Capitolo 4.

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A svegliarmi dal mio sonno pesante sono i primi raggi del sole che penetrano il vetro della finestra e mi illuminano il viso.
La prima cosa che faccio, come tutte le mattine, è controllare l'ora, sporgendomi verso il comodino alla destra del letto, sul quale c'è una piccola sveglia.
L'oggetto indica che sono le sei e mezza, è molto presto, soprattutto per i miei standard.

Decido che è meglio non perdere tempo e alzarmi, per poter trovare un posto in caffetteria, prima che diventi uno zoo.
Mi alzo dal letto in modo silenzioso e delicato per non svegliare Nick, che sta ancora dormendo.
In realtà, dopo il bacio che mi ha dato ieri, mi sentirei a disagio ad incontrare il suo sguardo malizioso, mi sento in difficoltà e ho bisogno di metabolizzare l'evento.
Insomma, lo conosco a malapena e sembra essere molto più sveglio di me. Sicuramente ha avuto molte esperienze, l'ho capito dal suo atteggiamento così sicuro.
Prendo il mio asciugamano e la mia borsa da doccia ed esco dalla stanza, dirigendomi verso i bagni.
Percorro il lungo corridoio barcollando per il sonno, che ancora non mi ha abbandonato.

La prima cosa che noto, appena raggiungo le docce, è la lunghissima fila che mi aspetta.
Bagni condivisi, ancora mi ci devo abituare.
Passa circa mezz'ora, prima che arrivi il mio turno e che io riesca a fare tutto ciò che devo, ero l'ultimo della fila.
Qui la gente si sveglia alle cinque del mattino per fare una doccia? O sono pazzi, o fanatici dell'igiene!

Tornato in camera mi dirigo verso la mia valigia e prendo i vestiti che voglio indossare, mentre sistemo gli altri nell'armadio.
Finisco di mettere in ordine anche il resto delle mie cose e di preparare lo zaino, riempiendolo dei libri che mi sarebbero serviti per le lezioni.
Tiro un sospiro di sollievo, quando poggio le mani sui miei fianchi e mi guardo intorno, per controllare di non aver dimenticato nulla fuori posto.
Sono fiero di me stesso, posso finalmente andare a mangiare.
Sto per aprire la porta della stanza, quando una voce dietro di me, blocca i miei movimenti.

- Buongiorno Harry. -
Nick si è svegliato e mi guarda con gli occhi ancora mezzi chiusi.
- Buongiorno Nick. - rispondo io.
- Dormito bene? -
Lui mi guarda sorridendo.
- Si, molto bene. Sai? Stanotte ti ho sognato. - la sua voce è ancora impastata dal sonno.
- Ah si? E in che consisteva il sogno? - chiedo io con curiosità.
- Ho sognato che eravamo qui in camera a vedere la tv e, a un certo punto, tu mi mettevi la mano dietro al collo e mi stringevi in un abbraccio. -
- Davvero? E dopo che cosa succedeva?-
La curiosità cresce dentro di me, ma ho già capito dove vuole andare a parare.

- Dopo tu prendevi la mia testa e la abbassavi sempre di più sul tuo corpo finché non arrivava alla cintura dei tuoi jeans. Poi io ti slacciavo la cintura e ti abbassavo i pantaloni insieme ai boxer. Prendevo in mano il tuo cazzo e cominciavo a baciarti, poi piano piano facevo entrare il tuo membro nella mia bocca e facevo su e giù e succhiavo. Mentre facevo su e giù accarezzavo il tuo scroto. Dopo un po' tu venivi nella mia bocca e io ingoiavo il tuo dolce e caldo sperma. E poi mi sono svegliato. -

Il suo racconto mi lascia sconvolto, devo ingoiare velocemente il groppo che mi si è formato in gola e riprendermi, per non lasciargli capire che mi sento a disagio.
Non sembra lo stesso ragazzo di ieri, ora è molto più sfacciato e imbarazzante.
- Mi fa piacere essere l'oggetto erotico dei tuoi sogni, ma purtroppo per te, il sogno non si avvererà mai. - dico io.
- Vedremo! - esclama lui con un'espressione maliziosa in volto.
- Vabbè. - sospiro.
- Adesso io devo andare. - dico mentre giro la maniglia della porta per aprirla.

- Dove vai? -
- Vado a fare colazione alla caffetteria e poi a lezione. - rispondo io un po' infastidito dalla domanda di Nick.
- Ma oggi non c'è lezione. Le lezioni cominciano la settimana prossima. -
- Sul serio? Non lo sapevo. Allora che ne dici se aspetto che ti prepari e andiamo a fare colazione insieme? Odio mangiare da solo. - confesso.
- Sì, per me va benissimo. Mi piace trascorrere il tempo con te, mi piaci. -risponde Nick, con il solito sorrisetto meschino.
Sta evidentemente cercando di attrarmi, ma il suo tentativo risulta ridicolo e non ottiene l'effetto desiderato.

- Pfff, ma per favore. Tu vuoi solo scoparmi. Sei come tutti i ragazzi gay che ho incontrato dopo che ho fatto coming out. Mi conosci da nemmeno un giorno e già fai sogni erotici su di me. Non che questo mi dispiaccia, ma devo ammettere che mi preoccupa un po'. - dico io con tono scherzoso.
- Certo che voglio scoparti. Insomma, sei il ragazzo più attraente che io abbia mai incontrato. L'unico difetto sono le tue gambe da donna, ma l'importante è che laggiù tutto funzioni. - afferma lui ridendo.

- Hey non insultare le mie gambe! -esclamo fingendomi offeso, prima di continuare a difendermi.
- E poi perché il mio cazzo non dovrebbe funzionare? -
- È solo che nella mia vita ho incontrato parecchi ragazzi che avevano problemi di erezione e ... - si interrompe.
- E? - domando io curioso.
- E niente, ti dirò di più un'altra volta. -risponde Nick, prendendo le cose che gli servivano per prepararsi, ed uscendo dalla stanza.
Quando Nick torna, si veste ed usciamo dalla stanza. Scendendo le scale incontriamo Niall al primo piano che, quando viene a sapere che stiamo andando a fare colazione, si unisce a noi. Ci incamminiamo insieme verso la caffetteria, quando a un certo punto vediamo Zayn che ci viene incontro con aria arrabbiata.

Arriva vicino a noi, prende Niall per il colletto della sua maglietta ed esclama : - Ciao biondino, ti ricordi che domani mi devi dare i soldi? -
- Hey Zayn mollalo subito! - urla una ragazza con i capelli biondi e corti dietro a Zayn.
- Fatti i cazzi tuoi Miley! - replica Zayn.
- Facciamo così. Se ti vedo ancora una sola volta vicino a Niall, rivelo a tutti quella cosa su di te! E da questo momento Niall non ti deve nemmeno un centesimo, chiaro? - ribatte Miley.
Zayn molla la presa e sfoga il suo fastidio sbuffando rumorosamente. Si allontana infuriato e Niall tira un sospiro di sollievo, posso vedere le sue gambe diventare molli come gelatina e poi tremare sotto il peso del suo corpo.
Niall si gira velocemente verso la ragazza, rivolgendole un sorriso.

- Hey Miley, come fai a sapere il mio nome? -
- Come posso non sapere il nome del ragazzo che si è presentato strafatto alla mia festa l'anno scorso e mi ha quasi distrutto casa? - commenta Miley sarcastica.
- Scusami, mi dispiace davvero! - Si legge chiaramente l'imbarazzo che sta provando in questo momento, quando abbassa lo sguardo e le sue guance diventano rosse.
- Ma come facevi a sapere del debito che ho con quello psicopatico di Zayn?-continua.
- Io so tutto di tutti, e non ti preoccupare più per il tuo debito. Se Zayn dovesse ancora toccarti solo con un dito, racconterò a tutti ''about his little things''. - risponde Miley e tutti e quattro sbottiamo a ridere.

Il momento di felicità viene interrotto improvvisamente da un urlo proveniente vicino la mensa. Cominciamo a guardarci confusi, indecisi su cosa fare, finchè Nick non fa segno di seguirlo fuori dalla mensa.
La nostra attenzione si posa subito sul gruppo a forma di cerchio che si è formato all'uscita dell'edificio.
Incuriositi, ci avviciniamo anche noi, avanzando con prudenza.
Notiamo con orrore che c'è una ragazza stesa sul prato, con le pupille molto dilatate e intorno a lei c'è sangue ovunque.

Alla mia destra, Miley sgrana gli occhi e porta le mani alla bocca, soffocando un urlo. Le espressioni sui volti di Nick e Niall sono altrettanto confuse e terrificate, sono improvvisamente impalliditi.
Ringrazio di non poter vedere la mia stessa faccia, perchè sono sicuro che mi spaventerebbe.
Sento il cuore battere sempre più veloce, non riesco a realizzare la visione così reale che mi trovo davanti. Non ho mai visto un cadavere, se non nei film.
Guardandola meglio noto che è la ragazza della mensa, quella che aveva litigato con Niall per il cibo.

Mi rivolgo a Niall chiedendo : - Per caso sai come si chiamava? -
Niall mi fa cenno di no, ma non riesce a parlare.
Un ragazzo con i capelli castani vicino a noi ci guarda e dice : - Si chiamava Eleanor. Eleanor Calder. -

Beloved || Larry StylinsonKde žijí příběhy. Začni objevovat