Capitolo 5

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Eravamo tutte e due ansiose di andare in agenzia ma nello stesso tempo tristi poiché l'idea di vivere sotto lo stesso tetto non ci dispiaceva per niente. Nonostante ciò ci rimettemmo le scarpe e ci incamminammo verso l'agenzia più vicina. Potevo permettermi una casa, anche molto bella, ma l'importante per me era che fosse vicino ad Anna, mi sentivo più sicura a conoscere qualcuno vicino. Più ci avvicinavamo, più sentivo una strana ansia. Anna si accorse e mi tranquillizzò dicendo: "Fancy stai tranquilla, non è la fine del mondo, saremo comunque sempre insieme e se hai paura a vivere da sola dimmelo che ti faccio compagnia!". Anna era sempre molto gentile e mi convinse che stavo facendo la scelta giusta.

"Posso fare qualcosa per voi ragazze?" ci disse la signora dell'agenzia. "Effettivamente si, stavo cercando una casa, possibilmente in centro." "Ma...qual è il tuo budget?" mi chiese "Bha facciamo 700 mila euro?". I suoi occhi si spalancarono e allo stesso modo quelli di Anna. Non avevo mai pensato ad effettivamente quanti soldi fossero, ed erano solo la metà dei miei risparmi... Mi sentii quasi realizzata.

La signora mi disse di seguirla per il centro visitammo diverse case. Erano tutte vicine alla casa di Anna ma una in particolar modo mi stupì e stranamente costava "solo" 500 mila euro. Si trovava in un edificio molto alto all'ultimo piano. Era compreso un balcone gigante, che poi era il tetto, e i due piani sottostanti. Era molto grande, circa 300 mq, ma non riuscivano a venderla perché era troppo in alto. A mio parere non c'era una posizione migliore di quella, si vedeva quasi tutta la città, aveva una vista spettacolare. Dissi decisa: "PRENDO QUESTA! ANNA CHE NE PENSI?" "Per me è FAVOLOSA! Però dovrai anche arredarla bene. Non fare cazzate please, non rovinarla" si mise a ridere e poi aggiunse "comunque so che hai un buon gusto, basti vedere come sei vestita". A quelle parole scoppiai a ridere, non so cosa mi faceva ridere effettivamente se il fatto che si era preoccupata del mio gusto o perché approvava il mio stile.

Tornammo quindi in agenzia e il conto sulla carta di credito si dimezzò.. Azz che dolore! Era un bell'investimento, forse avrei dovuto consultare la Ale? Sicuramente mi avrebbe suggerito qualcosa. Eppure ero sicura di aver fatto la scelta giusta e non mi pentivo. Dovetti compilare moduli, fare mille firme ma uscì dall'agenzia molto soddisfatta. Adesso però dovevo arredarla e sapevo che sarebbe stato assai difficile. MA il padre di Anna faceva proprio l'architetto e, anche se non lo avevo ancora conosciuto, volevo già chiedergli una mano, o addirittura se mi faceva il progetto. Ci andammo a prendere un gelato e dopo aver fatto un giro sotto i portici ci avviammo verso casa. Salimmo le scale ed entrammo. Trovammo Davide steso sul divano e una ragazza, più giovane di noi accanto a lui. Era tutto perfetto se non che lui si era dimenticato di rimettersi la cintura e lei si sentisse già la sua ragazza, illusa. Sentii una strana sensazione. Da una parte mi dicevo: "Poveraccia, non sa che a lui non interessa" e dall'altra pensavo: " Ma chi è sta troia?" (per essere moooolto fine). Subito mi dissi che non dovevo essere gelosa, Anna mi aveva spiegato come era lui e NON DOVEVO CONSIDERARLO, assolutamente no. Ci mise veramente poco lui a sbolognare la tipa, si inventò che doveva andare a calcio e le assicurò che l'avrebbe chiamata (cosa che non fece). Anna intanto era andata su in camera, aveva il corso di zumba dalle 17.30 alle 18.30, e stava preparando la sacca della palestra. Come avrei occupato il mio tempo senza lei? Avrei potuto leggere, ascoltare musica o avrei potuto fare quello che è ho fatto.

EffeWhere stories live. Discover now