Capitolo 31

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Dylan

Muovendomi nel letto, cerco disperatamente il contatto di Chloe. Ancora con gli occhi chiusi, mi giro verso il suo lato del letto e allungo il braccio, per abbracciarla, ma non appena la mia mano si posa sul materasso: apro gli occhi di scatto e non la vedo.
Mi assale il panico.
Dov'è andata?
Quando noto che il suo telefono e i suoi vestiti sono ancora nella stanza mi tranquillizzo un po'. Dev'essere andata in bagno oppure in cucina. Mi alzo dal letto e vado dritto in bagno. Apro la porta, senza farmi scrupoli nella remota possibilità di vederla nuda, ma non la vedo. La paura che se ne sia andata, mi terrorizza. Mi lavo velocemente i denti e mi sciacquo la faccia. Scendo al piano di sotto e vado dritto in salotto per vedere se è lì.
Non c'è..
Ma dove cazzo è andata a finire? Sono le sei del mattino, dove può essere andata? La gente normale a quell'ora dorme, non capisco perché lei si sia alzata. L'unico posto che mi rimane da guardare è la cucina. Spero sia lì perché sennò, non so dove altro trovarla.
Più mi avvicino alla cucina, più sento dei rumori. Riconosco la voce di Chloe, ma sento che non è sola. Mi precipito immediatamente verso la porta, e la scena che ho davanti mi spiazza completamente. Mi ritrovo davanti lei e mio padre, che si abbracciano. Lui gli lascia un bacio sulla testa e lei non sembra per niente in imbarazzo. Quella scena mi fa così orrore, che mi assale la rabbia. Inizio a fare dei respiri profondi per calmarmi, stringo i pugni e i denti, mettendo in risalto la mia mascella scolpita. Chloe si stacca dalla braccio quando mi vede e sembra intimorita.
<<Si può sapere che cazzo sta succedendo qua??>> ringhio avvicinandomi al bancone della cucina, <<calmati Dylan>> risponde Chloe. Non riesco nemmeno a guardarla negli occhi. Sono fisso a guardare mio padre. La sua espressione non è per niente bella.
Sembra a disagio e intimorito dal mio comportamento. Mi piace fare questo effetto sulle persone, in particolare su di lui. Mi piace essere quel qualcuno che lo intimorisce.
Lo guardo dalla testa ai piedi e lo fulminò con lo sguardo. Si allontana di un passo da Chloe, indietreggiando.
<<Non dirmi che te la fai con la mia ragazza>> sbotto e stringo ancora di più i pugni.
Mio padre è sempre stato un puttaniere, si è sempre portato a letto ragazze giovani e della sua età. Però vi giuro, che se si azzarda a toccare, anche solo con un dito Chloe: io lo ammazzo.
<<Cosa?>> dicono all'unisono entrambi.
<<Dio santo Dylan ma come ti viene in mente una cosa del genere? Sei completamente impazzito...>> dice incredulo mio padre.
Non rispondo e sposto il mio sguardo sul corpo minuto di Chloe. È vestita, per fortuna. Ha addosso la mia maglietta, e indossa i pantaloncini corti del pigiama. Quando la guardo, sembra schifata e triste allo stesso tempo. Solo adesso mi rendo conto della cazzata che ho appena detto, l'ho ferita... Un'altra volta. Nei suoi occhi si formano delle piccole lacrime, che poco dopo iniziano a scivolarle sul viso. La mia espressione si addolcisce e cerco di dire qualcosa, ma lei mi precede, andandosene via dalla cucina.
<<Merda>> impreco a bassa voce, cercando di seguirla, ma qualcosa mi ferma. <<Sta fermo Dylan. Lasciala stare per un po', ho bisogno di tempo...>> sospira e mi guarda dritto negli occhi. Mi libero immediatamente dalla sua presa e lo guardo con fare minaccioso.
<<È la mia ragazza e se permetti mi comporto come voglio con lei, non prendo di certo ordini da un uomo del genere. Ti avverto, devi starle lontano se non vuoi problemi>> lo minaccio, <<Dylan per quanto ti voglio bene devi farti curare...>> dice con un tono di voce pacato e malinconico.
Ma come si permette?
Gli sferro un pugno e lui indietreggia di qualche passo. Non casca a terra perché fa in tempo a reggersi al bancone della cucina, ma quando si gira nella mia direzione, rimango soddisfatto. Ha il labbro spaccato e gli esce un po' di sangue. <<Qui l'unico che si deve far curare, sei tu. Sei un maniaco e un alcolizzato di merda, ti devi solo vergognare per ciò che hai fatto in passato. Adesso sarai pure una delle persone più ricche di questo Stato, ma sei la persona più brutta e schifosa che io conosca>> dico con disprezzo.
Riesco a vedere il dolore dentro gli occhi di mio padre, ed io ne vado così fiero che decido di continuare. <<Sei stato un padre di merda e non ti meriti la vita che stai facendo ora. Hai fatto scappare la mamma, ed è solo colpa tua se io non ho potuto avere la donna più importante della mia vita al mio fianco. Con lei hai vinto tu, ci sei riuscito a separarmi da lei, ma non mi separerei anche da Chloe. Non te lo permetterò. Adesso è lei la persona più importante della mia vita, e se solo provi a sfiorarle anche solo un capello, considerati un uomo finito. Ti rovinerò la reputazione, ti farò perdere il lavoro e ti farò ritrovare sotto un ponte. Rimpiangerai tutto quello che hai fatto in passato, e rimpiangerai il tuo comportamento da adolescente che hai avuto fino adesso. Devi pagare per tutto quello che hai fatto sia me, che ad altre persone. Puoi abbindolare chiunque, anche Chloe, ma non ce la farai con me. Quindi, ti conviene arrenderti. Non te lo ripeterò un'altra volta, sta lontano da lei>> ringhio inferocito.
Lo odio così tanto che prenderlo a pugni non risolverebbe nemmeno la situazione. Niente ormai può risolvere la situazione, il mio odio per lui esisterà sempre. Una delle tante ragioni per cui non voglio figli è proprio per questo.
Io non voglio essere come quest'uomo, non voglio sembrare una persona orribile.
Mi sarebbe piaciuto insegnare a mio figlio, il rispetto e l'educazione.
Però cosa potrei insegnarli?
Il Dylan che esiste adesso in me, cosa può dire ad un futura creatura?
Come prendere a botte la gente? Come iniziare a farsi? Come fumare una sigaretta, o una canna? Come portarsi a letto delle ragazze, senza preoccuparsi dei loro stati d'animo?
No... Non è la vita esatta che donerei a mio figlio. Quella vita non fa per me.
Il matrimonio e i figli, non fanno per un Dylan Walker.
Come non facevano per mio padre.
Il matrimonio e i figli, non facevano parte del programma di mio padre: e basta vedere come si è comportato in passato. Ha fatto abortire mia madre, e ha avuto anche il coraggio, nella seconda gravidanza, di dirglielo anche un'altra volta. Però per fortuna mia madre questa volta ha avuto un po' di cervello e ha lasciato quest'uomo così sporco e schifoso, da solo. Vediamo un po'... Cosa posso aggiungere?
Seun giorno mio figlio o mia figlia mi chiederà: <<Papà, com'erano nonno e nonna da giovane? Com'è stata la tua infanzia?>>.
Che cosa dovrei risponderle? Che mio padre era un maniaco e un alcolizzato?
Che mia madre mi ha abbandonato all'età di cinque anni, solo perché non mi voleva più?
No... È una cosa da escludere. Spero solo che questa mia scelta: la scelta di non avere una vita fiabesca, con matrimonio e figli, non mi porti a far perdere la donna che amo.  
<<Ero venuto a casa per prendere qualche vestito e una valigia. Parto la prossima settimana e tornerò a gennaio>> dice mio padre, <<prendi le tue cose e sparisci il prima possibile. Adesso vado su, e cerco di chiarire le cose con Chloe. Quando torno esigo non vedere più la tua faccia di cazzo, ti è chiaro?.>>
Non gli lascio nemmeno il tempo di ribattere, che me ne esco dalla cucina, sbattendo la mano nel muro e andandomene al piano di sopra.

Nothing more 2 || tutto ritorna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora