Capitolo 27. Tradimenti e litigi.

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Louis' POV

E' ormai una settimana che sono in stanza con Victor e devo ammettere che, per me, è stata un inferno. Quel ragazzo ha provato a sedurmi molteplici volte, ma non so come sono riuscito a resistere al suo fascino. Harry non sa niente di Victor, né dei suoi disperati tentativi e infatti lo ha accolto nel nostro gruppo di amici. Sono stati tutti molto gentili con Victor, che si è integrato subito, anche se sembra che non gliene freghi nulla, dato che non parla mai quando stiamo tutti insieme.

E' come se fosse assente, passa tutto il tempo a fissare un punto preciso senza far uscire una singola parola dalle sue bellissime labbra carnose. Ecco, mi sta succedendo di nuovo, sto pensando a Victor in modi in cui non dovrei. Quel ragazzo mi ha come stregato. Io amo moltissimo Harry, ma Victor ha qualcosa che mi attrae molto.

Il biondo mi sta rovinando l'esistenza, mi provoca con i suoi atteggiamenti, ma proprio quando sto per cedere, mi fa rimanere con l'amaro in bocca e devo vedermela da solo con l'erezione che mi ha provocato. Ultimamente sono sempre molto eccitato a causa sua e a pagarne le conseguenze è sempre Harry, che deve soddisfare i miei bisogni sessuali provocati da Victor.

Mi sento molto in colpa a fare l'amore con Harry pensando ad un altro. Harry non si merita una persona come me, lui merita un ragazzo che pensi solo ed unicamente a lui. So di essere un egoista a continuare a stare con lui, ma non voglio privarmi di qualcosa di così prezioso, Harry occupa buona parte del mio cervello e del mio cuore.

Non voglio privarmi dei suoi stupendi occhi verdi, del suo buonissimo profumo che mi rimane sui vestiti per tutto il giorno, dei suoi sorrisi che mi rallegrano le giornate.

Sono sicuro che l'attrazione che provo nei confronti di Victor sia una cosa passeggera. Il mio interessamento nei suoi confronti è dovuto al fatto che questa situazione, per me, è una novità. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce del mio compagno di stanza.

- Ciao nanetto! - esclama Victor, entrando nella stanza con un sorriso derisorio.

Non rispondo al suo saluto, devo cercare di evitare qualsiasi tipo di contatto con lui.

- Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua? - continua a provocarmi.

Si avvicina a me e mi dà un bacio sulla guancia, gesto inaspettato che mi fa arrossire.

- Sbaglio o il tuo viso è appena diventato rosso? - mi sussurra nell'orecchio.

- Che c'è, sono io che ti faccio quest'effetto? - continua chiedendomi Victor.

Continuo a fare finta che non ci sia nessuno in camera con me. Vedo Victor allontanarsi dal mio orecchio e cominciare a camminare in cerchio per la stanza come se stesse riflettendo sul da farsi.

Si avvicina di nuovo a me e posa le sue labbra sulle mie. Lo allontano con le mie mani e lui rimane a pochi centimetri da me, fissandomi negli occhi. Io mi limito a ricambiare lo sguardo, non potendo fare a meno di notare che ha degli occhi bellissimi, sembrano ipnotizzarmi. Tutto il suo viso è perfetto, non ha un singolo difetto.

E' lì che continua a fissarmi con le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. I battiti del mio cuore si fanno più veloci, mi manca l'aria e mi avvento sulle sue labbra. Le nostre lingue si intrecciano tra di loro, la sua bocca ha un odore di fragole, probabilmente a causa delle gomme che mastica tutto il tempo.

Victor si stacca dalle mie labbra e si abbassa, rilasciando baci delicati sul mio collo. Porta le mani all'altezza della mia vita e mi leva la maglietta. Comincia a succhiarmi un capezzolo e ruota la sua lingua intorno ad esso, poi ripete gli stessi gesti sull'altro. Mi stende sul letto e si dirige con la testa verso le mie parti basse. Mi sbottona i pantaloni, mi libera dai miei boxer e prende in mano la mia erezione. Si avvicina al glande e tira fuori la lingua leccandolo lentamente. Un gemito esce dalla mia bocca e comincio ad ansimare pesantemente. Finalmente Victor ingloba il mio cazzo e comincia a fare su e giù con la bocca, i miei gemiti si fanno sempre più rumorosi. Victor si stacca dal mio membro e mi guarda negli occhi come un bambino che vuole la sua caramella.

Beloved || Larry StylinsonWhere stories live. Discover now