Capitolo 10

41 3 0
                                    

Io e Anna giravamo per il centro di Brescia, entravamo in quasi tutti i negozi, ci provavamo una marea di vestiti, cercavamo il look perfetto per il domani, ricominciava la scuola... ero molto entusiasta ma molto preoccupata, avevo timore dei miei nuovi compagni. Verso l'ora di pranzo tornammo a casa, cucinai io questa volta. Nei piatti in tavola avevo messo dei deliziosi hamburger, in parte una spruzzata di maionese e di una strana salsina ai peperoni, e per finire delle patatine fritte. Possiamo anche dire che non ci voleva Picco della Mirandola per cucinare quel pranzo, una decina di minuti ed era tutto pronto. Ci sedemmo e Anna iniziò a farmi mille domande sulla casa. Si stupì quando le affermai che in 2 settimane in teoria sarebbero arrivati tutti i mobili, in più mi avrebbero rifatto il pavimento... insomma in sole due settimane la casa sarebbe stata pronta! Wow, che emozione, in realtà non ci credevo manco io ahah.

Finimmo di mangiare, ci buttammo sul divano e ci guardammo la tele finchè non arrivò Davide.

Sembrava indifferente a tutto ciò che era successo, mi fece segno di andare in terrazza per parlare. Dissi ad Anna che sarei andata a sdraiarmi per riposare e raggiunsi Davide.

:"Cosa è cambiato dal primo giorno che mi hai vista? Spiegamelo, non lo capisco proprio...". Lui disse: "e tu dimmi, perchè dovrai fare nuove esperienze con altri se a letto insieme stavamo più che bene?". Rimasi sorpresa... non mi aspettavo che lui si fosse così tanto attaccato a quella frase e soprattutto non avevo detto con altri.. bha

Gli spiegai la mia tesi varie volte ma lui continuava a non capire, si era intestardito che io non lo volessi e allora... chiusi li la storia. Avevo già troppi pensieri per la testa e sicuramente non mi interessava aver un ragazzo polemico. Ovvio mi dispiaceva e non sapevo come sarebbe stata la convivenza per quelle due settimane quindi gli proposi stupidamente di fare come se niente fosse. Devo dire che i primi giorni funzionò, ma poi tornò l'imbarazzo di sempre.

Mi chiusi poi in camera e cercai un modo per abbellire il mio grembiule del lavoro. Era veramente brutto, nero, lungo... nonono non andava per niente bene! Lo inizia ad accorciai, ci aggiunsi dei pezzi di stoffa colorata, un nastro alla vita e... si può dire che era meno osceno!

Il pomeriggio passò alla svelta e verso le 19 presi una pyramid bag nera (prada), ci misi dentro tre quaderni, una penna e la poggiai vicino alla porta. Sarebbe stata la mia cartella per il giorno dopo. Poi appoggiai sulla sedia degli shorts di jeans, un po' corti però molto carini. Avevano delle borchie d'argento dietro, erano un bel po' strappati, stile rock.Una maglietta bianca con scritto jack daniel's abbastanza corta da lasciar scoperto l'ombelico, ed infine un giubbetto di pelle nera. Mi feci una doccia, mi misi il pigiama, salutai tutti e andai a dormire.

La sveglia suonò alle 6.40! Oddio che ansia...


EffeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora