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<Katsuki> sentì dire da una voce famigliare <Forza. Devi svegliarti>.

Cosa stava succedendo? Non riusciva a vedere ne fare niente.

Pian piano riprese coscenza del suo corpo e sentì il dolore al braccio, ma ne percepì anche qualcosa a fare forza sulla ferita.
Le gambe facevano male, insieme agli addominali e le spalle; la testa gli doveva come mai prima di allora, tanto che desiderò tornare incoscente.

Le palpebre furono ľunltima cosa che riuscì a percepire, ma le aprì di qualche millimetro nonappena fu possibile.

<Stai bene! Grazie al cielo>

<Ei...> provò a dire mentre sul suo volto spuntava un lieve sorriso.

<Sta tranquillo, non sforzarti. Immagino tu non riesca a camminare; non importa, ti porterò in braccio, ma dobbiamo andarcene da qua!> disse tutto d'un fiato, il rosso.

Bakugo gli portò una mano al volto e sorrise <Stai bene> disse per rassicurarsi.

<Si, sto bene> rispose con voce incrinata.
Le dita del biondo si bagnò di lacrime calde.
Il ragazzo prese la sua mano e glie la appoggiò sul ventre <Ti prendo in baccio ora, come le principesse nelle favole>.
Non capì se il ragazzo volesse rassicurarlo o sfotterlo, ma non aveva possibilità di controbattere quindi si lasciò sollevare.

<Hey Katsuki, non dormire> disse il rosso che aveva preso a camminare velocemente per sfuggire al più presto dalle guardie che già da qualche minuto si erano radunate qualche metro più indietro per confrontarsi e assistere dei soldati.

<Ma ho sonno> disse con la debole voce che gli rimaneva appoggiando la testa alla sua spalla.

<Lo so, lo so. Parlami ancora della nostra casa>.

Il biondo rise <La voglio grande... con una grandissima sala da ballo... e poi voglio che anche le camere dei nostri figli siano grandi> disse in tono delirante per la stanchezza ed il dolore.
<Il primo figlio lo chiameremo Eijiro secondo>.

Nemmeno Kirishima riuscì ad evitare di sorridere a quelle parole, nonostante fosse così preoccupato per le condizioni del ragazzo.

<Poi voglio una femmina. Ti piace il nome Vittoria? A me piace molto> continuò. <cresceranno e diventeranno belli come te, e non avranno matrimoni combinati perchè ľamore è più bel...>.

Eijiro si allarmò quando sentì il ragazzo smettere di parlare, ma, girando la testa per huardarlo, si accorse che era ancora sveglio e riprese il suo tragitto.

<Ti amo, Eijiro> subito dopo perse nuovamente i sensi.

Il rosso fu imbarazzato ma in quel momento non poteva farsi distrarre, doveva raggiungere Ochako prima che le guardie reali, ormai troppo lontane per vederlo, decidessero di fare un nuovo giro di controllo.

Camminarono a passo svelto per altri dieci minuti perima di arrivare dalla ragazza che, nonappena si accorse del ragazzo che portava in braccio, si mise a rimproverare Eijiro per aver lasciato da solo Katsuki.

<seguitemi, dobbiamo arrivare alla mia casa> aggiunse poi.

<A-aspetta> disse il rosso facendo voltare la ragazza e svegliare il biondo che subito richiuse gli occhi. <Non so se reggerà ancora. Dobbiamo fare qualcosa>. Guardò il ragazzo ormai cinereo con il sague che sembrava essere diminuito e che rifletteva le prime luci delľalba.

<Che dovremmo fare? Non posso medicarlo qua. E poi siamo troppo vicini ai cavalieri reali>.

Eijiro riprese a camminare dietro la ragazza senza replicare, finchè non arrivarono alla sua casetta.
Non era una casa come quella delle favole che gli venivano raccontate, ed anzi, era molto simile alla sua casa, ma molto più grande.

<mettilo lì> la ragazza indicò il pavimento ďavanti al camino.

Kirishima si affrettò ad eseguire e aggiungere della legna sopra le generi di un fuoco già consumato, e la accese. <Katuki, svegliati ora> lo chiamò facendolo svegliare anche se non del tutto.

<Sto semplicemente facendo ciò che faresti te. Non uso la magia per curare le persone. È meglio se rimanga incoscente mentre brucio la ferita>.

Il rosso remembrò tutto il dolore provato e si portò una mano alla spalla e e poi al fianco che ne portavano ancora le cicatrici <Non c'è un altro modo?>.

<No, non sono capace! Non ho ancora imparato tutto della magia! Accontentatevi o andatevene!> sbottò come se il fatto di non saper curare grazie alla magia, la imbarazzasse.

<Scusa> disse tornando a guardare il biondo che orma sembrava essersi svegliato del tutto. <hey, come stai?> chiese poi i tono dolce accarezzandogli la guancia.

<ho male dappertutto, ma sono felice di vederti> disse a voce bassa. Si portò una mano ai pantaloni, la mise in tasca e ne tirò poi fuori due ciondoli. <Me li ha dati lei> Glie ne porse uno <Mettiamoli>.

Kirishima lo indossò e aiutò anche Bakugo, una volta addosso iniziarono o a splendere.

Il biondo sorrise ed Eijiro, nonostante non capisse ciò che stava succedendo, si mise a sorridere a sua volta.

<Smettetela di fare gli innamorati, o si infetterà se non lo è già> gli interruppe la mora <Cominciamo>.

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