‟ You know that place between sleep and awake?
That place where you still remember dreaming?
That's where we'll meet
that's where I'll waiting
because that's where I'll always love you „
#1 storybrooke
Nell'allungare il braccio per afferrarla faccio cascare sul pavimento l'intero complesso, spargendo tutte le foto con puntine incluse sul pavimento. ‹‹ Sono una vera testa di cazzo ››. Sbuffo pesantemente, chinandomi su quest'ultime per raccoglierle.
Dopo aver risistemato tutto mi affretto a prendere il cellulare lasciato incustodito sul letto per recarmi finalmente al camper poiché, nel frattempo, è passata un'ora abbondante. Apro dunque la porta, notando qualcosa che vola via dall'interno per posarsi sulla strada umidiccia. Avvicinandomi al fine di guardare meglio, mi rendo conto che si tratta di una foto. Dev'essermi sfuggita e la stanchezza non ha aiutato.
Il suo contenuto mi lascia perplessa, a maggior ragione perché son sicura di non averla vista mentre le passavo in rassegna una ad una.
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Non so chi sia il bambino in questione, forse un cuginetto o un nipotino. Tutto quel che so è che un semplice foglio plastificato è di una tenerezza immensa.
Torno dunque nel camper per rimetterla al proprio posto, sforzandomi per trovarne uno libero tra quelle incastrate alla perfezione. E, di nuovo, mi ritrovo a chiedermi da dove possa essere sbucata. La rigiro involontariamente, scoprendo una data scritta dietro quest'ultima. Ed è allora che la situazione diviene realmente strana, provocandomi qualche battito di troppo. La leggo e la rileggo almeno 100 volte, senza mai trovarne il senso.
" 18.09.2015 S.G. Hospital "
..quello in cui mi resi conto che mia figlia non avrebbe mai scoperto il calore delle braccia di sua madre.
"Nascosta com'era, nessuno ne sentirà la mancanza" dico prima di riporla all'interno della felpa, potendo lasciare definitivamente il camper. Mi stringo un po' di più in quest'ultima per ripararmi dalla brezza mattutina, tirando su il cappuccio e coprendo bene le orecchie. Il mio alloggio si trova qualche sezione più in là, forse tre. Passo quello di Ginnifer e Josh, Jared e, infine, mi ritrovo a pietrificarmi di fronte a quello di Robbie, che so già non riuscirò mai a salutare prima di partire. Guardo la struttura con amarezza, traendo un lieve sospiro. Chino il capo per un attimo, cercando di muovere il primo passo di una serie che mi condurrà lontana da qui, ma devo sollevarlo nuovamente quando il suono di una serratura che scatta giunge al mio udito.
Ancora scomposta e disgustosamente sorridente, intenta a chiudere i bottoni della costosissima giacca, Jaime compare dietro la scritta " Robbie Kay ". Nota da subito la mia presenza, ma ciò non sembra turbarla.
Il ragazzo fa la propria comparsa appena dopo di lei, affrettandosi ad indossare la maglia.
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