Capitolo 73

2.8K 92 2
                                    

Chloe

Mi stacco immediatamente da Dylan e mi giro verso la porta.
<<Giuro che ti rovino io>> Smith si fionda infuriato nero su Dylan e lo afferra per il colletto della maglietta.
Lo scaraventa a terra e gli sferra un pugno.
<<Christopher ma che cazzo stai facendo?>> urlo, ma non mi ascolta.
<<Sei un figlio di puttana. Che cazzo fai eh... Prima la tratti male dicendole che non la ami e poi continui ad infilarti nelle sue mutante?>> urla e gli sferra un'altro pugno. Dylan cerca di scrollarselo di dosso, e ci riesce.
Spinge Smith all'indietro e gli monta sopra.
Gli tira due pugni e a quest'ultimo gli esce il sangue dal naso.
<<Basta vi prego>> afferro Dylan per il retro della maglietta e lo spingo via.
Lo aiuto ad alzarsi e guardo come sta.
Ha una guancia gonfia e rossa, il labbro spaccato e l'occhio anch'esso gonfio.
Gli diventerà nero stasera. 
Mi giro verso Smith e lo fulmino con gli occhi.
<<Si può sapere che problemi hai? Sei impazzito per caso? Non puoi piombare in camera mia e picchiare le persone. Ma che cosa ti passa per la testa? Qual è il tuo problema?>> sbotto incazzata nera. Gli sono grata che non mi stia brontolando per avergli dato del tu, ma in questo momento non me ne frega proprio niente sinceramente. Questo uomo mi sta facendo diventare matta. Prima si immischia nella mia vita, volendo sapere un sacco di cose di me, poi da ragione a mio padre e per di più cerca in tutti modi di avere un rapporto stretto, sempre se così si può definire, con me.
Un rapporto che io non voglio avere con lui.
<<Lui non è il ragazzo giusto per te>> lo indica puntando il dito contro di lui.
Lo spintono all'indietro e gli tiro un colpo sul petto. <<Tu non sei nessuno cazzo per dirmi con chi posso stare o meno. Nessuno. Lo capisci o no?>> urlo incazzata nera.
<<Io sono...>> lo blocco, <<tu sei solo un'impiccione. Ti immischi in situazioni che non ti riguardano. Quante volte te lo devo dire che non voglio né il tuo aiuto, ne tantomeno averti nella mia vita. Sei il mio professore, e ti rispetto come tale. Però non ti devi permettere di venirmi a dire con chi devo o non devo stare.>>
La rabbia ormai si è impossessata di me.
Non so nemmeno io quello che sto dicendo, non so se torna il mio discorso, ma poco mi importa. Sono così arrabbiata che se potessi gli tirerei un ceffone.
Gli vengono gli occhi lucidi alle mie parole e indietreggia di un passo.
<<I-io... Chloe devo parlarti, esci fuori per favore>> mi indica la porta accostata.
Mi faccio scappare una risata divertita e scuoto la testa. <<Aspetta fammi capire, secondo te io adesso esco fuori da questa stanza per parlare con te? Per parlare con la persona che ha appena preso a cazzotti il mio ragazzo, sul serio?>> chiedo, <<Chloe, ti prego>> insiste, <<no, vattene>> gli ordino, <<Chloe non fare la difficile>> ringhia, <<ha detto che se ne deve andare>> Dylan si posiziona davanti a me e stringe i pugni.
Smith e non sembra intimorito da lui, infatti fa un passo avanti, ma io mi metto subito in mezzo. <<Vattene o giuro che ti faccio licenziare>> lo avverto.
<<Chloe devo parlarti, dammi cinque minuti>> mi implora, <<ho detto di no cazzo. Hai problemi di apprendimento? No, significa no. Adesso sparisci>> indico la porta.
Fa un sospiro e ci guardano ultima volta.
Esce dalla stanza e sbatte la porta con forza, facendomi spaventare.
Dylan mi afferra per le spalle e mi lascia un bacio sul collo scoperto.
<<Stai bene?>> mi chiede. Solo adesso mi ricordo che è stato lui la vittima di tutto questo casino. Mi giro di scatto verso di lui e guardo il suo labbro spaccato. <<Io si, tu suppongo un po' meno. Vieni qui dai>> lo porto sul letto e lo faccio sedere.
<<Aspettami qui, arrivo subito.>>
Lui annuisce ed io vado un attimo in bagno. Prendo il necessario per medicarlo e poi ritorno da lui.
<<Mi dispiace... Davvero. Non capisco che cosa gli sia preso>> dico iniziando a versare un po' di disinfettante nel cotone.
<<Non è colpa tua, è lui che è matto. Però sai una cosa? Io se mi ci metto sono più matto di lui. Da adesso in poi deve starti lontano se non vuole vedersela con me>> confessa serio.
<<Dylan ti prego. Non ti è bastato quello che ha appena fatto?>> gli faccio notare, iniziando a medicarlo. Poso il cotone bagnato sul suo labbro inferiore e lui si scosta un po', per il piccolo bruciore.
<<Scusa>> dico a bassa voce, <<non fa niente.>>
Riposo il cotone sul suo labbro e vedo che strizza gli occhi. Più lo faccio, più il dolore s'allevia e lo percepisco dal suo sguardo, e dai muscoli della sua faccia che si rilassano sempre di più.
<<Deve starti lontano>> dichiara non appena finisco di medicarlo.
<<Lo so, è quello che vorrei pure io>> mi siedo accanto a lui e mi giro nella sua direzione.
<<Da oggi in poi ti prometto che non ti darà più fastidio. Ci penso io a lui e se continuerà ad importunarti, ne parlerò con mio padre>> ammette con serietà ed io annuisco.
<<Vieni qui piccolina.>>
Mi fa sedere sopra di lui e mi abbraccia.
<<Sono felice che tu mi abbia perdonato>> sussurra al mio orecchio, <<non l'ho fatto>> mi stacco da lui, ma rimango ugualmente seduta sulle sue gambe.
Lui aggrotta la fronte e mi guarda con un'aria confusa, poi prende coraggio e dice: <<quindi non vale niente quello che ti ho detto prima?.>>
<<Certo che vale, ma se ti perdonassi così da un momento all'altro non lo troverei giusto nei miei confronti. Mi hai deluso tanto Dylan, un'altra volta... E ti avevo chiesto gentilmente di non farlo più>> dico abbassando lo sguardo.
<<Lo so e mi dispiace, ma cosa posso fare per farmi perdonare? Dimmelo, farò qualsiasi cosa. Qualsiasi>> puntualizza, <<devi solo darmi tempo ok? Dicono che il tempo curi le ferite>> rialzo lo sguardo su di lui e lo vedo annuire.
<<Vuoi che ti stia lontano?>> chiede dopo qualche secondo, <<non proprio. Possiamo continuare a vederci, come sempre: ma il sesso passa in secondo piano>> ironizzo il discorso, con l'ultima frase.
<<Non è la cosa più importante per me, lo
sai. Si ok, amo farlo, ma solo perché è bello sapere che ti concedi a me. Però ti prometto che rispetterò i tuoi tempi>> si mette una mano sul cuore e poi dice: <<Lo giuro.>>
<<Grazie>> gli sorrido timidamente, <<non devi ringraziarmi. Sai che farei qualsiasi cosa per te>> mi ricorda e si sporge in avanti per baciarmi. Essendo più veloce di lui giro la testa da un lato, e lui finisce per darmi un bacio sulla guancia.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora