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Kenma rinunciò a sedersi sulla piccola sedia di plastica accanto al letto di Kuroo, optando invece per stendersi sul letto con lui, premendo i loro corpi l'uno contro l'altro, stando a attento a non urtare le flebo che premevano contro la pelle del ragazzo. Voleva stargli vicino, per cullarlo e infondergli calore, la pelle di Kuroo spesso e volentieri appariva fredda al tatto.

Kenma mormorava sommessamente mentre rispondeva alle e-mail di lavoro, mentre in risposta vi era il lieve respiro regolare del corivino.

"Avresti mai pensato che un giorno avremmo creato una linea di abbigliamento sportivo?" Chiese, nonostante sapesse che non avrebbe ricevuto riposta. Kuroo però, aveva detto alcuni mesi prima, che trovava la sua voce rilassante, e da quel giorno cominciò ad intraprendere conversazioni dagli argomenti più vari, pur di alleviare un po' del dolore del ragazzo di fianco. Kuroo non aveva l'energia per rispondere e parlava di rado, ma questo non impedì a Kenma di rivolgergli la parola.

Non riuscì mai ad individuare il momento in cui i loro ruoli si invertirono. Di solito era Kuroo che riempiva i silenzi con balbettii o risate insensate.

"Abbigliamento sportivo, per un'azienda di videogiochi. Tutto perché sponsorizziamo Shouyou. Strano, vero? " Cliccò senza pensare sull'e-mail successiva. "Ho detto che, sebbene non fosse una priorità, avremmo potuto pensarci in futuro."

I suoi dipendenti avevano fatto del loro meglio per adattarsi alla sua situazione attuale, non se lo aspettò. Si erano presi la responsabilità di proporre un'intera gamma di nuove idee , perfezionandoli in modo che Kenma non fosse costretto a farlo solo. A loro non importava nemmeno che fosse poco presente (anche se alcuni di loro l'avevano sorpreso a dormire sulla sua scrivania quando era lì).

Kenma trascorreva più tempo in ospedale e in ufficio che a casa. L'odore di disinfettante e le luce bianca diventarono un conforto familiare.Non riusciva a sopportare di entrare in un appartamento senza Kuroo, quindi non ci provò nemmeno.

Inoltre, era Kuroo stesso la sua casa. Non lo avrebbe mai abbandonato.

Si voltò la testa per guardarlo. I suoi occhi erano aperti, quasi vispi e attenti. Era uno dei giorni in cui si sentiva meglio. Ma tradirlo era la pelle dal colore grigiastro, accentuato dalle sue guance incavate e dai cerchi profondi sotto gli occhi. Kenma si ritrovava spesso a osservare il liveve alzarsi e abbassarsi del suo petto, gli ricordava che era ancora presente, che respirava ancora.

Alzò una mano per accarezzargli dolcemente la guancia. "Hey."

Kuroo sbatté le palpebre in risposta, il fantasma di un sorriso tracciò le sue labbra. Vederlo questo lo fece sorridere. Negli ultimi mesi aveva imparato ad essere affettuoso, disposto a fare qualsiasi cosa per renderlo felice.

Si chinò per premere un leggero bacio sulla fronte. Nonostante le circostanze, era innamorato proprio come prima e cercava di rammentarlo al ragazzo ogni giorno.

"Hey," la voce di Kuroo era roca e lieve, così silenziosa che Kenma non fu nemmeno sicuro di averla percepita. In un istante, le guance si ricoprirono di alcune lacrime sfuggite al suo autocontrollo. Quella voce gli era mancata più di quanto pensasse. "Posso-" balbettò Kuroo, fermandosi per riprendere fiato.

Kenma si chinò per afferrargli la mano. "Cerca di non sforzarti."

Passarono di nuovo alcuni istanti prima che Kuroo avesse la forza di ricominciare. "Posso dirti qualcosa?"

Strinse con decisione la mano di Kuroo. "Si, certo che puoi."

"Ho lasciato qualcosa per te," iniziò Kuroo, per poi bloccarsi di nuovo, a corto di fiato. "Nell'appartamento."

Kenma aggrottò le sopracciglia. Non andava in quel luogo da un po 'di tempo, ma forse se vi fosse ritornato avrebbe sicuramente trovato l'oggetto del mistero.

"Che cos'è?"

Mormorò Kuroo. "Quando sarà il momento, lo vedrai di persona."

Kenma non era sicuro che gli piacesse la cosa.
Quando si sarebbe sentito pronto. Come se esistesse un universo in cui poteva sentirsi pronto a tutto ciò che, inevitabilmente, sarebbe accaduto. Non era nemmeno sicuro di aver ancora accettato la cosa.

Kuroo ancora non aveva pronunciato quella fatidica frase, quindi, c'era ancora speranza, giusto?
Si stava sforzando di convincersi che fosse così.

"Dove l'hai lasciato?" La voce di Kenma era a malapena un sussurro, rispetto a quella Kuroo.

Il corvino tentò di ridere, ma l'azione fece deformare il suo viso in una smorfia di dolore. Kenma passò immediatamente le mani tra i suoi capelli, cercando di calmarlo. Apprese ormai velocemente che non c'era molto che potesse fare per alleviare il suo dolore fisico, ma Kuroo trovò conforto nel tocco del ragazzo, e questo gli bastava. "Shh, va tutto bene," lo confortò Kenma, le dita stringevano debolmente le ciocche scure.

Se il Kenma di due anni fa avesse saputo quanto sarebbe diventato affettuoso, non ci avrebbe creduto.

Era strano come, in situazioni come queste, cambiassero le persone.

Nel giro di pochi minuti, Kuroo riprese il controllo del suo respiro, il suo viso si distese, immobile.

"Scusa-"

"Non hai nulla di cui scusarti", lo rimproverò Kenma, interrompendolo. Era la prima volta da molto tempo che parlava sopra di lui, ma doveva dirglielo. Doveva alleviare il suo senso di colpa. Non aveva nessuna intenzione di permettergli di soffrire ulteriormente. "Sei perfetto."

Diceva sul serio.

"Cosa stavo dicendo?"

Kenma scostò delicatamente i capelli dal viso di Kuroo, perso nei suoi pensieri. Il dottore, mesi prima, gli aveva detto che la perdita di memoria era uno dei segni finali della SLA. Kuroo cominciava a dimenticare le cose di recente, ma il bassino non voleva soffermarsi su cosa ciò avrebbe implicato. Non aveva nessuna intenzione di farlo.

"Mi stavi dicendo dov'era la cosa che mi hai lasciato nell'appartamento", disse, continuando a giocare con i capelli di Kuroo.

"Oh, si. Hai presente quello scaffale nel nostro guardaroba che non riesci a raggiungere perché sei troppo basso?" La frasi uscì con un lieve tono scherzoso, Kenma quasi stava per piangere poiché aveva sempre pensato che non lo avrebbe mai più sentito parlare come prima.

Era davvero lo stesso vecchio Kuroo, fino in fondo.

"Mi stai dicendo che è lì?"

Kuroo spostò la testa in un leggero cenno del capo. Kenma si chinò per premere un altro bacio gentile sulla mascella dell'altro. "Grazie."

Prima o poi il momento in cui avrebbe cercato il fatidico oggetto sarebbe arrivato, lo sapeva.
Tuttavia sperava che fosse il più tardi possibile.

Angolo autrice
EHY EHY EHY
SONO ANCORA VIVA, PERDONATEMI.

Scusate per avervi fatto aspettare così tanto per il capitolo, ma purtroppo gli esami di quinto anno si avvicinano e non so più cosa studiare prima.

(Capitolo non ricorretto come al solito, quasi mi odio)

Vi avviso che purtroppo gli aggiornamenti saranno molto lenti visto che ormai siamo quasi ad aprile, spero di riuscire a postare il prossimo durante le vacanze di Pasqua.

Nel frattempo così a caso volevo chiedervi che anime state seguendo nell'ultimo periodo. Io ad esempio sto recuperando dr. stone e sono in pari con jujutsu kaisen, sk8 the infinity e la quarta di aot.
Li state seguendo pure voi?

Adesso sparisco come le fragole d'inverno.

fly high.

the galaxy is endless // kuroken (TRADUZIONE)Where stories live. Discover now