La rivelazione

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«Dov'è Ash?»

E' questa la domanda che spezza il flusso di complimenti e pacche sulla schiena che stava soffocando Eiji. Si sarebbe aspettato di trovarlo seduto sul suo letto, magari con delle bende che gli fasciavano il braccio ferito durante una sparatoria di quartiere; oppure lo immaginava davanti all'entrata del covo ad aspettarlo ansiosamente, che sarebbe corso ad abbracciarlo una volta incontrato e che non lo avrebbe più lasciato per paura di perderlo. Invece nel covo c'è solo la banda di Cain e quella di Ash. A seguito di quella semplice quanto difficile domanda, Cain si fa avanti cercando di trovare le parole giuste per comunicare ad Eiji la notizia della morte dell'amico.

Guarda fuori dalla finestra e osserva il cielo. Anche se cinque minuti fa era azzurro, ora solo nuvole grigie cariche di pioggia occupano la volta celeste. E' in arrivo un temporale, non solo all'esterno, ma anche dentro il cuore di Eiji che inizia a battere sempre più forte vedendo che nessuna risposta gli viene data. Sembra sia passata un'eternità da quando dalle labbra dell'argento olimpico è uscita la dolorosa domanda, eppure nessuno ha il coraggio di spiegargli quello che è accaduto ad Ash. I loro occhi rimangono bassi e bocche serie e serrate prendono il posto dei loro sorrisi.

«Allora, dov'è Ash?»

Rabbia mista a preoccupazione sono gli unici sentimenti che trapelano dal suo viso leggermente più arrossato. Eiji non conosce il motivo del loro silenzio, ma nella sua mente mille pensieri e catastrofi vengono associate alla meravigliosa immagine di Ash. A quella lince indomabile che a resistito a tutto e tutti e che ha aperto solo a lui il suo cuore. Dentro desidera, anzi esige, una risposta. Più il tempo passa nel silenzio, più lui si sente morire. Come il pesce banana nel racconto di Salinger...

«Senti Eiji, dobbiamo dirti una cosa, però prima siediti» comincia Cain tentando di calmarlo «quando sei partito...» inizia Sing «io stesso gli ho consegnato la lettera che mi avevi dato, ma lui non si è presentato in aeroporto. Pensavamo che avesse deciso di non partire perché aveva delle questioni da risolvere, invece...» Sing fa una lunga pausa prima di svelare ad Eiji la verità «dopo la tua partenza Ash è stato ritrovato accoltellato mentre leggeva la tua lettera nella sua biblioteca preferita. Veramente mi dispiace...»

Il tempo sembra fermarsi. Il cuore di Eiji che prima batteva all'impazzata ora sta rallentando, forse troppo, tanto che il nostro argento si accascia a terra portando le mani al cuore a seguito di un lancinante dolore all'organo. Nella sua mente scorrono tutti i momenti trascorsi insieme ad Ash e voci e suoni si sovrappongono creando una confusione che fa perdere i sensi ad Eiji. Cain lo solleva da terra e lo poggia sul letto mentre Sing chiama un'ambulanza. Mentre digita il numero, Eiji apre gli occhi un po' a fatica e inizia a piangere coprendosi la faccia con le mani, quasi vergognato.

Non può crederci. Gli sembra un sogno, anzi il peggior incubo che mai abbia vissuto. La vita della lince si è spenta, come si spegne una candela: con un soffio. La vita di Ash è terminata in un soffio, a pensare che aveva solo diciott'anni... gli viene da piangere, ma sta già piangendo. Vorrebbe piangere di più e gridare che ha perso il suo amore. Sì, Ash è... era il suo amore, il suo unico amore. L'unica persona al mondo che gli infondeva sicurezza e tranquillità, il perfetto equilibrio tra bellezza, intelligenza e sensibilità. Era il suo Ash... e gliel'hanno portato via.

«Chi l'ha ucciso?» chiede Eiji alzandosi dal letto.

Questa domanda fa piombare nel covo un silenzio tombale. Nessuno risponde e tutti tengono gli occhi bassi per non incrociare lo sguardo dell'argento che ora si è fatto di fuoco.

«CHI HA UCCISO ASH?» ripete con rabbia Eiji.

«Lao... è stato Lao» gli rivela Sing « la polizia ha trovato il suo cadavere con una ferita da arma da fuoco e grazie alle telecamere della zona hanno capito che è stato ucciso da Ash dopo che quest'ultimo ha ricevuto una coltellata da Lao...».

D'improvviso Eiji scappa dal covo e comincia a correre verso il ristorante di Shorter. Intanto sull'intera New York scende una pioggia incessante. Le sue lacrime colme di tristezza e rabbia si uniscono alle gocce che cadono dal cielo. Lacrime che portano il ricordo di Ash, del suo amore. Arrivato davanti al ristorante, Eiji entra con furia e si piomba al tavolo di Yut-Lung e con foga lo prende per la giacca urlando «L'hai ucciso tu! Il mio Ash l'hai ucciso tu!» e detto questo gli tira un pugno, poi un altro e alla fine un terzo. Non si sarebbe fermato se la sorella di Shorter non l'avesse bloccato.

«Muori, serpe velenosa» dichiara Eiji con disprezzo verso Yut-Lung, poi fugge dal ristorante e inizia a correre sotto la pioggia per le stradine di Manhattan, afflitto dal dolore di una perdita troppo grande da sopportare. Sentimenti contrastanti si fanno spazio dentro di lui: il suo cuore è diviso dalla paura nel leggere sulla lapide "Aslan Jade Callenreese" e dal desiderio di dare un ultimo saluto al suo amore. Continua a correre quasi per inerzia, con la testa bassa e gli occhi pieni di lacrime, finché le sue gambe cedono facendolo cadere a terra. Le forze gli bastano solamente per posizionarsi sulle ginocchia e versare lacrime, mentre una pioggia sempre più fitta, accompagna il suo pianto doloroso.

Banana fish: il ritorno di EijiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora