, che arrossì maggiormente. Kenma aveva sempre trovato incredibilmente divertente che, considerando che Kuroo era il più affettuoso dei due, diventasse incredibilmente agitato al primo segno amorevole di Kenma. Era davvero carino.

"Wow ragazzi, siete peggio di noi," li prese in giro Bokuto dall'altra parte del tavolo. "Siamo più pacati a tavola, vero?"

Akaashi si portò una mano sulla bocca, per coprire le sue risate. "Sì, siamo di gran lunga più civili."

"Cosa hai appena detto del mio Kenma?" Chiese Kuroo, a bocca aperta, scherzosamente indignato. "È sicuramente la persona più civile del pianeta."

Kenma sapeva che quando veniva in qualche modo attaccato, anche se non direttamente, il corvino avrebbe perfino sfoderato una spada per difenderlo. Ma a volte non riusciva a sopportarlo.

"In realtà Akaashi parla di te, Kuroo." Intervenne il ragazzo dai capelli tinti. 

"Ma tu che parte stai?" Chiese Kuroo, voltandosi di nuovo a guardarlo.

Kenma inclinò la testa. "Dalla mia." Disse non curante.

"Mi ferisci, kitten." Kuroo si chinò per appoggiare la testa sulla sua spalla. "Anch'io sono sempre dalla tua parte."

Kenma non aveva idea perché Kuroo avesse un umore talmente altalenante, del perché passassero da essere scherzosi a sdolcinati. Ma gli andava bene così.

Kenma mosse la sua mano per intrecciarla con quella di Kuroo, dandole una leggera stretta. Come se volesse informalo che anche lui era dalla sua parte.

Bokuto si affrettò a interrompere quel loro momento intimo, lanciando un tovagliolo accartocciato sulla testa di Kuroo. "Lo scopo del doppio appuntamento non era vedere voi due essere disgustosamente sdolcinati! Ho già a che fare con queste cose anche di giorno!"

Non ebbero la possibilità di difendersi, poiché la cameriera si avvicinò con un sorriso. "Signori, siete pronti per ordinare?"

Akaashi ordinò per primo, seguito da Bokuto, e poi di nuovo il primo, modificò l'ordine dell'altro con qualcosa che era più probabile che gli piacesse, seguito da Bokuto che si lamentava, seguito da Akaashi che spiegava il motivo, finendo con l'altro che affermava che Akaashi era '' il migliore in assoluto '', il tutto si era concluso con l'espressione sconcertata della ragazza.

Una volta terminato, la cameriera si rivolse a Kuroo e Kenma. "E per voi due?" La sua presa sul taccuino era stretta, Kenma pensò che forse quei due l'avessero traumatizzata.

"Prenderò la pasta e lui invece prende il salmone con il riso." Disse Kuroo con un cenno definitivo. La povera cameriera li guardò per un momento prima di scrivere qualcosa, aspettandosi un evento simile a quello di prima, ma Kenma annuì, dando un'altra stretta alla mano di Kuroo.

Non appena confermò l'ordine e se ne andò, Bokuto li guardò di nuovo. "Ma voi due siete telepatici o cosa?"

Kuroo sbuffò, divertito. "Sì. Ecco, siamo due corpi in una cosa sola, e quindi superiori a tutto."

"Questo spiega tante cose. Effettivamente Kozume ha una bella testa. Kuroo ha... l'altezza, immagino. " Akaashi bevve un sorso dalla sua soda, senza lasciare gli occhi di Kuroo.

"Sul serio? E' per caso la giornata nazionale 'tutti contro Kuroo'? Oltre alla mia altezza non vedi altro? " Kuroo appoggiò la fronte sul tavolo in segno di sconfitta. Kenma dovette mordersi il labbro inferiore per impedire a se stesso di ridacchiare visibilmente.

"Ho detto altezza, Kuroo-san. Di certo anche Kozume possiede l'aspetto", concluse Akaashi.

Kuroo si alzò di scatto, guardando Kenma. "Beh, hai ragione su questo."

Dandogli una gomitata al braccio, Kenma aggiunse: "Sei sempre un tale cretino?"

"Solo quando si tratta di te." Dissero all'unisono Kuroo, Akaashi e Bokuto. Kuroo lo disse sinceramente, gli altri due in tono beffardo. Kenma non ce la fece, scoppiò in una grossa risata.

Era sicuro che Kuroo stesse fissando loro due sconcertato, ma non riusciva a distinguere la sua figura a causa delle lacrime.

Aveva davvero la migliore anima gemella del mondo, e quei piccoli momenti glielo ricordavano ogni singolo giorno.

spazio autrice

Il capitolo non l'ho ricorretto perché la resa in italiano l'ho fatta ieri alle 11 di sera dopo aver passato il pomeriggio sui libri (amatemi perché inizialmente volevo solo andarmene a dormire), perciò mi scuso per gli errori di battitura che ci saranno sicuramente. <3

the galaxy is endless // kuroken (TRADUZIONE)Kde žijí příběhy. Začni objevovat